Politica
Il feroce attacco di Forza Italia: «Mazzilli come Gianpiero Ventura: lasci il suo posto»
Spietato attacco del coordinatore cittadino Giancarlo Ungaro
Corato - mercoledì 15 novembre 2017
20.47
È feroce e diretto l'attacco che Forza Italia, con una nota a firma del commissario cittadino Giancarlo Ungaro, sferra all'indirizzo del primo cittadino Massimo Mazzilli, stigmatizzando il suo operato sia sul piano politico che su quello amministrativo. Una nota nella quale non si lesinano metafore e sarcasmo toccando diversi punti.
Si parte con lo stigmatizzare la perdita di un altro dipendente comunale: «"Non c'è più niente da fare, è stato bello sognare" … questa melodia di Bobby Solo è perfettamente applicabile al nostro "carissimo" Massimo Mazzilli, il quale, molto probabilmente, tra un post e l'altro su Facebook, tra una scuola che sorgerà nel 2073 (forse…) ed un convegno ANCI nelle valli Venete, si sta … perdendo il suo (?) comune. L'abbandono del Dott. Giuseppe Leuci dall'ufficio ragioneria del nostro comune (a cui va il ringraziamento di Forza Italia Corato, per il suo impegno e la sua dedizione alla causa in questi anni), è solo l'ultima pagina triste di una gestione che ormai ha abbondantemente superato i confini della tragicommedia» esordice Ungaro.
E continua: «Una tragicommedia a cui tutti quanti assistiamo con un duplice animo. Da un lato il sentimento di totale frustrazione nel vedere lo stato penoso e critico in cui versa la città nel suo complesso, un esempio su tutti, i crateri nelle strade, nella maggioranza delle strade, uno spettacolo degno di un bombardamento pesante sulla città, le nostre strade sono comparabili con quelle di Brema del 1944, con una piccola differenza, noi non siamo stati bombardati …. o meglio, e qui sorge il lato comico, abbiamo un bombardamento di notizie sui social in cui il sindaco ci informa costantemente della sua infaticabile attività di uomo delle istituzioni, membro dell'ANCI, costruttore di opere pubbliche (future, molto future), conoscitore di problemi nazionali, e soprattutto …. grande esperto di calcio (in merito ad alcune suoi stati social e profezie, facciamo calare un silenzio pietoso)».
«Di fatto il nostro è il superuomo nietzschiano: uno e trino, uno, nessuno e centomila, alfa ed omega. Quanto siamo fortunati ed irriconoscenti … vergogniamoci profondamente noi coratini ...» continua in modo beffardo.
Si passa dunque ad una analisi della situazione politica locale. Inevitabile un passaggio sulla questione relativa alle assenze del Movimento Schittulli e alla crisi che il centrodestra sta attraversando.
«Poi c'è la politica vera e propria, quella che si fa sia nelle strade che nei palazzi, quella in cui il primo cittadino mostra i suoi deficit notevoli, basti pensare allo spettacolo (penoso anche questo) a cui stiamo assistendo in queste ore all'interno della sua "sgangherata" maggioranza a Palazzo San Cataldo, dove quel 15 a 9 di 3 anni e mezzo fa, si è liquefatto lentamente e progressivamente innanzi al nulla di questi anni. Da una maggioranza rassicurante, alla linea di galleggiamento rappresentata dal Movimento Schittulli, che stanco (forse) di essere preso in giro, ha boicottato gli ultimi due consigli comunali, paventando de facto, nell'immaginario sia degli addetti ai lavori che in quello dei cittadini, quella che sembra essere l'alba di una crisi di governo» scrive Ungaro, passando successivamente a criticare le scelte amministrative.
«Eppure, nonostante ciò, nei consigli comunali in questione, il nostro sindaco ha pensato bene prima di proporre, e poi di porre in essere, l'introduzione di un sistema elettronico, tale "Street Control", sempre avversato dai precedenti amministratori e dirigenti, per rilevare le irregolarità degli automobilisti, favorendo sia il lavoro dei vigili nel comminare contravvenzioni, sia … le casse del comune. Peccato che, a detta di alcuni esperti del settore, ciò sembra non essere possibile in virtù della conformazione delle nostre costruzioni, le quali ostacolerebbero l'azione della tecnologia in questione. Inoltre riteniamo che oltre a motivazioni geo-logistiche-urbanistiche, l'adozione di questo sistema non è assolutamente necessario, data anche l'estrema correttezza dei nostri automobilisti, derivante dall'opera incessante di educazione portata avanti dall'ex comandante Patruno e dal corpo tutto dei nostri Vigili Urbani da oltre 5-6 lustri. Infine, immaginiamo già la giustamente brusca reazione dei cittadini nel sapere che, dopo l'attuazione della ZTL, la quale ha ammazzato il commercio in centro, entrerà in funzione anche questa diabolica invenzione, che senza opera di prevenzione e senza alcuna flessibilità, cosa quest'ultima dovuta specialmente in un momento di estrema crisi in cui la gente fatica già a pagarsi tasse comunali e bollette energetiche, rischia senza neanche accorgersene, attraverso un automatismo quasi robotico, di vedersi recapitare a casa una salata multa per non aver magari parcheggiato a non meno di cinque metri dall'angolo delle intersezioni stradali».
