Pin bike
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Vita di Città

Il coratino Nico Capogna e Pin Bike: una sfida di successo in Italia e in Europa

L'ideatore racconta la sua idea imprenditoriale di mobilità sostenibile

Il coratino Nico Capogna è il CEO e co-fondatore di FB Innovation, l'azienda madre del progetto Pin Bike. Egli ha inoltre conseguito la qualifica di Mobility Manager, al fine di progettare soluzioni innovative per la mobilità sostenibile. In FB Innovation coordina le strategie di comunicazione, promozione e sviluppo di prodotti che incentivano l'uso della bicicletta​​​.
Lo abbiamo intervistato per spiegarci cosa sia Pin Bike, attivo in Italia e in Europa: esso permette di guadagnare pedalando, grazie all'omonima app collegata a un dispositivo installato sulla propria bicicletta.
Come nasce Pin Bike?
Il progetto nasce il 13 ottobre 2017, quando abbiamo notato nelle città il proliferarsi di infrastrutture ciclabili come piste ciclabili, velostazioni e bike sharing: queste venivano puntualmente smantellate dalle stesse Amministrazioni comunali che le avevano volute, perchè costose e poco utilizzate. Ci siamo allora chiesti se la ciclabilità possa ripartire da una convenzione culturale: l'intuizione è lavorare sulle soft measures, le misure di conversione. Pin bike incentiva le persone a utilizzare la propria bicicletta: dobbiamo lavorare sul versante culturale, poichè viviamo in una società troppo autocentrica.
Come è cresciuto?
Il progetto è rimasto molto simile a quello originario ma si è perfezionato; l'idea alla base resta la stessa: dare un incentivo economico per usare la bici. In alcuni progetti tali incentivi sono collegati al commercio locale; ma in tutti il tratto comune è offrire alle Amministrazioni comunali una piattaforma per monitorare e pianificare la mobilità in città in maniera smart. Ho iniziato con un collega, Davide Di Bisceglie - che ringrazio - e attualmente siamo 10 dipendenti.
In quante città è attivo?
In più di 30 città europee, tra cui 4 capitali: Lisbona, Tallin, Stoccolma, Istanbul. In alcuni progetti riconosciamo tra i 20 e i 30 centesimi per chilometro - a Stoccolma per esempio, in un mese alcuni utenti hanno guadagnato anche 200 euro. La politica di incentivazione cambia da Comune a Comune, ma il sistema premiante è il rimborso chilometrico. Abbiamo attualmente circa 20 mila utenti attivi in Italia e in Europa e a loro abbiamo fin ora elargito un milione di euro, per un totale di quasi 6 milioni di chilometri percorsi. Un risparmio per l'atmosfera di 905 milioni di tonnellate di Co2.
E in Italia?
20 città, tra cui Bari, Bologna, Bergamo, Firenze, Trento, Pescara. In particolare, siamo molto contenti del progetto su Firenze: in due mesi abbiamo raccolto quasi 5 mila registrazioni.
Cos'è la mobilità sostenibile?
Qualcosa è sostenibile quando riesce a non danneggiare l'ambiente. La bicicletta è sicuramente uno strumento che può cambiare le nostre città e che permetterebbe ai cittadini di interagire maggiormente tra loro: le città diventerebbero più a misura di uomo, non di macchina. Il problema dell'auto è, oltre l'inquinamento, che occupa tanto spazio, soprattutto quando non è utilizzata: basti pensare che l'85% del tempo di vita di un'auto è in un parcheggio. La bici, invece, è un mezzo di cambiamento politico ed economico: la bicicletta permette di tornare di tornare a un'economia diversa e più semplice.
Nelle nostre città ci sono poche biciclette.
È curioso notare come la bicicletta sia vista quasi come un mezzo di fortuna, per persone povere che non possono permettersi un'automobile; di contro, l'auto è uno status symbol di benessere, che quasi basta a dimostrare la capacità economica di una persona. Grazie alla tv, siamo bombardati di pubblicità di automobili.
Come cambiare quest'impostazione culturale?
Incentivare la mobilità sostenibile: l'Italia sembra molto ricettiva ai meccanismi premiali. Tuttavia, non vogliamo dare incentivi per tutta la vita, ma far riscoprire la biciletta alle persone che non la usano più. Questo è il nostro obiettivo: prendere la bici tutti i giorni per svolgere le proprie vite, acquisendo vantaggi per sè stessi, per l'ambiente, per le comunità e per le città. Pensiamo a come sarebbe comodo parcheggiare la propria bicicletta sotto il proprio luogo di lavoro, anzichè perdere ore nel traffico o a cercare parcheggio. Un esempio su tutti: in Francia dal 2022 si è imposto a tutte le case automobilistiche che nelle pubblicità delle proprie automobili devono inserire un invito alla mobilità sostenibile. Un'iniziativa fortissima, che rientra nelle soft measures, al fine di sensibilizzare e propiziare un cambiamento di abitudini.
Prossima sfida di Pin Bike?
Lavoriamo intensamente a realizzare un tracker antifurto per le biciclette, dato l'elevato numero di furti di bici. Si installerà in maniera nascosta nel telaio e permetterà di individuare la bici ovunque sia. E infine permetterà di utilizzare Pin Bike senza la relativa app.
3 fotoProgetto Pin Bike
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