Attualità
L'8 marzo, non solo mimose
Nella giornata delle donne un messaggio dal Liceo Oriani
Corato - giovedì 8 marzo 2018
10.14
"Non accontentarti dei luoghi comuni perché distruggono l'identità", questo afferma Antonella Masi, docente, femminista ed esperta di femminismo, fondatrice del Centro di documentazione e cultura delle donne di Bari e coautrice del libro "Saperi di genere", durante la sua lezione seminariale con le ragazze e i ragazzi della Classe II A del Liceo Classico "A.Oriani" di Corato, impegnati in questi giorni in una esperienza di Alternanza Scuola Lavoro presso il Consiglio della Regione Puglia.
Tra le fonti di ispirazione, la Masi cita Carla Lonzi, femminista teorica dell'autocoscienza e della differenza sessuale. Il tema dell'autenticità accomuna le due donne: autenticità come conoscenza di sé e come unica possibilità che il mondo non si chiuda su di noi, autenticità come riappropriazione del proprio desiderio poiché "solo rintracciando il proprio desiderio, tutto è possibile", solo declinandoci come soggettività e autocoscienza cooperiamo alla costruzione di un mondo più giusto per noi e per tutti.
A partire da questa idea di Autenticità andrebbe risignificata anche la giornata dell'8 Marzo, giorno noto come "festa della donna", perché non scivoli in liturgie inutili o in biechi e consumistici rituali, ma diventi un modo per far memoria di tante battaglie compiute dalle donne per le donne e per animare di sé le battaglie future.
Tra le fonti di ispirazione, la Masi cita Carla Lonzi, femminista teorica dell'autocoscienza e della differenza sessuale. Il tema dell'autenticità accomuna le due donne: autenticità come conoscenza di sé e come unica possibilità che il mondo non si chiuda su di noi, autenticità come riappropriazione del proprio desiderio poiché "solo rintracciando il proprio desiderio, tutto è possibile", solo declinandoci come soggettività e autocoscienza cooperiamo alla costruzione di un mondo più giusto per noi e per tutti.
A partire da questa idea di Autenticità andrebbe risignificata anche la giornata dell'8 Marzo, giorno noto come "festa della donna", perché non scivoli in liturgie inutili o in biechi e consumistici rituali, ma diventi un modo per far memoria di tante battaglie compiute dalle donne per le donne e per animare di sé le battaglie future.