E torna con piccate provocazioni sull'atteggiamento politico mantenuto da Massimo Mazzilli: «Non c'è niente da fare, sembra quasi che lui attui queste mosse, convinto di vivere in una grande città, cosa che Corato purtroppo (o meno male), non è. Noi, ovviamente, di suggerimenti non ne daremo neanche mezzo, e non perché siamo "cattivi ed invidiosi" del nostro "Superuomo". E' la cronaca di questi anni di potere che ci spinge a fare ciò. Non si può governare senza avere una minima idea, possibilmente limpida, strategica e prospettica, di cosa debba essere la nostra città non fra 5 anni, ma fra 20-25 anni. Un buon politico, caro nostro "Superuomo"., non guarda alle elezioni, ma alle prossime generazioni. Quale sarà il giudizio che le persone, oggi e domani, daranno del tuo mandato fatto di post Facebook, di maggioranze liquefatte, di ricatti in consiglio, di politica piccina e di opere di piccolo cabotaggio?»
E ancora: «Quale può essere il giudizio su colui che de facto ha dimezzato il personale del comune, non perché animato da uno spirito liberista volto alla razionalizzazione della P.A., ma da rapporti con la burocrazia comunale poco accorti e rispettosi della loro dignità, nonché poco attenti alla produttività che sia legata ad alcune meritocratiche premialità incentivanti, nei confronti di gente che, intendo egregi e capacissimi dipendenti e funzionari con anni ed anni di competenze, gli ha dovuto sbattere la porta in faccia, umiliata da un metodo medievale, e a dir poco "feudale", di interfacciarsi con il dovuto garbo e rispetto dei ruoli tecnico-gestionali molto spesso "invasi", con la macchina comunale che è l'unica capace, con i giusti indirizzi politici, a poter determinare un buon governo della città. Comunque noi ringraziamo tutti i dipendenti comunali, a qualsiasi livello, compresi quelli andati via verso altre municipalità, per il lavoro svolto e per aver trovato la forza di sopportare le continue angherie di questa ultima amministrazione».
E in conclusione, utilizzando una metafora calcistica, Ungaro chiede le dimissioni del sindaco: «Caro Sindaco, altro che "Superuomo". ...Tu sei il nostro Gian Piero Ventura, e se hai ancora un briciolo di orgoglio, lascia il posto a chi potrebbe gestire meglio la "cosa pubblica", con un po' più di amore per il suo campanile».
Si parte con lo stigmatizzare la perdita di un altro dipendente comunale: «"Non c'è più niente da fare, è stato bello sognare" … questa melodia di Bobby Solo è perfettamente applicabile al nostro "carissimo" Massimo Mazzilli, il quale, molto probabilmente, tra un post e l'altro su Facebook, tra una scuola che sorgerà nel 2073 (forse…) ed un convegno ANCI nelle valli Venete, si sta … perdendo il suo (?) comune. L'abbandono del Dott. Giuseppe Leuci dall'ufficio ragioneria del nostro comune (a cui va il ringraziamento di Forza Italia Corato, per il suo impegno e la sua dedizione alla causa in questi anni), è solo l'ultima pagina triste di una gestione che ormai ha abbondantemente superato i confini della tragicommedia» esordice Ungaro.
E continua: «Una tragicommedia a cui tutti quanti assistiamo con un duplice animo. Da un lato il sentimento di totale frustrazione nel vedere lo stato penoso e critico in cui versa la città nel suo complesso, un esempio su tutti, i crateri nelle strade, nella maggioranza delle strade, uno spettacolo degno di un bombardamento pesante sulla città, le nostre strade sono comparabili con quelle di Brema del 1944, con una piccola differenza, noi non siamo stati bombardati …. o meglio, e qui sorge il lato comico, abbiamo un bombardamento di notizie sui social in cui il sindaco ci informa costantemente della sua infaticabile attività di uomo delle istituzioni, membro dell'ANCI, costruttore di opere pubbliche (future, molto future), conoscitore di problemi nazionali, e soprattutto …. grande esperto di calcio (in merito ad alcune suoi stati social e profezie, facciamo calare un silenzio pietoso)».
«Di fatto il nostro è il superuomo nietzschiano: uno e trino, uno, nessuno e centomila, alfa ed omega. Quanto siamo fortunati ed irriconoscenti … vergogniamoci profondamente noi coratini ...» continua in modo beffardo.
Si passa dunque ad una analisi della situazione politica locale. Inevitabile un passaggio sulla questione relativa alle assenze del Movimento Schittulli e alla crisi che il centrodestra sta attraversando.
