Attualità
Marco Mennuti, orgogliosamente coratino
Il 36enne, residente nel varesotto, lavorava come frontaliere in Svizzera
Corato - giovedì 10 novembre 2022
11.00
La sua Corato è sempre rimasta nel cuore, malgrado la legittima aspirazione a un avvenire roseo, le circostanze e il desiderio di affermazione professionale lo avessero condotto lontano dai luoghi d'origine. Marco Mennuti, il 36enne deceduto nel pomeriggio di mercoledì 9 novembre a Sharm-el Sheikh a causa di un tragico incidente stradale, non ha mai smesso di amare la città in cui è nato e cresciuto. Lo ha rimarcato su Instagram, scegliendo il nick "coratino", come su tutti gli altri social e nelle occasioni che, negli ultimi 8 anni, ha sempre cercato di cogliere per muoversi da Malnate, nel varesotto, e fare rotta verso Corato.
Che fosse per assistere alle partite del suo Basket Corato o più semplicemente per far visita a familiari e amici, tornare a casa per Marco Mennuti era sempre una gioia immensa. E non è un caso che siano così in tanti a piangere l'improvvisa scomparsa.
L'ultima foto sui social è risalente a poche ore prima dell'incidente. Il 36enne è su un cammello, nel deserto di Marsa Alam, località balneare egiziana sul Mar Rosso. Mennuti, frontaliere, avrebbe dovuto intraprendere un nuovo ruolo professionale in Svizzera. Non andrà così, purtroppo.
Restano da chiarire le dinamiche di quanto accaduto mentre sono già state avviate le procedure per il rimpatrio della salma in Italia. La comunità coratina, attonita, è raccolta nel cordoglio per la morte di un giovane orgoglioso come pochi delle sue radici.
Che fosse per assistere alle partite del suo Basket Corato o più semplicemente per far visita a familiari e amici, tornare a casa per Marco Mennuti era sempre una gioia immensa. E non è un caso che siano così in tanti a piangere l'improvvisa scomparsa.
L'ultima foto sui social è risalente a poche ore prima dell'incidente. Il 36enne è su un cammello, nel deserto di Marsa Alam, località balneare egiziana sul Mar Rosso. Mennuti, frontaliere, avrebbe dovuto intraprendere un nuovo ruolo professionale in Svizzera. Non andrà così, purtroppo.
Restano da chiarire le dinamiche di quanto accaduto mentre sono già state avviate le procedure per il rimpatrio della salma in Italia. La comunità coratina, attonita, è raccolta nel cordoglio per la morte di un giovane orgoglioso come pochi delle sue radici.