Vita di Città
Il fiduciario CONI di Corato Aldo Strippoli si dimette: «Impossibile avere un dialogo con questa amministrazione»
La decisione è stata presa dopo che il Comune ha negato la concessione del Teatro, per la seconda edizione del Galà dello Sport
Corato - sabato 20 gennaio 2024
14.40
Terremoto nel mondo sportivo coratino. Aldo Strippoli, ha rassegnato le sue dimissioni da fiduciario CONI. La notizia è stata presa dopo che, a Strippoli è stata negato l'utilizzo del Teatro Comunale per lo svolgimento del II Galà dello Sport, in quanto, si legge sulla risposta degli uffici comunali, a febbraio il Teatro sarà chiuso tutti i giorni per la manutenzione ordinaria, eccezion fatta nelle giornate già occupate da eventi in cartellone.
Al danno per Strippoli, si aggiunge la beffa: nella suddetta risposta ufficiale, il Comune ha sottolineato come sia sua intenzione organizzare un similare evento prossimamente, tagliando di fatto fuori Aldo Strippoli dalla sua stessa idea.
«Per due anni ho chiesto all'assessore allo sport Beniamino Marcone di organizzare la manifestazione, ma tra Covid e altri impedimenti, non c'è stato mai nulla di concreto - esordisce Strippoli -. L'anno scorso poi, abbiamo deciso di organizzare l'evento per conto nostro e così l'amministrazione si è avvicinata, fornendoci però solo il 45% di budget per organizzare il tutto. Così io, Gianni Berardi e Francesco Roselli, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trovato gli sponsor utili per far sì che la manifestazione si tenesse. Alla fine dunque il Gran Galà c'è stato, e con grandissimo successo. È stato quasi spontaneo e naturale voler organizzare la seconda edizione. Come da prassi, abbiamo approcciato con il Comune cercando l'intesa, ma la nostra richiesta è stata rigettata, in quanto, in una mail firmata in calce dal vicesindaco e dall'assessore Sciscioli, a febbraio è impossibile organizzare eventi a Teatro per una manutenzione programmata. Avrebbero potuto proporci una data in Marzo per sottolineare la loro buona fede, ma così non è stato. Anzi, oltre al danno la beffa, ci hanno comunicato che è intenzione del Comune organizzare prossimamente un evento legato allo sport. In buona sostanza sono stato tagliato fuori dalla mia stessa "creatura". Da fiduciario CONI qual ero, ma anche da organizzatore della scorsa edizione, mi sarei quantomeno aspettato un loro approccio nei miei confronti, una mia collaborazione, avrei accettato subito».
Dietro questa tensione, secondo Strippoli, ci sarebbero divergenze politiche, che egli stesso cerca di stemperare: «Da sempre sono stato vicino politicamente a persone non della fazione dell'attuale amministrazione, è risaputo. Ma in primo luogo, io non mi sono mai candidato, in secondo luogo, le elezioni sono finite da un pezzo. Tutto ciò che dico e ho detto, l'ho esternato in qualità di cittadino, magari anche polemico, ma per il bene dello sport a Corato, da addetto ai lavori, da padre di una bambina che frequenta le elementari e per settimane ha svolto le lezioni di educazione fisica correndo tra i banchi. Chi ha memoria ricorderà che, anche durante il mandato di Massimo Mazzilli io sono stato aspramente critico nei confronti dell'amministrazione, andando anche contro quelli che erano miei amici. Io non sono contro nessuno, sono a favore dello sport, che si svolga nella nostra città nel miglior modo possibile».
Poi Aldo Strippoli si focalizza sulla sua decisione di lasciare l'incarico CONI: «Da parte dell'amministrazione, sia come fiduciario che come Presidente di una società sportiva di Ginnastica Artistica, ho sempre trovato muro. Da una semplice concessione di sedie per un evento, alla più recente richiesta di utilizzo del Palazzetto rigirata alle società sportive, dopo che in consiglio il vicepresidente Beniamino Marcone aveva esplicitato, su interrogazione della consigliera Nadia Gloria D'Introno, che per la richiesta di utilizzo del Palazzetto bisognava rivolgersi agli uffici comunali, passando per la questione Galà, da parte loro non c'è mai stato un passo nei miei confronti, nonostante io fossi pronto a lavorare, tanto e bene, con loro e per loro. Il fiduciario CONI assurge il compito di fare da intermediario tra amministrazione e società sportive. Con queste ultime ho sempre lavorato abbastanza bene, ma dall'altra parte non c'è mai stata volontà, dunque hanno reso impossibile il mio lavoro. Pertanto ho deciso, con la morte nel cuore, di dimettermi».
