Politica
Maxi sequestro di finto olio extravergine, Città Nuova: «Si prendano iniziative a tutela della nostra cultivar»
La posizione del movimento politico a pochi giorni dalla scoperta della frode
Corato - giovedì 14 marzo 2019
20.19
Nella giornata di ieri la Guardia di Finanza di Foggia ha sequestrato, in uno stabilimento di Cerignola, oltre 2,5 tonnellate di olio extravergine d'oliva adulterato.
Nello stabilimento, centinaia di litri di olio di semi di origine sconosciuta venivano miscelati con altre sostanze (tra cui clorofilla) per essere imbottigliati e venduti come extravergine di oliva.
L'olio, spacciato come olio extravergine di "olive coratine", con marchio "tenuta coratina", era destinato al mercato del nord dell'Italia e della Germania.
Il movimento politico Città Nuova, oltre a rivolgere un plauso alla Guardia di Finanza per l'operazione, riflette sull'esigenza di tutelare l'immagine della cultivar coratina e il lavoro dei tanti agricoltori già fortemente provati dalla calamità della gelata che ha messo in ginocchio tutto il comparto olivicolo.
«Chiediamo che il Commissario prefettizio valuti ogni iniziativa utile alla tutela del nome della nostra cultivar, compresa quella di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario nei confronti dei responsabili di tale frode» fanno sapere da Città Nuova.
«I truffatori hanno utilizzato un marchio che si chiama "Tenuta coratina": questo arreca un gravissimo danno al prodotto e agli olivicoltori già fortemente provati dalla calamità della gelata del 2018. Inoltre questo gravissimo fatto stride con la politica di promozione del nostro olio extravergine di oliva tenuta dall'amministrazione guidata da Massimo Mazzilli a tutti i livelli» concludono gli esponenti del movimento.
Nello stabilimento, centinaia di litri di olio di semi di origine sconosciuta venivano miscelati con altre sostanze (tra cui clorofilla) per essere imbottigliati e venduti come extravergine di oliva.
L'olio, spacciato come olio extravergine di "olive coratine", con marchio "tenuta coratina", era destinato al mercato del nord dell'Italia e della Germania.
Il movimento politico Città Nuova, oltre a rivolgere un plauso alla Guardia di Finanza per l'operazione, riflette sull'esigenza di tutelare l'immagine della cultivar coratina e il lavoro dei tanti agricoltori già fortemente provati dalla calamità della gelata che ha messo in ginocchio tutto il comparto olivicolo.
«Chiediamo che il Commissario prefettizio valuti ogni iniziativa utile alla tutela del nome della nostra cultivar, compresa quella di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento giudiziario nei confronti dei responsabili di tale frode» fanno sapere da Città Nuova.
«I truffatori hanno utilizzato un marchio che si chiama "Tenuta coratina": questo arreca un gravissimo danno al prodotto e agli olivicoltori già fortemente provati dalla calamità della gelata del 2018. Inoltre questo gravissimo fatto stride con la politica di promozione del nostro olio extravergine di oliva tenuta dall'amministrazione guidata da Massimo Mazzilli a tutti i livelli» concludono gli esponenti del movimento.