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Cultura

“In Guerra Qualcuno Raccoglie Fiori”, a Polignano la presentazione del catalogo dalla Mostra di Alessia Lastella

La sua "personale" installata a Bitonto, diventa un libro fotografico

Fine anni 50, siamo in guerra fredda: gli americani, in accordo con il governo italiano, costruirono nei territori di Spinazzola, Gravina, Altamura, Bitonto, Matera, Irsina (Matera), Acquaviva, Gioia del Colle, Laterza e Mottola, dieci basi missilistiche "Jupiter".


Ogni base ospitava ben tre testate nucleari "Ready to Fire", cioè pronte all'uso, ognuna delle quali era più potente della bomba atomica di Hiroshima. Per nostra fortuna quei missili puntati verso Mosca non sono mai esplosi e sono stati smantellati quattro anni dopo.


A distanza di cinquant'anni dallo smantellamento, un'artista coratina, Alessia Lastella, in collaborazione con il curatore Alexander Larrarte e Carmelo Cipriani, con il benestare della famiglia Delle Foglie, ha trasformato una di queste basi (quella di Bitonto) in un luogo con potentissimi richiami alla guerra, nella perfetta "base" della sua mostra, intitolata "In Guerra Qualcuno Raccoglie Fiori".


Tematica precipua della personale è la Guerra, con la "G" maiuscola. Non un conflitto in particolare, ma ogni scontro che affligge quotidianamente il nostro mondo, con un occhi attento ai danni collaterali che le guerre causano.


Il leitmotiv della Mostra è chiaro, con la natura al centro del progetto. Tutte le opere della Lastella infatti sono destinate a perire, sono fatte con materiale 100% naturale, come bambù, liane, rami e foglie, perché, come sostenuto dall'artista «Il mondo è già ricolmo di oggetti, molti di essi inutili. La mia arte non è riempitiva, ma concettuale, lascia un segno in una foto, in un ricordo, non è necessario che resti fisicamente "in vita". Tutto è destinato a perire, perché le mie opere non dovrebbero?».


La concettualità dunque, per "spiegare" il concetto di non-violenza: così nella base Jupiter di Bitonto, laddove sorgevano gli spaventosi missili, dieci semi di fiordaliso, con dei missili di terra in scala 1:100 a contenerli. «Il fiordaliso - spiega Alessia Lastella - è il fiore per chiedere perdono. Sarebbe bello se nei missili, quelli veri, ci fossero fiordalisi, per far sì che la cultura del perdono permeasse nelle menti dei più».


Questo, e molto altro, è possibile visionarlo sia a Bitonto, sia da ieri nel catalogo "In Guerra Qualcuno Raccoglie Fiori", presentato ieri a Polignano a Mare, presso la Fondazione Museo Pino Pascali. Nella project room della Fondazione, una rassegna fotografica della mostra e alcuni "frammenti" dell'installazione a Bitonto, oltre ad un video documentativo che racconta in sintesi la mostra di Bitonto.

Le foto sono state realizzate da Girolamo Aliberti, il video da Mirko Petrone, mentre le musiche riecheggiano nella Project Room sono degli inediti composti e interpretati dal giovanissimo Michele Lastella, di soli 14 anni.


Alla presentazione sono intervenuti il direttore della Fondazione Pino Pascali Giuseppe Teofilo, il sindaco del Comune di Corato Corrado Nicola De Benedittis e l'assessore Beniamino Marcone del Comune di Corato, l'assessora Serena Rita Schiraldi del Comune di Bitonto e l'amministratore Silva Srl, vice presidente Tersan Puglia S.p.a Claudia Delle Foglie.


Un progetto artistico, che ora è anche un libro fotografico, dal significato profondo, ambizioso, con un fortissimo messaggio di amore, pace e speranza, rispettando in toto Madre Natura.
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