Loizzo (APE) richiede il divieto di esposizione all'aperto dei generi alimentari
La mozione sarà sottoposta al consiglio comunale
Come ben esplicitato nelle premesse alla mozione, vi è già una ricca giurisprudenza che vieta l'esposizione di alimenti all'aperto, sui marciapiedi o su strada, occupando suolo pubblico o aree condominiali private, ma in ogni caso soggetti all'azione di agenti atmosferici inquinanti e nocivi, di luce solare, di inquinamento derivante dal traffico veicolare e di parassiti.
Nella nostra città, tuttavia, gran parte di venditori di frutta e verdura, ma non solo, sono soliti esporre la merce all'esterno delle loro attività. Una consuetudine che, ad avviso del consigliere Loizzo, andrebbe interrotta ottemperando alla sentenza della Corte di Cassazione.
Nella premessa alla proposta di delibera, tra gli altri punti, si legge:
«Nella nostra città appare, purtroppo, ormai consolidata ed invero sempre più selvaggia ed irregolare l'abitudine all'esposizione di frutta e verdura all'aperto senza alcuna cautela, a ridosso di strade congestionate dal traffico. È un dato di comune esperienza, a cui neanche più prestiamo attenzione, di vendere frutta e verdura ponendola in mostra su un carrettino o sulle cassette in mezzo alla pubblica via, soggetti all'azione di agenti atmosferici inquinanti e nocivi, di luce solare, di inquinamento derivante dal traffico veicolare e di parassiti e mettendo così a serio repentaglio la nostra salute. La trasgressione è diventata consuetudine ed appare, oggi, un nodo cruciale intoccabile. Tale consuetudine, se fino a 50 anni fa poteva essere tollerata, oggi con le mutate condizioni di vita è da considerarsi impraticabile. Lo spettacolo a cui si assiste è raccapricciante: frutti maturi e profumati esposti sulle strade, facile preda di fumi e di smog. Ciò che si mostra a uno sguardo distratto è la rotondità dei frutti, i colori vermigli delle bucce, le composizioni invitanti disposte dai venditori: in realtà solo lo spirito riflessivo penserà a quanti rischi si incorrono acquistando proprio quei prodotti così invitanti».
E ancora
L'esposizione di generi alimentari per strada solleva due tipi di problemi: il primo è legato alla potenziale contaminazione batterica. Le persone che passano accanto alle cassette di frutta e verdura potrebbero toccare la merce con le mani sporche, oppure tossire o starnutire sugli alimenti... Quindi, potenzialmente, quella verdura viene esposta a tutti i tipi di batteri legati a tossinfezioni alimentari, ma anche a infezioni virali e polmonari, e dunque a batteri come streptococco e stafilococco». È opportuno tenere a mente che è in atto una recrudescenza dei casi di tubercolosi e l'orto-frutta, quando è conservata in condizioni non a norma, può essere il veicolo degli agenti responsabili. Ma c'è un'altra situazione che bisogna tenere presente e cioè che, se la merce è esposta male, può essere contaminata da animali vari: cani, gatti, topi.
E per conlcudere
Bisognerà attendere la seduta di consiglio comunale per conoscere le posizioni che verranno assunte dal Sindaco e dalla Giunta in merito a tale mozioneC'è poi un altro aspetto da considerare: «Nelle città esiste il problema del traffico autoveicolare, che si riscontra soprattutto a livello stradale. In questo caso, sostanze molto dannose per la salute come piombo, benzene e residui della combustione possono depositarsi sulla superficie degli alimenti. In questo caso, a causa dell'affollamento delle auto, è inevitabile che l'esposizione all' all'aria aperta offra meno garanzie di pulizia. Ovviamente, la contaminazione aumenta a seconda della vicinanza con la strada. Tra i contaminanti più facilmente riscontrabili ci sono: le diossine, gli idrocarburi policiclici aromatici, il piombo. Le diossine e gli idrocarburi aromatici policiclici (Ipa) hanno attività cancerogena e teratogena (possono causare sviluppo anomalo del feto) ed altri effetti tossici. Per gli Ipa, il meccanismo principale con cui si contaminano frutta e verdura è rappresentato dalla ricaduta degli Ipa stessi presenti nel particolato atmosferico, sia in fase di coltivazione, sia durante l'esposizione all'aperto negli esercizi di vendita. I metalli pesanti (es piombo) possono avere un diverso effetto sull'organismo in funzione della quantità assunta ed in quanto tempo essa viene assunta: in caso di assunzione di elevata quantità in poco tempo si parla di avvelenamento acuto, mentre se l'assorbimento avviene sul lungo periodo e riguarda piccole quantità che singolarmente non darebbero alcun problema, si parla di intossicazione cronica. In particolare in quest'ultimo caso si ha il bioaccumulo: esso è dovuto al fatto che i metalli pesanti tendono ad accumularsi con il tempo nel nostro organismo, perché esso non è in grado di eliminarli oppure riesce solamente per una modesta quantità. Il piombo è un minerale in traccia altamente tossico. l corpo umano può tollerare una dose massima di piombo che va da 1 a 2 milligrammi senza intossicarsi. Un chilo di cibo contaminato dal piombo, con un rapporto di 1 parte per milione, contiene un milligrammo di piombo. Ciò non lascia un largo margine di sicurezza. L'avvelenamento da piombo in forma acuta si manifesta con coliche addominali, encefalopatia (disfunzione cerebrale) mielopatia (ogni affezione del midollo spinale) e anemia. Il piombo può ostacolare il normale funzionamento del cervello interferendo e sostituendosi all'azione di altri minerali vitali, come lo zinco, il ferro e il rame, che regolano i processi mentali. Alti livelli di piombo causano danni al sistema nervoso e iperattività. L'intossicazione da piombo nei bambini può provocare disordini nell'apprendimento, dislessia, rallentamento dei riflessi, mancanza di coordinazione occhio-mano e problemi di comportamento. Anche livelli molto bassi possono causare questi disturbi.