Attualità
Marinellys Tramamunno parla della crisi Venezuelana
Ieri un incontro in biblioteca
Corato - martedì 6 marzo 2018
14.48
Sentir parlare del Venezuela da chi il Venezuela lo vive e, per professione, lo racconta non è un privilegio di tutti i giorni.
A Corato questo è stato possibile grazie all'intervento della giornalista italo - venezuelana Marinellys Tramamunno, figlia di emigrati da Gravina in Puglia alla volta della "piccola Venezia". Ieri sera, in biblioteca comunale, insieme al Centro Italo Venezuelano presieduto da Rosanna Agatino e al consigliere comunale di APE Paolo Loizzo, ad ascoltare l'intervento della giornalista c'erano tante persone.
La questione venezuelana è particolarmente sentita nella nostra città, giacché è grande la comunità coratina che risiede in sud America e tanti coloro che, dopo un periodo di emigrazione hanno scelto di ritornare in Italia, ma sempre con il Venezuela nel cuore.
Ed è noto che quello attuale è uno dei periodi più difficili della storia del Venezuela: quella terra tanto ricca è oggi ridotta in miseria, aggredita da una crisi economica, sociale e morale senza precedenti.
Come ribadito dal consigliere Paolo Loizzo, è opportuno parlare di ciò che sta succedendo in Venezuela lì dove la situazione rasenta la disperazione. Chi risente della profonda crisi venezuelana sono i più deboli. Loizzo, infatti, nel suo intervento ha fatto riferimento alle carenti condizioni sanitarie e alla difficoltà di reperire medicinali o anche semplici disinfettanti. La mancanza di cortisone, ha spiegato Loizzo, può portare alla morte di alcuni bambini. Il tasso di mortalità infantile è in sensibile incremento.
Come dicevamo, il Venezuela è quella terra che ha ospitato tanti migranti del sud Italia, moltissimi coratini che riuscirono a realizzare il sogno di un lavoro e di qualche risparmio in una terra che li accolse con calore. Non si può negare che il milione di italiani che si trasferì in Venezuela contribuì alla crescita di quella nazione con la propria operosità ed ingegno. Come spesso accade, la terra natìa ha richiamato molti di quei coratini in Venezuela. Il legame, però, con quella terra che li aveva ospitati e che aveva consentito loro di riscattarsi, non venne mai meno.
La storia è raccontata da Rosanna Agatino, presidente del Centro Italo Venezuelano di Corato, che ha fatto in modo che il patrimonio di emigrati coratini ed italiani in Venezuela non si disperdesse ma che, anzi, continuasse ad essere sempre più unito, mantenendo stabili i rapporti anche con i rappresentanti istituzionali venezuelani.
Oggi, quelle famiglie italiane e coratine - ricorda la prof.ssa Agatino - che hanno scelto di restare in Venezuela oggi stanno lasciando tutto per scappare dall'emergenza.
In più occasioni, ed anche ieri, la prof.ssa Agatino ha ribadito: «Assistiamo ad una crisi umanitaria con venezuelani che scappano dalla propria terra anche a piedi».
Una situazione non solo di povertà ma anche di grande difficoltà politica. Le immagini delle proteste represse, della persecuzione fisica di chi manifesta contro il governo, sono rimbalzate nella sala. Il racconto di pagine tristi della storia venezuelana, per le quali lo stesso Venezuela è accusato di violazione dei diritti umani.
Una storia, quella del Venezuela, che la giornalista Tramamunno ha raccontato anche facendo riferimento al suo libro "Venezuela. Il crollo di una rivoluzione".
Il suo è un racconto che parte dal legame storico tra Italia e Venezuela, che non nasconde le speranze tradite di tutti quei venezuelani che credevano in una affermazione della propria nazione nel sud dell'America e che invece oggi si trova a raccogliere i cocci di una democrazia smantellata.
Secondo la Tremamunno la crisi venezuelana ha un responsabile: Chavez e il mito di una rivoluzione che in realtà non è mai avvenuta. La democrazia, dunque, si è andata man mano trasformandosi in una vera e propria dittatura. È stato allora che Marinellys ha scelto di venire in Italia, di tornare nel paese dei suoi genitori, Gravina di Puglia. Ed è stato allora che è riuscita a mettersi in contatto con il Centro Italo Venezuelano di Corato.
Oggi, racconta Marinellys, il Venezuela è in una situazione sempre peggiore. C'è gente che si nutre di carne di cani e gatti randagi.
Come si pone, dunque, la situazione venezuelana nel panorama mondiale? Secondo la giornalista la visione statalista imposta dal governoe la difficile situazione finanziaria legata al forte debito contratto con Cina e Russia sono la chiave di lettura di questa profonda crisi. Quel che tuttavia provoca preoccupazione nella giornalista è il fatto che le risorse di cui il Venezuela è ricco, come il petrolio e l'uranio, oggi si trovino «in mani sbagliate».
