Politica
Lega in piazza: «Corato non è una città sicura»
Il 100% degli intervistati ritiene che Corato non sia un'isola felice
Corato - lunedì 27 gennaio 2020
12.15
Sulla strada per chiedere alla gente se si sente al sicuro in città, tra le bandiere della Lega e persino alla presenza di un parlamentare.
La "gazebata" della Lega di sabato mattina in zona mercato è servita a tracciare una fotografia della percezione di sicurezza in città anche alla luce dei recenti episodi di violenza registrati e che vedono protagonisti dei ragazzini.
Novantotto i questionari somministrati ad altrettante persone che hanno fornito risposte che il segretario della Lega cittadina Luigi Menduni ha definito "Agghiaccianti".
"Corato è una città sicura?", "è adeguato il numero delle forze dell'ordine sul territorio?" "come migliorerebbe la città?", queste e altre similari le domande rivolte ai passanti che si sono prestati a rispondere.
«La totalità degli intervistati ha risposto che non percepisce la nostra città come sicura, che la microcriminalità è una minaccia in costante aumento a fronte, invece, di un numero di uomini delle forze dell'ordine impegnato sul territorio troppo esiguo», l'analisi di Menduni.
Al questionario si sono sottoposti cittadini dai 30 a oltre 60 anni.
"A questo si aggiunge il dato forse ancora più grave- ha continuato il segretario cittadino di partito- diversi cittadini che si sono sottoposti al nostro test hanno dichiarato di essere stati in prima persona vittima di episodi criminosi ma di non aver denunciato. Un atteggiamento, questo, che fa comprendere il generale senso di sfiducia nei confronti del sistema e la paura, probabilmente, di peggiorare la propria situazione denunciando alle forze dell'ordine spesso impossibilitate, per numero di mezzi e di risorse, a fornire un aiuto concreto".
Tra gli attivisti del partito anche il deputato Rossano Sasso, al quale Menduni ha richiesto una interrogazione parlamentare.
«Vogliamo che la voce dei coratini arrivi nelle sedi istituzionali. Dopotutto, i cittadini non chiedono nulla di diverso da quello che è un diritto fondamentale: sentirsi al sicuro per le strade. Non ci fermeremo fino a che non vedremo dispiegato sul territorio un maggior numero di carabineri e di uomini della polizia di Stato», ha concluso Menduni.
La "gazebata" della Lega di sabato mattina in zona mercato è servita a tracciare una fotografia della percezione di sicurezza in città anche alla luce dei recenti episodi di violenza registrati e che vedono protagonisti dei ragazzini.
Novantotto i questionari somministrati ad altrettante persone che hanno fornito risposte che il segretario della Lega cittadina Luigi Menduni ha definito "Agghiaccianti".
"Corato è una città sicura?", "è adeguato il numero delle forze dell'ordine sul territorio?" "come migliorerebbe la città?", queste e altre similari le domande rivolte ai passanti che si sono prestati a rispondere.
«La totalità degli intervistati ha risposto che non percepisce la nostra città come sicura, che la microcriminalità è una minaccia in costante aumento a fronte, invece, di un numero di uomini delle forze dell'ordine impegnato sul territorio troppo esiguo», l'analisi di Menduni.
Al questionario si sono sottoposti cittadini dai 30 a oltre 60 anni.
"A questo si aggiunge il dato forse ancora più grave- ha continuato il segretario cittadino di partito- diversi cittadini che si sono sottoposti al nostro test hanno dichiarato di essere stati in prima persona vittima di episodi criminosi ma di non aver denunciato. Un atteggiamento, questo, che fa comprendere il generale senso di sfiducia nei confronti del sistema e la paura, probabilmente, di peggiorare la propria situazione denunciando alle forze dell'ordine spesso impossibilitate, per numero di mezzi e di risorse, a fornire un aiuto concreto".
Tra gli attivisti del partito anche il deputato Rossano Sasso, al quale Menduni ha richiesto una interrogazione parlamentare.
«Vogliamo che la voce dei coratini arrivi nelle sedi istituzionali. Dopotutto, i cittadini non chiedono nulla di diverso da quello che è un diritto fondamentale: sentirsi al sicuro per le strade. Non ci fermeremo fino a che non vedremo dispiegato sul territorio un maggior numero di carabineri e di uomini della polizia di Stato», ha concluso Menduni.