Consigliere Comunale Salvatore Mascoli. <span>Foto Stefano Procacci</span>
Consigliere Comunale Salvatore Mascoli. Foto Stefano Procacci
Politica

Mascoli: ”Sono stato tradito da questa Amministrazione"

«È un gioco al massacro contro la mia persona» sostiene il Capogruppo del Gruppo Misto

Durante il consiglio comunale del 22 Aprile 2023, tra i numerosi punti all'ordine del giorno, il secondo, relativo alla Mozione ex art. 49 del Reg. Cons. Com. ha creato particolari tensioni all'interno dell'assise. Nella mozione il Consigliere Mascoli del gruppo misto chiedeva ai colleghi di revocare l'avviso di selezione per il reclutamento del personale ASIPU srl già pubblicato sia sul sito della società che sul Burp.

L'antefatto

In data 29 novembre, durante un Consiglio Comunale, l'assemblea approvava con soli quattordici voti il famigerato "Piano ASIPU", volto a salvare l'azienda in-house del Comune di Corato ed evitare così il default di bilancio. Già da quella seduta però, molti consiglieri, anche di maggioranza come Nadia D'Introno e lo stesso Salvatore Mascoli, sollevarono non pochi interrogativi circa la bontà di tale piano, ricco di falle e contraddizioni. Durante quel consiglio però, la maggioranza ha salvato ASIPU e l'amministratore unico dell'azienda Renato Bucci ha proceduto, in comune accordo con il sindaco Corrado De Benedittis, ad emettere l'avviso di selezione per i sette posti vacanti all'interno di ASIPU, da riempire entro fine Aprile, pena l'esclusione da finanziamenti vitali per l'azienda stessa.


I dubbi balenati nella mente del consigliere Mascoli (e non solo), circa questa manovra di salvataggio in mare aperto (citando il primo cittadino De Benedittis, che ha parlato di ASIPU come di una barca alla deriva salvata in extremis) ,sono sfociati nella mozione presentata in data 22 Aprile. A far particolare scalpore non è tanto la mozione in sé, pregna comunque di punti degni di approfondimento, ma che la stessa derivi da un uomo di maggioranza, forse l'uomo di maggior esperienza politica tra i tanti novis hominibus dell'amministrazione corrente.

La mozione

Nella mozione del Mascoli si legge, tra i punti critici, la scelta di utilizzare come procedura selettiva un avviso di selezione anziché di un avviso di concorso, senza prova scritta d'esame.
Vi è incertezza sulla tipologia di assunzione (se a tempo determinato od indeterminato) di determinate figure. Vi è incertezza persino sul trattamento economico spettante le suddette figure, da pattuire al momento dell'assunzione. I requisiti specifici per la figura professionale del coordinatore tecnico inoltre appaiono poco aderenti alle mansioni che di fatto dovrebbe svolgere il coordinatore. A titolo esemplificativo tra i requisiti è richiesto l'attestato di idoneità professionale per il trasporto nazionale ed internazionale su strada di merci. La figura del coordinatore tecnico, nonostante andrà a percepire 42000€ annui, nell'avviso di selezione non vi erano requisiti di studio minimi tipici di questo genere di figure.

La richiesta di spiegazioni di Mascoli

Alla luce di queste discrasie, il consigliere Mascoli ha più volte chiesto lumi alle segreterie di Palazzo di Città, per fugare ogni dubbio circa la regolarità dell'avviso di selezione. Il 24 Marzo Mascoli ha chiesto a mezzo PEC al Segretario Generale, maggiori dettagli circa le motivazioni che hanno spinto l'avvocato Renato Bucci ad optare per il criterio della selezione in luogo del concorso, senza però avere risposta.

Una settimana dopo, sempre rivolgendosi a mezzo PEC al Segretario Generale, Mascoli chiede testualmente: "Secondo quanto riferito dal Sindaco in occasione della riunione di maggioranza di ieri sera, Lei avrebbe sostenuto che i servizi cimiteriali non possono essere affidati a società private. Nello specifico in riferimento alle previste assunzioni di cinque necrofori da parte della società in house Asipu, il Sindaco ha sostenuto la perentorietà di tali assunzioni in quanto le mansioni dei cinque necrofori non sarebbero svolgibili da personale di aziende private a cui affidare il servizio secondo le prescrizioni di legge. Le chiedo se conferma quanto riferito dal Sindaco e nel caso di riferirmi la base giuridica secondo cui non è possibile che il Comune di Corato affidi a società private i servizi cimiteriali. Ritenendo questa informazione di assoluta importanza, la prego di dare riscontro a questa richiesta di parere tecnico giuridico nel più breve tempo possibile, trattandosi di confermare una circostanza che sicuramente avrà approfondito precedentemente prima di esprimere il suo parere al Sindaco, oppure di negarla".