Marinellys chiede aiuto per il Venezuela: chiede per il Venezuela medicinali, cibo. Chiunque di noi può fare un piccolo sforzo per aiutare chi ha aiutato i nostri concittadini meno di mezzo secolo fa.
A Corato questo è stato possibile grazie all'intervento della giornalista italo - venezuelana Marinellys Tramamunno, figlia di emigrati da Gravina in Puglia alla volta della "piccola Venezia". Ieri sera, in biblioteca comunale, insieme al Centro Italo Venezuelano presieduto da Rosanna Agatino e al consigliere comunale di APE Paolo Loizzo, ad ascoltare l'intervento della giornalista c'erano tante persone.
La questione venezuelana è particolarmente sentita nella nostra città, giacché è grande la comunità coratina che risiede in sud America e tanti coloro che, dopo un periodo di emigrazione hanno scelto di ritornare in Italia, ma sempre con il Venezuela nel cuore.
Ed è noto che quello attuale è uno dei periodi più difficili della storia del Venezuela: quella terra tanto ricca è oggi ridotta in miseria, aggredita da una crisi economica, sociale e morale senza precedenti.
Come ribadito dal consigliere Paolo Loizzo, è opportuno parlare di ciò che sta succedendo in Venezuela lì dove la situazione rasenta la disperazione. Chi risente della profonda crisi venezuelana sono i più deboli. Loizzo, infatti, nel suo intervento ha fatto riferimento alle carenti condizioni sanitarie e alla difficoltà di reperire medicinali o anche semplici disinfettanti. La mancanza di cortisone, ha spiegato Loizzo, può portare alla morte di alcuni bambini. Il tasso di mortalità infantile è in sensibile incremento.
Come dicevamo, il Venezuela è quella terra che ha ospitato tanti migranti del sud Italia, moltissimi coratini che riuscirono a realizzare il sogno di un lavoro e di qualche risparmio in una terra che li accolse con calore. Non si può negare che il milione di italiani che si trasferì in Venezuela contribuì alla crescita di quella nazione con la propria operosità ed ingegno. Come spesso accade, la terra natìa ha richiamato molti di quei coratini in Venezuela. Il legame, però, con quella terra che li aveva ospitati e che aveva consentito loro di riscattarsi, non venne mai meno.
La storia è raccontata da Rosanna Agatino, presidente del Centro Italo Venezuelano di Corato, che ha fatto in modo che il patrimonio di emigrati coratini ed italiani in Venezuela non si disperdesse ma che, anzi, continuasse ad essere sempre più unito, mantenendo stabili i rapporti anche con i rappresentanti istituzionali venezuelani.
Oggi, quelle famiglie italiane e coratine - ricorda la prof.ssa Agatino - che hanno scelto di restare in Venezuela oggi stanno lasciando tutto per scappare dall'emergenza.
In più occasioni, ed anche ieri, la prof.ssa Agatino ha ribadito: «Assistiamo ad una crisi umanitaria con venezuelani che scappano dalla propria terra anche a piedi».
Una situazione non solo di povertà ma anche di grande difficoltà politica. Le immagini delle proteste represse, della persecuzione fisica di chi manifesta contro il governo, sono rimbalzate nella sala. Il racconto di pagine tristi della storia venezuelana, per le quali lo stesso Venezuela è accusato di violazione dei diritti umani.
Una storia, quella del Venezuela, che la giornalista Tramamunno ha raccontato anche facendo riferimento al suo libro "Venezuela. Il crollo di una rivoluzione".
Il suo è un racconto che parte dal legame storico tra Italia e Venezuela, che non nasconde le speranze tradite di tutti quei venezuelani che credevano in una affermazione della propria nazione nel sud dell'America e che invece oggi si trova a raccogliere i cocci di una democrazia smantellata.
Secondo la Tremamunno la crisi venezuelana ha un responsabile: Chavez e il mito di una rivoluzione che in realtà non è mai avvenuta. La democrazia, dunque, si è andata man mano trasformandosi in una vera e propria dittatura. È stato allora che Marinellys ha scelto di venire in Italia, di tornare nel paese dei suoi genitori, Gravina di Puglia. Ed è stato allora che è riuscita a mettersi in contatto con il Centro Italo Venezuelano di Corato.
Oggi, racconta Marinellys, il Venezuela è in una situazione sempre peggiore. C'è gente che si nutre di carne di cani e gatti randagi.
Come si pone, dunque, la situazione venezuelana nel panorama mondiale? Secondo la giornalista la visione statalista imposta dal governoe la difficile situazione finanziaria legata al forte debito contratto con Cina e Russia sono la chiave di lettura di questa profonda crisi. Quel che tuttavia provoca preoccupazione nella giornalista è il fatto che le risorse di cui il Venezuela è ricco, come il petrolio e l'uranio, oggi si trovino «in mani sbagliate».
Marinellys chiede aiuto per il Venezuela: chiede per il Venezuela medicinali, cibo. Chiunque di noi può fare un piccolo sforzo per aiutare chi ha aiutato i nostri concittadini meno di mezzo secolo fa.