«Poi c'è la politica vera e propria, quella che si fa sia nelle strade che nei palazzi, quella in cui il primo cittadino mostra i suoi deficit notevoli, basti pensare allo spettacolo (penoso anche questo) a cui stiamo assistendo in queste ore all'interno della sua "sgangherata" maggioranza a Palazzo San Cataldo, dove quel 15 a 9 di 3 anni e mezzo fa, si è liquefatto lentamente e progressivamente innanzi al nulla di questi anni. Da una maggioranza rassicurante, alla linea di galleggiamento rappresentata dal Movimento Schittulli, che stanco (forse) di essere preso in giro, ha boicottato gli ultimi due consigli comunali, paventando de facto, nell'immaginario sia degli addetti ai lavori che in quello dei cittadini, quella che sembra essere l'alba di una crisi di governo» scrive Ungaro, passando successivamente a criticare le scelte amministrative.
«Eppure, nonostante ciò, nei consigli comunali in questione, il nostro sindaco ha pensato bene prima di proporre, e poi di porre in essere, l'introduzione di un sistema elettronico, tale "Street Control", sempre avversato dai precedenti amministratori e dirigenti, per rilevare le irregolarità degli automobilisti, favorendo sia il lavoro dei vigili nel comminare contravvenzioni, sia … le casse del comune. Peccato che, a detta di alcuni esperti del settore, ciò sembra non essere possibile in virtù della conformazione delle nostre costruzioni, le quali ostacolerebbero l'azione della tecnologia in questione. Inoltre riteniamo che oltre a motivazioni geo-logistiche-urbanistiche, l'adozione di questo sistema non è assolutamente necessario, data anche l'estrema correttezza dei nostri automobilisti, derivante dall'opera incessante di educazione portata avanti dall'ex comandante Patruno e dal corpo tutto dei nostri Vigili Urbani da oltre 5-6 lustri. Infine, immaginiamo già la giustamente brusca reazione dei cittadini nel sapere che, dopo l'attuazione della ZTL, la quale ha ammazzato il commercio in centro, entrerà in funzione anche questa diabolica invenzione, che senza opera di prevenzione e senza alcuna flessibilità, cosa quest'ultima dovuta specialmente in un momento di estrema crisi in cui la gente fatica già a pagarsi tasse comunali e bollette energetiche, rischia senza neanche accorgersene, attraverso un automatismo quasi robotico, di vedersi recapitare a casa una salata multa per non aver magari parcheggiato a non meno di cinque metri dall'angolo delle intersezioni stradali».
E torna con piccate provocazioni sull'atteggiamento politico mantenuto da Massimo Mazzilli: «Non c'è niente da fare, sembra quasi che lui attui queste mosse, convinto di vivere in una grande città, cosa che Corato purtroppo (o meno male), non è. Noi, ovviamente, di suggerimenti non ne daremo neanche mezzo, e non perché siamo "cattivi ed invidiosi" del nostro "Superuomo". E' la cronaca di questi anni di potere che ci spinge a fare ciò. Non si può governare senza avere una minima idea, possibilmente limpida, strategica e prospettica, di cosa debba essere la nostra città non fra 5 anni, ma fra 20-25 anni. Un buon politico, caro nostro "Superuomo"., non guarda alle elezioni, ma alle prossime generazioni. Quale sarà il giudizio che le persone, oggi e domani, daranno del tuo mandato fatto di post Facebook, di maggioranze liquefatte, di ricatti in consiglio, di politica piccina e di opere di piccolo cabotaggio?»
E ancora: «Quale può essere il giudizio su colui che de facto ha dimezzato il personale del comune, non perché animato da uno spirito liberista volto alla razionalizzazione della P.A., ma da rapporti con la burocrazia comunale poco accorti e rispettosi della loro dignità, nonché poco attenti alla produttività che sia legata ad alcune meritocratiche premialità incentivanti, nei confronti di gente che, intendo egregi e capacissimi dipendenti e funzionari con anni ed anni di competenze, gli ha dovuto sbattere la porta in faccia, umiliata da un metodo medievale, e a dir poco "feudale", di interfacciarsi con il dovuto garbo e rispetto dei ruoli tecnico-gestionali molto spesso "invasi", con la macchina comunale che è l'unica capace, con i giusti indirizzi politici, a poter determinare un buon governo della città. Comunque noi ringraziamo tutti i dipendenti comunali, a qualsiasi livello, compresi quelli andati via verso altre municipalità, per il lavoro svolto e per aver trovato la forza di sopportare le continue angherie di questa ultima amministrazione».
E in conclusione, utilizzando una metafora calcistica, Ungaro chiede le dimissioni del sindaco: «Caro Sindaco, altro che "Superuomo". ...Tu sei il nostro Gian Piero Ventura, e se hai ancora un briciolo di orgoglio, lascia il posto a chi potrebbe gestire meglio la "cosa pubblica", con un po' più di amore per il suo campanile».