Cultura
Il delitto di Avetrana diventa un'opera. Il soprano Myriam Marcone sarà Martina
La talentuosa cantante di origini coratine tra le protagoniste
Corato - venerdì 30 agosto 2019
12.21
Un'opera ispirata ad un fatto di cronaca realmente accaduto, il delitto di Avetrana e che pertanto sta facendo discutere. È l'opera "Il Re di donne", prodotta dal Teatro lirico sperimentale di Spoleto che andrà in scena al Caio Melisso il 6, 7 e 8 settembre prossimi.
L'omicidio di Sarah Scazzi, per il quale sono state condannate la cugina e la zia della vittima, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, è il fatto da cui prende spunto lo spettacolo con la regia di Alessio Pizzech, le musiche del compositore britannico John Palmer e la direzione di Vittorio Parisi. Autrice del libretto è Cristina Battocletti.
Ad interpretare l'opera saranno i cantanti del teatro lirico sperimentale di Spoleto, tra cui il talentuoso soprano di origini coratini Myriam Marcone che interpreterà il ruolo di Martina.
L'opera si ispira liberamente a diversi fatti di cronaca, tutti legati alla morte e alle violenze subite dalle donne.
Il direttore del Teatro Lirico sperimentale, Claudio Lepore, ha dichiarato che "L'opera non è solo polvere e passato ma anche creazione contemporanea collegata con la cronaca". "Mentre l'intreccio morboso che lega i personaggi che vivono in una città di provincia della Toscana", spiega in una nota il Teatro spoletino, "esploderà in un cruento femminicidio."
L'omicidio di Sarah Scazzi, per il quale sono state condannate la cugina e la zia della vittima, Sabrina Misseri e Cosima Serrano, è il fatto da cui prende spunto lo spettacolo con la regia di Alessio Pizzech, le musiche del compositore britannico John Palmer e la direzione di Vittorio Parisi. Autrice del libretto è Cristina Battocletti.
Ad interpretare l'opera saranno i cantanti del teatro lirico sperimentale di Spoleto, tra cui il talentuoso soprano di origini coratini Myriam Marcone che interpreterà il ruolo di Martina.
L'opera si ispira liberamente a diversi fatti di cronaca, tutti legati alla morte e alle violenze subite dalle donne.
Il direttore del Teatro Lirico sperimentale, Claudio Lepore, ha dichiarato che "L'opera non è solo polvere e passato ma anche creazione contemporanea collegata con la cronaca". "Mentre l'intreccio morboso che lega i personaggi che vivono in una città di provincia della Toscana", spiega in una nota il Teatro spoletino, "esploderà in un cruento femminicidio."