Ambiente
Il grido di allarme di Cia Levante: «La Murgia sta andando in fumo»
Diversi gli incendi registrati nel territorio. «Impegnate i percettori di reddito di cittadinanza»
Corato - mercoledì 30 giugno 2021
11.35
"La Murgia barese sta andando in fumo". A lanciare nuovamente l'allarme è CIA Levante, declinazione territoriale di CIA Agricoltori Italiani della Puglia.
"Interi campi di cereali sono stati inceneriti dagli incendi che, in questa torrida estate senza acqua, si stanno divorando il territorio", ha denunciato Felice Ardito, presidente di CIA Levante. "Su molti campi di cereali andati in fiamme si doveva ancora mietere", ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore provinciale dell'organizzazione.
Ma il danno riguarda anche i campi dove la mietitura era stata già completata, poiché agli allevatori non è stato possibile approvvigionarsi della paglia necessaria agli animali.
"Molte volte gli incendi divampano dai bordi delle strade comunali, provinciali e statali, o nelle aree di competenza dei consorzi di bonifica, laddove non sono state fatte per tempo le dovute pulizie delle cunette, delle banchine, e le sfalciature delle erbacce", hanno spiegato i dirigenti di CIA Levante.
"Purtroppo c'è scarsa manutenzione del territorio da parte dei diversi enti preposti nei mesi invernali e primaverili, e chi ne paga le conseguenze siamo noi agricoltori, e in pochi attimi vediamo vanificare il lavoro di un intero anno, con il rischio in alcuni casi di perdere anche le strutture. Ci impongono di fare le precese, vale a dire di approntare una fascia di protezione dagli incendi di 15 metri attraverso le arature: il terreno quest'anno è durissimo, non vede un poco d'acqua da mesi, ma a rischio di rompere le attrezzature noi stiamo procedendo ugualmente con le arature. Vista la situazione delle forti calure di quest'annata chiediamo di incentivare la presenza di mezzi antincendio e unità di presidio del territorio, magari impiegando i beneficiari del reddito di cittadinanza, rendendo un servizio utile alla società e all'ambiente in collaborazione con l'esercito.
Gli agricoltori stanno svolgendo un servizio di protezione civile che non gli viene riconosciuto, anzi corriamo il rischio di beccarci multe di 800 euro per precese che secondo la norma potrebbero non essere a regola d'arte. Anche quando gli incendi divampano dai bordi delle strade o delle aree di competenza statale, provinciale, comunale o dei consorzi di bonifica c'è il rischio, e assieme ad esso la beffa, di vedersi comminata una sanzione, ogni anno ne vediamo a centinaia.
Il mondo agricolo non può subire queste vessazioni, stiamo chiedendo come associazione di modificare seriamente la Legge Regionale 38/2016, vale a dire il quadro delle "Norme in materia di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia". Insistiamo in tal senso e chiediamo al Consiglio Regionale di accogliere le nostre reiterate richieste presentate anche in sede di audizioni nella commissione consiliare regionale", hanno concluso Ardito e Creanza.
"Interi campi di cereali sono stati inceneriti dagli incendi che, in questa torrida estate senza acqua, si stanno divorando il territorio", ha denunciato Felice Ardito, presidente di CIA Levante. "Su molti campi di cereali andati in fiamme si doveva ancora mietere", ha aggiunto Giuseppe Creanza, direttore provinciale dell'organizzazione.
Ma il danno riguarda anche i campi dove la mietitura era stata già completata, poiché agli allevatori non è stato possibile approvvigionarsi della paglia necessaria agli animali.
"Molte volte gli incendi divampano dai bordi delle strade comunali, provinciali e statali, o nelle aree di competenza dei consorzi di bonifica, laddove non sono state fatte per tempo le dovute pulizie delle cunette, delle banchine, e le sfalciature delle erbacce", hanno spiegato i dirigenti di CIA Levante.
"Purtroppo c'è scarsa manutenzione del territorio da parte dei diversi enti preposti nei mesi invernali e primaverili, e chi ne paga le conseguenze siamo noi agricoltori, e in pochi attimi vediamo vanificare il lavoro di un intero anno, con il rischio in alcuni casi di perdere anche le strutture. Ci impongono di fare le precese, vale a dire di approntare una fascia di protezione dagli incendi di 15 metri attraverso le arature: il terreno quest'anno è durissimo, non vede un poco d'acqua da mesi, ma a rischio di rompere le attrezzature noi stiamo procedendo ugualmente con le arature. Vista la situazione delle forti calure di quest'annata chiediamo di incentivare la presenza di mezzi antincendio e unità di presidio del territorio, magari impiegando i beneficiari del reddito di cittadinanza, rendendo un servizio utile alla società e all'ambiente in collaborazione con l'esercito.
Gli agricoltori stanno svolgendo un servizio di protezione civile che non gli viene riconosciuto, anzi corriamo il rischio di beccarci multe di 800 euro per precese che secondo la norma potrebbero non essere a regola d'arte. Anche quando gli incendi divampano dai bordi delle strade o delle aree di competenza statale, provinciale, comunale o dei consorzi di bonifica c'è il rischio, e assieme ad esso la beffa, di vedersi comminata una sanzione, ogni anno ne vediamo a centinaia.
Il mondo agricolo non può subire queste vessazioni, stiamo chiedendo come associazione di modificare seriamente la Legge Regionale 38/2016, vale a dire il quadro delle "Norme in materia di contrasto agli incendi boschivi e di interfaccia". Insistiamo in tal senso e chiediamo al Consiglio Regionale di accogliere le nostre reiterate richieste presentate anche in sede di audizioni nella commissione consiliare regionale", hanno concluso Ardito e Creanza.