Qui la risposta della segreteria è arrivata il 4 aprile 2023 (riportata integralmente): "Oggetto: Nota prot. n. 16826/2023. Riscontro. In riferimento alla Sua richiesta emarginata all'oggetto, preme innanzitutto precisare che la scrivente non ha e non poteva rilasciare al Sindaco parere negativo in merito agli affidamenti della gestione dei servizi cimiteriali ad operatori privati. A seguito di un breve confronto con il Sindaco, al fine di comprendere la questione trattata nella riunione di maggioranza, mi è stato riferito che si è discussa la possibilità di affidare i servizi in parola alle imprese di onoranze funebri. All'uopo pare opportuno evidenziare che la Legge Regione Puglia n. 34/2008, all'art. 5, comma 2 recita testualmente: "2. Nel caso in cui il gestore dei servizi pubblici cimiteriali o necroscopici svolga anche l'attività funebre prevista dall'articolo 15, è d'obbligo la separazione societaria, da attuare entro il 30 giugno 2009, fatta salva l'eventuale scadenza originaria della gestione antecedente a tale data. Le gestioni in corso che non abbiano provveduto alla separazione societaria entro il termine di cui al presente comma, cessano alla scadenza del termine medesimo." Quindi, ha imposto il divieto degli affidamenti di cui trattasi a questa tipologia di imprese, diversamente obbligando alla separazione societaria delle stesse. D'altronde, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha più volte evidenziato che la commistione tra lo svolgimento di attività in concorrenza (quale l'attività imprenditoriale di onoranze funebri e l'attività commerciale marmorea e lapidea sia interna che esterna al cimitero) con attività pubblicistiche (quali la gestione delle camere mortuarie e dei cimiteri) è suscettibile di alterare il confronto concorrenziale tra gli operatori e, in particolare, di ostacolare la libertà di scelta dei consumatori e arrecare loro un rilevante pregiudizio proprio in quelle particolari circostanze, in cui prestano scarsa attenzione all'aspetto economico. Tanto si doveva". Una risposta che conferma dunque che, contrariamente a quanto asserito dal sindaco De Benedittis, il servizio poteva essere affidato a terzi.

La corrispondenza si interrompe in data 4 Aprile, allorquando il consigliere Mascoli si rivolge in mezzo PEC al Segretario Generale e al Dr. Giuseppe Busia, Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, chiedendo una relazione in cui si attestassero l'effettiva economicità ed efficienza nell'affidare i vari servizi ad ASIPU e non ad altre società esterne. Anche qui il consigliere del gruppo misto non ha ricevuto risposte in merito.

Le dichiarazioni in Consiglio di Mascoli

Il grande preambolo, necessario affinché il lettore possa contestualizzare la vicenda, sfocia nelle dichiarazioni forti che Salvatore Mascoli pronuncia nel Consiglio Comunale del 22 Aprile.

«Sono molto preoccupato dalla questione ASIPU, che ritengo sia palesemente fuori controllo. Le determine in favore di ASIPU sono autorizzate dall'approvazione del Piano Industriale dello scorso novembre. Ho chiesto analisi di congruità, efficacia ed efficienza ma non le ho ottenute. Non le potevo ottenere perché non esistono! [...] Cari colleghi, saremo chiamati a rispondere di tutte le azioni dei dirigenti, dei responsabili e dell'Amministratore Unico Renato Bucci, perché il 29 novembre abbiamo votato quel benedetto Piano Triennale. Ma perché l'abbiamo fatto? Se io avessi avuto a monte tutte le informazioni necessarie, certamente non l'avrei fatto. Prima del voto del 29 novembre, ci era stato detto da sindaco e avvocato Bucci che ASIPU fosse in-house, che lo statuto fosse conforme a quello tipico delle società in house e non votare il piano avrebbe significato mandare in dissesto il comune. Con questi presupposti, seppur con qualche riserva, ho votato, convinto che tutto fosse in regola. Nei giorni successivi però tutti noi abbiamo scoperto non solo che ASIPU non fosse una società in House ma anche che lo statuto non era in House, tanto è vero che in fretta e furia è stato corretto. Correzione evidentemente necessaria per adeguare uno statuto che di in House non aveva le caratteristiche. Chi ha deciso che ASIPU dovesse essere una società in House? mistero!».

