Cronaca
La Guardia di Finanza sequestra oltre 2700 bombole di gas pericolose
L'operazione ha riguardato i comuni di Corato e di Trani
Corato - lunedì 18 febbraio 2019
13.07
I finanzieri della Compagnia di Trani, al termine di complesse attività investigative durate diversi mesi, hanno sottoposto a sequestro oltre 2.700 bombole di GPL imbottigliate illecitamente e non conformi agli standard di sicurezza.
L'attività di indagine, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani, trae origine da una denuncia presentata da una nota azienda a livello internazionale che produce e distribuisce bombole di GPL ad uso combustione, recanti a garanzia il proprio marchio di fabbrica, che devono essere imbottigliate presso stabilimenti autorizzati e con i requisiti previsti per legge, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza.
L'attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle tranesi ha consentito di accertare che un'ingente quantità di bombole era stata oggetto di indebita appropriazione da parte di ditte concorrenti nel ramo della commercializzazione, che le ritiravano vuote presso i rivenditori per poi riempirle abusivamente con il proprio prodotto (a volte anche con un quantitativo inferiore a quello indicato sul recipiente, con ulteriore frode in danno degli ignari acquirenti), ponendole così illecitamente in circolazione ed in vendita anziché restituirle alla società che ne era proprietaria, come previsto dalla legge.
All'esito dell'attività sono state sottoposte a sequestro 2.759 bombole che venivano pertanto sistematicamente riempite, al fine di trarne profitto, con GPL di difforme fabbricazione e provenienza rispetto al marchio impresso sulle stesse, per poi essere illecitamente immesse nel circuito della distribuzione e vendita in tutto il territorio pugliese, in modo fraudolento e con grave pericolo per la sicurezza dell'utente finale. Spesso, infatti, le bombole circolavano con collaudi scaduti, con tutto ciò che ne conseguiva in termini di gravi rischi di incidenti a causa della possibilità di esplosione e di conseguente concreto pericolo per l'incolumità pubblica e privata.
L'operazione di servizio si inquadra nell'ambito dei compiti affidati alla Guardia di Finanza in aderenza al ruolo di polizia economico-finanziaria a tutela del mercato dei beni e servizi, con particolare riferimento alle funzioni di prevenzione e repressione dei fenomeni lesivi della concorrenza e, in particolare, della contraffazione, che provoca un danno economico per le imprese e un pericolo per il consumatore finale connesso alla sicurezza intrinseca dei prodotti.
L'attività di indagine, condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Trani, trae origine da una denuncia presentata da una nota azienda a livello internazionale che produce e distribuisce bombole di GPL ad uso combustione, recanti a garanzia il proprio marchio di fabbrica, che devono essere imbottigliate presso stabilimenti autorizzati e con i requisiti previsti per legge, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza.
L'attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle tranesi ha consentito di accertare che un'ingente quantità di bombole era stata oggetto di indebita appropriazione da parte di ditte concorrenti nel ramo della commercializzazione, che le ritiravano vuote presso i rivenditori per poi riempirle abusivamente con il proprio prodotto (a volte anche con un quantitativo inferiore a quello indicato sul recipiente, con ulteriore frode in danno degli ignari acquirenti), ponendole così illecitamente in circolazione ed in vendita anziché restituirle alla società che ne era proprietaria, come previsto dalla legge.
All'esito dell'attività sono state sottoposte a sequestro 2.759 bombole che venivano pertanto sistematicamente riempite, al fine di trarne profitto, con GPL di difforme fabbricazione e provenienza rispetto al marchio impresso sulle stesse, per poi essere illecitamente immesse nel circuito della distribuzione e vendita in tutto il territorio pugliese, in modo fraudolento e con grave pericolo per la sicurezza dell'utente finale. Spesso, infatti, le bombole circolavano con collaudi scaduti, con tutto ciò che ne conseguiva in termini di gravi rischi di incidenti a causa della possibilità di esplosione e di conseguente concreto pericolo per l'incolumità pubblica e privata.
L'operazione di servizio si inquadra nell'ambito dei compiti affidati alla Guardia di Finanza in aderenza al ruolo di polizia economico-finanziaria a tutela del mercato dei beni e servizi, con particolare riferimento alle funzioni di prevenzione e repressione dei fenomeni lesivi della concorrenza e, in particolare, della contraffazione, che provoca un danno economico per le imprese e un pericolo per il consumatore finale connesso alla sicurezza intrinseca dei prodotti.