Benyamin
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Cultura

L'incontro con Benyamin, un faro sul dramma dei Curdi

Lo scrittore ospite del liceo Oriani

"Promuovere e appoggiare il sogno curdo": questo il messaggio che Benyamin Somay vuole diffondere tramite il suo libro "Il vento ha scritto la mia storia". Nato in un villaggio curdo iraniano, Benyamin è un rifugiato politico che attualmente vive a Verona, ed è richiedente della cittadinanza italiana da oltre due anni.
L'incontro è stato organizzato dal Liceo "A.Oriani" di Corato in collaborazione con l'associazione culturale "Vivere in", nell'ambito del Progetto educativo "Diritti Umani: una legge nel cuore dell'uomo". A parteciparvi gli studenti dell' "Oriani -Tandoi", alcuni dei quali impegnati in un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro su tematiche affini.
Il Dirigente Scolastico, prof.ssa Angela Adduci, ha introdotto i lavori cui hanno preso parte l'autore Somay, la dott.ssa Elvira Zaccagnino, direttrice della casa editrice "La meridiana" e la referente di "Vivere In", prof.ssa Concetta Strippoli. A moderare l'incontro la prof.ssa Lucia De Savino, docente di Letteratura italiana e latina presso il liceo.

"Il vento ha scritto la mia storia" non è solo la storia di un uomo, ma la voce di un popolo che lotta quotidianamente contro la violenza, la povertà e la fame e invoca la libertà.
Il libro è una testimonianza sulla questione dei Curdi, un popolo da secoli diviso e senza uno Stato. La popolazione curda, composta da circa 30 milioni di persone, è dispersa in diversi stati del Medio Oriente: Iraq, Iran, Siria, Turchia e Armenia. La formazione di uno stato autonomo per il popolo curdo è un'ipotesi irrealizzabile, nessuno di questi stati "ospitanti" è infatti disposto a cedere parte dei propri territori.
In assenza di un proprio Stato, la cultura dei Curdi viene interessata da un processo di cancellazione dalla memoria collettiva e dalla memoria dei Curdi stessi, data la pressione e la repressione armata cui la gente è sottoposta, costretta ad assimilare la cultura, la lingua, le usanze, i modelli di pensiero dello stato ospitante.
Per questo tante persone tra cui Benyamin sognano di dare ad un futuro incerto una svolta e, per poter conseguire ciò, sono costretti a lasciare l'Oriente e cercare ospitalità in Europa.

La testimonianza di Benyamin ha colpito i presenti, in particolare la sua condizione di migrante ha destato dispiacere e angoscia nei confronti di chi, come l'autore, intraprende un "viaggio della speranza". «Un viaggio da esule dall' Iran all' Europa vissuto tra paura, sofferenza fisica e morale ma anche alte aspettative» precisa l'autore; un viaggio in cui ha avuto la possibilità di misurarsi con le proprie paure e crescere moralmente: «Le preoccupazioni mi frenavano, ma ho continuato, ho vinto le paure e intrapreso il mio viaggio, diretto a conseguire il mio sogno».

Nel mondo attuale è ancora possibile parlare di solidarietà? Questa la domanda posta da uno studente cui l'autore ha risposto rivolgendo l'invito ai presenti a partecipare alle vicende altrui, rendendosi solidali nei momenti di difficoltà e di dolore che segnano la vita della persone «I nostri destini sono legati uno con l'altro, da qui la necessità di sostenerci a vicenda».
Attiva è stata la partecipazione degli studenti e dei docenti all'evento.
Soddisfatta la Dirigente Adduci che ha rimarcato la necessità, in un contesto come quello attuale in cui vigono egoismo, indifferenza e pregiudizi, che i giovani ascoltino tali testimomianze per diventare futuri donne e uomini di pace e integrazione.
Un particolare ringraziamento va alla Scuola secondaria di I grado "M.R. Imbriani" per aver condiviso con la comunità dell' "Oriani- Tandoi" l'autore e, con lui, questa preziosa lezione di vita.

Gianluca Ciprelli, Gianvito Cervellera
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  • Liceo Classico Oriani
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