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Mancano i medici, al pronto soccorso di Corato si lavora in affanno

Dimezzato il numero dei medici. A stento si garantiscono i turni

Se soltanto uno dei cinque medici in servizio presso il Pronto Soccorso di Corato dovesse aver necessità di assentarsi dal posto di lavoro per qualsiasi motivo, anche soltanto per le ferie, il reparto avrebbe serie difficoltà ad andare avanti.

Negli ultimi mesi, ed in particolare in queste ultime settimane, si registra presso il Pronto Soccorso di Corato un allungamento dei tempi di attesa conseguenza anche di un aumento degli accessi. Circa ottanta per la precisione, seguiti da un solo medico in attività. A Corato infatti sono soltanto cinque i medici che operano in pronto soccorso nei tre turni, a fronte delle 9 unità lavorative previste dall'ultima pianta organica.

Una situazione drammatica che riesce a garantire con notevole difficoltà la continuità del servizio poggiandosi pressoché esclusivamente sull'abnegazione dei medici che devono rinunciare anche a periodi di riposo compensativo e soprattutto devono essere sempre in ottima salute.

Per tutto il periodo estivo hanno lavorato in pronto soccorso 6 unità e con notevole difficoltà si è garantito la continuità del servizio nel rispetto della necessità di consentire di poter usufruire delle ferie estive.

Purtroppo la crisi di organico si è accentuata drasticamente dal ferragosto quando ha lasciato il servizio un altro medico perché vincitore di concorso. Nessun medico è subentrato al professionista che ha lasciato il servizio a Corato. E così a lavorare in un reparto estremamente complesso sono rimasti soltanto cinque medici di cui un paio usufruiscono, secondo norma di legge, del congedo parentale.

Si aggiunga inoltre che i medici di pronto soccorso spesso vengono chiamati in servizio in reperibilità notturna e spesso devono affrontare le necessità frequenti di dover trasferire pazienti per consulenze o per trasferimenti in altri presidi. Si può facilmente intendere come la gravità del momento si acuisca ancor di più. I turni dei medici si susseguono freneticamente senza adeguati riposi compensativi e persino i sindacati sono lontani dal difendere queste condizioni di lavoro.

Abbiamo interpellato il dott. Paolo Loizzo, consigliere comunale di APE che più volte in consiglio comunale si è fatto portavoce delle necessità dell'ospedale in ragione della sua professione medica.

«Indubbiamente in Azienda si sono cercati provvedimenti idonei alla situazione: sono stati banditi on line diversi Avvisi pubblici per medici da inserire nell'organico del pronto soccorso di Corato ma purtroppo per diversi motivi nessun medico è giunto da noi. Si deve registrare anche la notevole carenza di medici disponibili ma questo si inserisce nel contesto più largo degli enormi problemi causati dall'applicazione del numero chiuso per iscriversi ai corsi universitari di Medicina» ci ha spiegato Loizzo.

Una situazione incresciosa che ha visto politica essere completamente assente.

«Ho personalmente vissuto il calvario, perché tale è, di quasi 9000 ragazzi concorrere per due centinaia di posti per immatricolarsi ad esempio ai corsi di Medicina della Cattolica. Quasi credo in 68.000 invece hanno partecipato per neanche 10.000 posti al concorsone nazionale. Una "strage" organizzata di giovani speranze: ragazzi ai quali sono stati tarpate le ali, annullati i sogni di poter conseguire una laurea desiderata» ha riferito Loizzo.

Cosa sta accadendo dunque al pronto soccorso di Corato?
«Sono certo che nelle sedi preposte si stiano cercando soluzioni. Ad esempio nell'imminente si ricorrerà ad un aiuto da parte di alcuni medici in servizio presso il PS del San Paolo di Bari nella copertura dei turni. Naturalmente auspichiamo soluzioni non temporanee affinchè si possano erogare nel migliore dei modi quelle prestazioni che l'utenza oggi ci chiede» conclude Loizzo.


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