Cronaca
Inchiesta magistrati: Savasta non risponde al Gip, Nardi e Di Chiaro respingono le accuse
L'avvocato Tandoi al Tg3: «Di Chiaro ha accettato di rispondere»
Corato - giovedì 17 gennaio 2019
15.44
Ha deciso di non rispondere ai giudici il magistrato Antonio Savasta, l' ex pubblico ministero della Procura di Trani arrestato lunedì scorso con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
Savasta è stato il primo a comparire davanti al Gip di Lecce Giovanni Gallo, insieme ai suoi difensori, per l'interrogatorio di garanzia. La decisione di non rispondere alle domande del Gip, hanno spiegato i legali Guido Calvi e Massimo Manfreda all'ANSA, deriva dalla necessità di guardare con attenzione tutte le carte dell'inchiesta.
Hanno invece risposto alle domande del Gip, ma hanno entrambi respinto tutte le accuse, il magistrato Michele Nardi e l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, arrestati con l'altro magistrato Antonio Savasta con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
I tre sono stati sottoposti nel carcere di Lecce all'interrogatorio di garanzia dopo l'arresto del 14 gennaio scorso.
Nardi, ora Pm a Roma che all'epoca dei fatti contestati era Gip a Trani, ha risposto per circa tre ore alle domande del Gip di Lecce, respingendo tutte le contestazioni. Assistito dai propri legali, Nardi ha raccontato la sua verità fornendo al magistrato inquirente, Roberta Licci, anche spunti per verificare e riscontrare le dichiarazioni rese. Come riferito dall'ANSA, si è detto completamente innocente, attribuendo le accuse a dissidi di natura personale col suo principale accusatore, l'imprenditore di Corato Flavio D'Introno. Contrasti che Nardi avrebbe ricondotto alla vicenda della ristrutturazione di una villa di proprietà di sua moglie a Trani. Riguardo la presunta associazione per delinquere che lo vedrebbe coinvolto insieme all'ex Pm di Trani, Antonio Savasta, Nardi ha riferito di non aver avuto con questi rapporti amicali, anzi. Ha riferito che da tempo quando i due magistrati erano in servizio a Trani, i loro rapporti si erano deteriorati per disparità di vedute e di comportamenti. Al termine dell'interrogatorio il Gip Gallo si è riservato di decidere.
In merito alla deposizione di Di Chiaro, a parlare è il suo legale, avv. Tiziana Tandoi che ha riferito che il suo assistito ha accettato di rispondere ma non ha riferito alla stampa i contenuti della deposizione.
Savasta è stato il primo a comparire davanti al Gip di Lecce Giovanni Gallo, insieme ai suoi difensori, per l'interrogatorio di garanzia. La decisione di non rispondere alle domande del Gip, hanno spiegato i legali Guido Calvi e Massimo Manfreda all'ANSA, deriva dalla necessità di guardare con attenzione tutte le carte dell'inchiesta.
Hanno invece risposto alle domande del Gip, ma hanno entrambi respinto tutte le accuse, il magistrato Michele Nardi e l'ispettore di polizia Vincenzo Di Chiaro, arrestati con l'altro magistrato Antonio Savasta con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari.
I tre sono stati sottoposti nel carcere di Lecce all'interrogatorio di garanzia dopo l'arresto del 14 gennaio scorso.
Nardi, ora Pm a Roma che all'epoca dei fatti contestati era Gip a Trani, ha risposto per circa tre ore alle domande del Gip di Lecce, respingendo tutte le contestazioni. Assistito dai propri legali, Nardi ha raccontato la sua verità fornendo al magistrato inquirente, Roberta Licci, anche spunti per verificare e riscontrare le dichiarazioni rese. Come riferito dall'ANSA, si è detto completamente innocente, attribuendo le accuse a dissidi di natura personale col suo principale accusatore, l'imprenditore di Corato Flavio D'Introno. Contrasti che Nardi avrebbe ricondotto alla vicenda della ristrutturazione di una villa di proprietà di sua moglie a Trani. Riguardo la presunta associazione per delinquere che lo vedrebbe coinvolto insieme all'ex Pm di Trani, Antonio Savasta, Nardi ha riferito di non aver avuto con questi rapporti amicali, anzi. Ha riferito che da tempo quando i due magistrati erano in servizio a Trani, i loro rapporti si erano deteriorati per disparità di vedute e di comportamenti. Al termine dell'interrogatorio il Gip Gallo si è riservato di decidere.
In merito alla deposizione di Di Chiaro, a parlare è il suo legale, avv. Tiziana Tandoi che ha riferito che il suo assistito ha accettato di rispondere ma non ha riferito alla stampa i contenuti della deposizione.