Associazioni
L’ANPI Corato aderisce alla mobilitazione contro l’autonomia differenziata
La manifestazione si terrà domani in piazza San Ferdinando a Bari
Corato - giovedì 8 febbraio 2024
9.56 Comunicato Stampa
Domani, 9 febbraio, Cgil Puglia e UilPuglia hanno organizzato una mobilitazione a Bari, in piazza San Ferdinando a partire dalle ore 17, "per dire no all'autonomia differenziata e a difesa del Paese".
Il Ddl Calderoli è un provvedimento che avrà ricadute gravi sul Mezzogiorno ma il cui costo lo pagherà tutta la nazione, anche spingendo sulla contrapposizione tra pubblico e privato. Aumenteranno i divari tra Nord e Sud, alla competizione sociale si sommerà quella territoriale, cresceranno le disuguaglianze.
L'ANPI Corato "Maria Diaferia", assieme all'ANPI provinciale BARI, a tante altre realtà associative, movimenti politici e realtà istituzionali, aderisce con convinzione alla mobilitazione per dire NO a una riforma che intacca l'architettura istituzionale e il modello sociale e di sviluppo del Paese.
La proposta di riforma demanda alle Regioni tutte le deleghe che fanno capo allo Stato e che rappresentano quella garanzia di uguaglianza sostanziale tra le persone a prescindere da dove si nasce o si scegliere di vivere, in termini di qualità dei servizi e di tutele, tradendo in questo modo il dettato costituzionale.
Non ci stiamo a un welfare differente da Nord a Sud, così come a un mercato del lavoro regolato da norme non universali: si cela sotto questo disegno - di fatto secessionista - la volontà di mettere in discussione il Contratto collettivo nazionale di lavoro, a un disegno di disintermediazione che ignora soggetti della rappresentanza sociale di rilevanza costituzionale.
Il Ddl Calderoli è un provvedimento che avrà ricadute gravi sul Mezzogiorno ma il cui costo lo pagherà tutta la nazione, anche spingendo sulla contrapposizione tra pubblico e privato. Aumenteranno i divari tra Nord e Sud, alla competizione sociale si sommerà quella territoriale, cresceranno le disuguaglianze.
L'ANPI Corato "Maria Diaferia", assieme all'ANPI provinciale BARI, a tante altre realtà associative, movimenti politici e realtà istituzionali, aderisce con convinzione alla mobilitazione per dire NO a una riforma che intacca l'architettura istituzionale e il modello sociale e di sviluppo del Paese.
La proposta di riforma demanda alle Regioni tutte le deleghe che fanno capo allo Stato e che rappresentano quella garanzia di uguaglianza sostanziale tra le persone a prescindere da dove si nasce o si scegliere di vivere, in termini di qualità dei servizi e di tutele, tradendo in questo modo il dettato costituzionale.
Non ci stiamo a un welfare differente da Nord a Sud, così come a un mercato del lavoro regolato da norme non universali: si cela sotto questo disegno - di fatto secessionista - la volontà di mettere in discussione il Contratto collettivo nazionale di lavoro, a un disegno di disintermediazione che ignora soggetti della rappresentanza sociale di rilevanza costituzionale.