Poi rassegnato chiosa: «Senza il Gran Galà si può vivere? Certamente sì. Ma questo premio, questo riconoscimento, era linfa vitale per i tanti, troppi sportivi coratini, famosi anche fuori dall'Italia, che praticando gli sport cosiddetti "minori", vivono di pacche sulle spalle. Un premio simile poteva essere uno sprone per tutti coloro che si impegnano, sudano e lottano solo per passione, solo per amore dello sport. Qualsiasi esso sia».
Al danno per Strippoli, si aggiunge la beffa: nella suddetta risposta ufficiale, il Comune ha sottolineato come sia sua intenzione organizzare un similare evento prossimamente, tagliando di fatto fuori Aldo Strippoli dalla sua stessa idea.
«Per due anni ho chiesto all'assessore allo sport Beniamino Marcone di organizzare la manifestazione, ma tra Covid e altri impedimenti, non c'è stato mai nulla di concreto - esordisce Strippoli -. L'anno scorso poi, abbiamo deciso di organizzare l'evento per conto nostro e così l'amministrazione si è avvicinata, fornendoci però solo il 45% di budget per organizzare il tutto. Così io, Gianni Berardi e Francesco Roselli, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo trovato gli sponsor utili per far sì che la manifestazione si tenesse. Alla fine dunque il Gran Galà c'è stato, e con grandissimo successo. È stato quasi spontaneo e naturale voler organizzare la seconda edizione. Come da prassi, abbiamo approcciato con il Comune cercando l'intesa, ma la nostra richiesta è stata rigettata, in quanto, in una mail firmata in calce dal vicesindaco e dall'assessore Sciscioli, a febbraio è impossibile organizzare eventi a Teatro per una manutenzione programmata. Avrebbero potuto proporci una data in Marzo per sottolineare la loro buona fede, ma così non è stato. Anzi, oltre al danno la beffa, ci hanno comunicato che è intenzione del Comune organizzare prossimamente un evento legato allo sport. In buona sostanza sono stato tagliato fuori dalla mia stessa "creatura". Da fiduciario CONI qual ero, ma anche da organizzatore della scorsa edizione, mi sarei quantomeno aspettato un loro approccio nei miei confronti, una mia collaborazione, avrei accettato subito».
Dietro questa tensione, secondo Strippoli, ci sarebbero divergenze politiche, che egli stesso cerca di stemperare: «Da sempre sono stato vicino politicamente a persone non della fazione dell'attuale amministrazione, è risaputo. Ma in primo luogo, io non mi sono mai candidato, in secondo luogo, le elezioni sono finite da un pezzo. Tutto ciò che dico e ho detto, l'ho esternato in qualità di cittadino, magari anche polemico, ma per il bene dello sport a Corato, da addetto ai lavori, da padre di una bambina che frequenta le elementari e per settimane ha svolto le lezioni di educazione fisica correndo tra i banchi. Chi ha memoria ricorderà che, anche durante il mandato di Massimo Mazzilli io sono stato aspramente critico nei confronti dell'amministrazione, andando anche contro quelli che erano miei amici. Io non sono contro nessuno, sono a favore dello sport, che si svolga nella nostra città nel miglior modo possibile».
Poi Aldo Strippoli si focalizza sulla sua decisione di lasciare l'incarico CONI: «Da parte dell'amministrazione, sia come fiduciario che come Presidente di una società sportiva di Ginnastica Artistica, ho sempre trovato muro. Da una semplice concessione di sedie per un evento, alla più recente richiesta di utilizzo del Palazzetto rigirata alle società sportive, dopo che in consiglio il vicepresidente Beniamino Marcone aveva esplicitato, su interrogazione della consigliera Nadia Gloria D'Introno, che per la richiesta di utilizzo del Palazzetto bisognava rivolgersi agli uffici comunali, passando per la questione Galà, da parte loro non c'è mai stato un passo nei miei confronti, nonostante io fossi pronto a lavorare, tanto e bene, con loro e per loro. Il fiduciario CONI assurge il compito di fare da intermediario tra amministrazione e società sportive. Con queste ultime ho sempre lavorato abbastanza bene, ma dall'altra parte non c'è mai stata volontà, dunque hanno reso impossibile il mio lavoro. Pertanto ho deciso, con la morte nel cuore, di dimettermi».
Poi rassegnato chiosa: «Senza il Gran Galà si può vivere? Certamente sì. Ma questo premio, questo riconoscimento, era linfa vitale per i tanti, troppi sportivi coratini, famosi anche fuori dall'Italia, che praticando gli sport cosiddetti "minori", vivono di pacche sulle spalle. Un premio simile poteva essere uno sprone per tutti coloro che si impegnano, sudano e lottano solo per passione, solo per amore dello sport. Qualsiasi esso sia».