Poi il consigliere del gruppo misto aggiunge: «Il voto del 29 novembre è stato ottenuto con la menzogna. Il risultato di questo gioco di prestigio sono affidamenti improbabili, senza controllo, con dubbi criteri di scelta, oppure assunzioni oggetto della selezione, i cui criteri selettivi sono quantomeno discutibili. Senza contare che non sia ancora capito se effettuare questi servizi porti al comune comprovati vantaggi in economicità ed efficienza. Ma non è finita, perché quando noi consiglieri chiediamo lumi, ci rispondono che loro sono autorizzati a fare tutto ciò in quanto noi abbiamo votato il piano industriale. La mia preoccupazione cari colleghi, deve essere anche la vostra. Siamo stati eletti dai cittadini per controllare, per vigilare, per migliorare, per evitare sperperi e abusi e invece ogni tentativo di ottenere informazioni, di svolgere il nostro dovere viene percepito come lesa maestà. Siamo nell'età del noi e noi e non sono consentite nemmeno banali domande. Mi dispiace signor Sindaco, ma non funziona così! Ai consiglieri deve essere garantita la funzione di controllo e vigilanza. Non dobbiamo scoprirli i documenti, dobbiamo averli per poterli analizzare. Dove sono le analisi comparative? Dove sono le relazioni sui debiti, lei diceva 7 milioni e mezzo. Come sono stati affrontati? Chi ha deciso i metodi di assunzione? Dove è finita la trasparenza? Mi avete indotto a votare un atto che poi è diventato strumento autorizzativo di qualunque cosa al di sopra di ogni controllo. Fermiamo le assunzioni, fermiamoci a discutere, facciamo le cose per bene, altrimenti noi tutti ne pagheremo le conseguenze».


Tanti i dubbi sollevati dal consigliere Mascoli, ma con l'opposizione astenuta (sebbene in assenso con Mascoli) e la sola capogruppo del PD Nadia D'Introno ad "illuminare il pallino verde", con il risultato di 12 a 2, la mozione è stata respinta.

Al termine della votazione, Salvatore Mascoli ha affermato di essersi sentito tradito da questa amministrazione e dai valori messi in campo in campagna elettorale, sottolineando come il tanto sospirato taglio con il passato non fosse in realtà avvenuto. Mascoli ha detto inoltre di sentirsi "messo all'angolo e pronto a subire vendette trasversali, ma che continuerà la sua battaglia affinché tutte le storture di questa vicenda vengano a galla". Dopodiché, il consigliere del gruppo misto ha abbandonato l'aula.

Le dichiarazioni a margine del Consiglio:

A margine del Consiglio Comunale ha poi rincarato la dose, dichiarando al nostro microfono: «Il tentativo non era quello di salvare l'Asipu, ma quello di limitare i danni all'indomani dell'entrata nel gruppo misto di Gennaro Sciscioli. Infatti, dopo una serrata e intensa osservazione dei dati forniti dallo stesso Renato Bucci, trovammo alcune anomalie nel passaggio da ASIPU a SAMB: a quest'ultima infatti andò la parte remunerativa, il noleggio dei mezzi, il personale e tutta la logistica operativa, cosa che non fu adeguatamente e appropriatamente valutata. A seguito di ciò inviammo una PEC al sindaco a firma mia, di Sciscioli, Palmieri e Mastrodonato chiedendo l'inserimento di clausole non rispettate e valutate, affinché si riuscisse a recuperare delle somme per limitare i danni economici.
Voglio specificare che in tutte le circostanze ho sempre detto sia nelle riunioni di maggioranza e nei consigli comunali che era assolutamente indispensabile portare le carte in tribunale e alla Corte dei Conti, in quanto debiti non ascrivibili alla nostra Amministrazione, invece c'era una trama oscura atta a ripagare Bucci ed altri per cristallizzare la sua posizione di Amministratore Unico e costituire un collettore politico di consensi, ovvero attraverso assunzioni a discrezioni personali, una sorta di "ufficio di collocamento" e di spesa discrezionale, così da bypassare il mercato e di conseguenza la concorrenza, le qualità e quantità comparative dei lavori ad eseguirsi».

Mentre la vicenda assume i contorni del mistero e crea spaccature all'interno della maggioranza non indifferenti, in data 24 Aprile è stata pubblicata la determina con i nomi dei candidati ai posti ASIPU (5 necrofori, 1 autista, 1 coordinatore tecnico). E fa quantomeno specie che in candidatura all'ultima mansione, quella più ambita economicamente, vi sia un solo candidato. La storia sicuramente non finisce qui, scopriremo se sarà più simile alla favola "Al lupo al lupo!" o somiglierà di più a quella del "Vaso di Pandora".
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