Arti e Professioni
«Insieme per migliorare l'impresa», la nuova stagione di Confartigianato
Analizzare i problemi dell'impresa per superarli
Corato - sabato 5 agosto 2017
La nuova stagione di Confartigianato parte con un piede determinato, pronto a interrogarsi sulle problematiche del settore artigianale per puntare al suo rilancio.
Partendo dall'assunto che l'unione fa la forza e che l'associazione di imprese non può che far bene al settore, il nuovo presidente del sodalizio Michelangelo Randolfi, insieme con il nuovo organo dirigente, ha le idee chiare: «occorre credere nella forza dell'associazionismo».
E non sbaglia. È dimostrato che lì dove le imprese fanno rete la crescita in termini di lavoro e di occupazione è naturale. «La strada che intendiamo percorrere è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di imprese associate. Attualmente sono circa 120 i nostri associati ma siamo convinti che questo numero possa crescere» afferma Randolfi.
L'associazione, presieduta dal 2001 da Antonio Fariello, ha da poco un nuovo direttivo. Il presidente, come detto, è Michelangelo Randolfi. Con lui anche Giuseppe Ferrara (vice presidente), Gianluigi Basile (tesoriere), Salvatore Quercia (presidente onorario), Raffaele Caterina (consigliere) e Vincenzo Lastella (segretario).
Per il presidente Randolfi fondamentale è riprendere il rapporto con le istituzioni ed è necessario richiedere un incontro col primo cittadino. «La nostra associazione vuole fornire collaborazione alle istituzioni così da concertare al meglio la strada da percorrere. Sono molti i problemi che attanagliano il nostro settore e, attraverso il confronto, è possibile individuarli e trovare una cura. La speranza è che, insieme al Comune, si riesca a sottoscrivere un protocollo di intesa per il contrasto all'abusivismo e al lavoro nero. Inoltre, un contatto diretto con le istituzioni potrebbe essere utile a far sentire la nostra voce anche a livelli superiori, cosicché il Governo alleggerisca il carico fiscale che grava sulle spalle delle piccole e medie imprese».
La crisi economica che ha piegato le imprese non è ancora un lontano ricordo, benché si registrino lievi miglioramenti. Le imprese, tuttavia, hanno tutta la buona volontà per rimettere in moto dei meccanismi virtuosi che diano risalto alle eccellenze artigiane del nostro territorio. «Non possiamo affermare di avere la chiave per risolvere i problemi del mondo artigiano, tuttavia riteniamo indispensabile mettere in moto nuovi meccanismi che possano andare incontro alla categoria e aiutare le imprese artigiane. Crediamo molto nella cooperazione anche con il mondo scolastico, per questo ci mettiamo a disposizione della scuola per progetti di alternanza scuola - lavoro: un passaggio importante affinché i giovani vengano a contatto con laboratori e botteghe e sperimentino anche il fascino delle nostre professioni» conclude Randolfi.
Partendo dall'assunto che l'unione fa la forza e che l'associazione di imprese non può che far bene al settore, il nuovo presidente del sodalizio Michelangelo Randolfi, insieme con il nuovo organo dirigente, ha le idee chiare: «occorre credere nella forza dell'associazionismo».
E non sbaglia. È dimostrato che lì dove le imprese fanno rete la crescita in termini di lavoro e di occupazione è naturale. «La strada che intendiamo percorrere è quella di coinvolgere il maggior numero possibile di imprese associate. Attualmente sono circa 120 i nostri associati ma siamo convinti che questo numero possa crescere» afferma Randolfi.
L'associazione, presieduta dal 2001 da Antonio Fariello, ha da poco un nuovo direttivo. Il presidente, come detto, è Michelangelo Randolfi. Con lui anche Giuseppe Ferrara (vice presidente), Gianluigi Basile (tesoriere), Salvatore Quercia (presidente onorario), Raffaele Caterina (consigliere) e Vincenzo Lastella (segretario).
Per il presidente Randolfi fondamentale è riprendere il rapporto con le istituzioni ed è necessario richiedere un incontro col primo cittadino. «La nostra associazione vuole fornire collaborazione alle istituzioni così da concertare al meglio la strada da percorrere. Sono molti i problemi che attanagliano il nostro settore e, attraverso il confronto, è possibile individuarli e trovare una cura. La speranza è che, insieme al Comune, si riesca a sottoscrivere un protocollo di intesa per il contrasto all'abusivismo e al lavoro nero. Inoltre, un contatto diretto con le istituzioni potrebbe essere utile a far sentire la nostra voce anche a livelli superiori, cosicché il Governo alleggerisca il carico fiscale che grava sulle spalle delle piccole e medie imprese».
La crisi economica che ha piegato le imprese non è ancora un lontano ricordo, benché si registrino lievi miglioramenti. Le imprese, tuttavia, hanno tutta la buona volontà per rimettere in moto dei meccanismi virtuosi che diano risalto alle eccellenze artigiane del nostro territorio. «Non possiamo affermare di avere la chiave per risolvere i problemi del mondo artigiano, tuttavia riteniamo indispensabile mettere in moto nuovi meccanismi che possano andare incontro alla categoria e aiutare le imprese artigiane. Crediamo molto nella cooperazione anche con il mondo scolastico, per questo ci mettiamo a disposizione della scuola per progetti di alternanza scuola - lavoro: un passaggio importante affinché i giovani vengano a contatto con laboratori e botteghe e sperimentino anche il fascino delle nostre professioni» conclude Randolfi.