Attualità
L'olio da cultivar "Coratina" aiuta a prevenire l'Alzheimer
La scoperta della rivista scientifica Journal of Alzheimer’s Disease: "Se assunto quotidianamente migliora la connettività funzionale del cervello"
Corato - lunedì 26 agosto 2024
11.07
L'olio extravergine di oliva è un ottimo alleato per prevenire l'Alzheimer. A renderlo noto è stata la rivista scientifica "Journal of Alzheimer's Disease" che, in una pubblicazione dello scorso 24 aprile, ha sottolineato gli effetti positivi della cultivar Coratina su quattro importanti biomarcatori considerati i responsabili del danno cerebrale nella malattia dell'Alzheimer.
Nello specifico gli studi si sono concentrati su una tipologia ben specifica di qualità di olio: la cultivar maggiormente diffusa, vale a dire la "Coratina", lavorata per l'occasione nel frantoio Agrolio Srl di Andria.
A far parte del team di ricerca ci sono anche alcune eccellenze italiane come il professore Domenico Praticò, neuropatologo all'Alzheimer's Center della Temple University di Philadelphia (Usa). Quest'ultimo, tra le personalità più autorevoli a livello mondiale nello studio di questa malattia neurodegenerativa, è stato il coordinatore dello studio che ha visto protagonisti anche un gruppo di ricerca delle Università di Bari e Perugia, rappresentate rispettivamente dai professori Alessandro Leone e Maurizio Servili. Il team di ricerca si è focalizzato sull'estrazione dell'olio di oliva, e poi alle relative valutazioni analitiche.
Ma perché l'Olio evo è un alleato, quali sono gli effetti dell'Evo sui marcatori del morbo?
Secondo la ricerca i benefit dell'olio extravergine di oliva sulla salute del cervello si hanno con una sua assunzione quotidiana che sarebbe in grado di prevenire il declino cognitivo e migliorare la connettività funzionale del cervello. Ancora, ulteriori studi preclinici, hanno dimostrato che la somministrazione di extravergine di oliva abbia anche effetti benefici sulla patologia cerebrale di vari modelli animali di morbo di Alzheimer e invecchiamento precoce.
La novità dello studio è stata quella di studiare e approfondire l'effetto della somministrazione continuata di extravergine sulla espressione di vari marcatori della neuroinfiammazione in un cervello con morbo di Alzheimer. Per farlo è stato usato il Microarray, un approccio analitico molto accurato che ha permesso di valutare gli effetti dell'olio extravergine di oliva sui livelli di un gran numero di biomarcatori infiammatori (citochine, chemochine e alcuni dei loro recettori) nel cervello di un modello animale di malattia di Alzheimer.
In sintesi dall'analisi è emerso che l'extravergine controlla il sistema immunitario tenendo a bada i biomarcatori ritenuti responsabili della malattia e, agendo specificamente su quattro di considerati come responsabili del danno cerebrale nella malattia di Alzheimer, si sono potuti riscontrare i benefici della Coratina.
Nello specifico gli studi si sono concentrati su una tipologia ben specifica di qualità di olio: la cultivar maggiormente diffusa, vale a dire la "Coratina", lavorata per l'occasione nel frantoio Agrolio Srl di Andria.
A far parte del team di ricerca ci sono anche alcune eccellenze italiane come il professore Domenico Praticò, neuropatologo all'Alzheimer's Center della Temple University di Philadelphia (Usa). Quest'ultimo, tra le personalità più autorevoli a livello mondiale nello studio di questa malattia neurodegenerativa, è stato il coordinatore dello studio che ha visto protagonisti anche un gruppo di ricerca delle Università di Bari e Perugia, rappresentate rispettivamente dai professori Alessandro Leone e Maurizio Servili. Il team di ricerca si è focalizzato sull'estrazione dell'olio di oliva, e poi alle relative valutazioni analitiche.
Ma perché l'Olio evo è un alleato, quali sono gli effetti dell'Evo sui marcatori del morbo?
Secondo la ricerca i benefit dell'olio extravergine di oliva sulla salute del cervello si hanno con una sua assunzione quotidiana che sarebbe in grado di prevenire il declino cognitivo e migliorare la connettività funzionale del cervello. Ancora, ulteriori studi preclinici, hanno dimostrato che la somministrazione di extravergine di oliva abbia anche effetti benefici sulla patologia cerebrale di vari modelli animali di morbo di Alzheimer e invecchiamento precoce.
La novità dello studio è stata quella di studiare e approfondire l'effetto della somministrazione continuata di extravergine sulla espressione di vari marcatori della neuroinfiammazione in un cervello con morbo di Alzheimer. Per farlo è stato usato il Microarray, un approccio analitico molto accurato che ha permesso di valutare gli effetti dell'olio extravergine di oliva sui livelli di un gran numero di biomarcatori infiammatori (citochine, chemochine e alcuni dei loro recettori) nel cervello di un modello animale di malattia di Alzheimer.
In sintesi dall'analisi è emerso che l'extravergine controlla il sistema immunitario tenendo a bada i biomarcatori ritenuti responsabili della malattia e, agendo specificamente su quattro di considerati come responsabili del danno cerebrale nella malattia di Alzheimer, si sono potuti riscontrare i benefici della Coratina.