Cronaca
Incarichi al Comune, anche la Cassazione condanna l'ex sindaco Perrone: «Fu danno erariale»
Inammissibile il ricorso presentato dal suo legale Francesco Mascoli
Corato - martedì 21 settembre 2021
11.54
Lo aveva detto già la terza sezione giurisdizionale centrale di appello della Corte dei Conti e lo ha confermato anche la Cassazione: il contratto che inquadrava l'attività lavorativa della dottoressa Maria Fiore nel Comune di Corato ha prodotto un danno erariale di cui l'ex sindaco Luigi Perrone è responsabile.
L'ordinanza della sezione unica presieduta dal giudice Francesco Tirelli ha infatti rigettato il ricorso presentato dall'ex sindaco Luigi Perrone, difeso dall'avvocato Francesco Mascoli, contro la sentenza che lo condannava a risarcire il Comune di Corato del danno erariale provocato.
Il legale di Perrone aveva sollevato l'eccezione di una violazione dei "limiti esterni" della giurisdizione del giudice contabile per "sconfinamento" nell'area riservata all'amministrazione e lamentava il superamento da parte del giudice della "insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali". In particolare si faceva riferimento al fatto che l'allora sindaco avesse agito per un verso con il parere favorevole degli uffici e per l'altro verso avesse agito secondo una scelta di natura discrezionale e "politica" e pertanto insindacabile.
La Cassazione ha rilevato che «Il giudice contabile non viola i limiti esterni della propria giurisdizione qualora censuri, non già la scelta amministrativa adottata, bensì il modo con il quale quest'ultima è stata attuata, profilo che esula dalla discrezionalità amministrativa, dovendo l'agire amministrativo comunque ispirarsi a criteri di economicità ed efficacia».
La Corte ha dunque dichiarato inammissibile il ricorso e condannato Perrone al pagamento del danno, per quanto di sua competenza.
Il procedimento, infatti, coinvolse anche l'allora segretario generale del Comune Luigi D'Introno che ha scelto di non ricorre in Cassazione e rifondere il Comune per quanto di sua competenza.
Il danno ammonta a circa 60mila euro, per fatti risalenti al periodo 2018 - 2012. Allora la dottoressa Maria Fiore fu nominata nello staff dell'ex sindaco Perrone come consulente in materia di servizi demografici, appalti, contrattualità, contenzioso, con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anziché con un contratto a tempo determinato, e con compensi ben superiori a quelli parametrati dal contratto collettivo nazionale per i lavoratori degli enti locali.
L'aver provveduto al pagamento di quanto dovuto al Comune di Corato consente all'ex sindaco Perrone, attualmente consigliere comunale di opposizione, di non incorrere in alcuna incompatibilità con il suo ruolo in seno alla massima assise cittadina, benché sin dal suo insediamento sia sempre risultato assente.
L'ordinanza della sezione unica presieduta dal giudice Francesco Tirelli ha infatti rigettato il ricorso presentato dall'ex sindaco Luigi Perrone, difeso dall'avvocato Francesco Mascoli, contro la sentenza che lo condannava a risarcire il Comune di Corato del danno erariale provocato.
Il legale di Perrone aveva sollevato l'eccezione di una violazione dei "limiti esterni" della giurisdizione del giudice contabile per "sconfinamento" nell'area riservata all'amministrazione e lamentava il superamento da parte del giudice della "insindacabilità nel merito delle scelte discrezionali". In particolare si faceva riferimento al fatto che l'allora sindaco avesse agito per un verso con il parere favorevole degli uffici e per l'altro verso avesse agito secondo una scelta di natura discrezionale e "politica" e pertanto insindacabile.
La Cassazione ha rilevato che «Il giudice contabile non viola i limiti esterni della propria giurisdizione qualora censuri, non già la scelta amministrativa adottata, bensì il modo con il quale quest'ultima è stata attuata, profilo che esula dalla discrezionalità amministrativa, dovendo l'agire amministrativo comunque ispirarsi a criteri di economicità ed efficacia».
La Corte ha dunque dichiarato inammissibile il ricorso e condannato Perrone al pagamento del danno, per quanto di sua competenza.
Il procedimento, infatti, coinvolse anche l'allora segretario generale del Comune Luigi D'Introno che ha scelto di non ricorre in Cassazione e rifondere il Comune per quanto di sua competenza.
Il danno ammonta a circa 60mila euro, per fatti risalenti al periodo 2018 - 2012. Allora la dottoressa Maria Fiore fu nominata nello staff dell'ex sindaco Perrone come consulente in materia di servizi demografici, appalti, contrattualità, contenzioso, con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa, anziché con un contratto a tempo determinato, e con compensi ben superiori a quelli parametrati dal contratto collettivo nazionale per i lavoratori degli enti locali.
L'aver provveduto al pagamento di quanto dovuto al Comune di Corato consente all'ex sindaco Perrone, attualmente consigliere comunale di opposizione, di non incorrere in alcuna incompatibilità con il suo ruolo in seno alla massima assise cittadina, benché sin dal suo insediamento sia sempre risultato assente.