L'Anpi recupera centinaia di documenti inediti su partigiani ed antifascisti coratini
La ricerca fa parte di un ampio progetto che porterà ad acquisire ulteriori elementi
La ricerca si inserisce in un progetto di ampio respiro con la collaborazione di altri archivi, fondazioni e questure. Un lavoro immane che sta iniziando a produrre i primi risultati significativi e che potrebbe portare a riscrivere completamente la storia di partigiani del territorio. I documenti ora passeranno alla fase dell'analisi. Al momento i ricercatori si limitiamo a citare quelli riguardanti la famiglia Diaferia.
Per esempio il fascicolo di Luigi Diaferia, conservato nella busta 58 con numero 5703 del fondo Ricompart, contiene ben 9 fogli in cui è riportata l'azione che il 4 giugno 1944 – giorno della Liberazione di Roma – lo ha visto protagonista di una sparatoria contro dei nazisti e durante la quale rimase gravemente ferito. Queste sono le parole del testimone Maggi Giovanni alla stazione dei carabinieri di Torpignattara (documento non datato):
«Il giorno 4 giugno 1944, all'atto dell'ingresso delle truppe alleate nella capitale, io unitamente ad altri appartenenti alla banda dell'8 zona del Pci di Torpignattara, uscimmo armati per rincalzare, unitamente alle truppe alleate, i tedeschi in ritirata. All'angolo di via Certosa mentre ci tenevamo appostati sparando contro i tedeschi, un nostro compagno a nome Luigi Diaferia, abitante in via Amedeo Cencelli, venne ferito alle gambe da pallottola. Soccorso da alcuni compagni e da militari alleati venne accompagnato all'ospedale».
Oltre alla consultazione delle migliaia dei fascicoli personali, l'occasione è stata utile per visionare anche i fascicoli delle formazioni partigiane attive nel Lazio. Ad attirare l'attenzione dei ricercatori sono stati i fascicoli della formazione in cui militò Maria Diaferia, Armata Rossa (Busta 226, fascicoli 208.1, 208.2, 208.3, 208.4, 208.5). Da questi è stato possibile ricostruire alcune azioni significative oltre che i ruoli che hanno avuto le donne in questa formazione. Nella dichiarazione congiunta dei comandanti dei concentramenti V°, XVIII°, XIX° e XXVII° dell'Armata Rossa è riportato che il «gruppo delle donne si sono distinte per rifornimenti di armi dando con l'esempio lo sprezzo del pericolo incoraggiamento ai nostri compagni».
La ricerca è stata preceduta dalla visita ai partigiani coratini sepolti al cimitero Flaminio, alle porte di Roma. Particolarmente toccante è stata la visita dei resti mortali della partigiana combattente Maria Diaferia, a cui è stata dedicata la sezione locale (Corato, 19 gennaio 1929 – Roma, 22 settembre 2005).