Arti e Professioni
I Medison, la band che racconta in musica storie di vita ed emozioni
Nel gruppo anche due musicisti di Corato
Corato - lunedì 15 ottobre 2018
12.31
Dietro le loro canzoni ci sono percorsi di vita che si intrecciano, l'elogio alla diversità, luce di speranza, celebrazione della libertà e messaggi d'amore che arrivano dritti al cuore nella loro purezza e semplicità. Francesco Cioffi, tranese, classe 1977, è il cantante dei Medison, il gruppo con cui oggi condivide la sua grande passione per la musica. Con lui, a formare la band anche due giovani musicisti di Corato: Fabrizio Loiodice e Mario Ardito. «L'amore per la musica è nato con me quel 23 novembre 1977. Ascolto musica da sempre, mia madre mi regalava i vinili dei Pooh che adorava e mio padre cassette da ascoltare in auto. Ci metteva di tutto: De Gregori, Dalla, Fossati, Venditti, i Dire Straits e i Beatles. A sei anni chiesi una pianola per Natale e con quella iniziai a riprodurre le canzoni dei cartoni animati e a 20 ho scritto la mia prima canzone».
Dopo una prima esperienza come cover band con un primo gruppo, la differenza di sogni e obiettivi ha portato ogni musicista a intraprendere una strada diversa; Francesco però non ha mai abbandonato la sua passione e da una forte amicizia con Fabrizio sono nati i Medison.
«Fabrizio mi chiese un giorno di suonare insieme e la prima volta rifiutai. Passato qualche anno era diventato bravissimo e fui io a chiedergli se volesse ascoltare i miei testi e se fosse ancora disponibile per formare una band- racconta Francesco- Fabrizio ha subito accettato! A noi si sono aggiunti Mario,Andrea e Antonio. Siamo partiti davvero con i mezzi che avevamo in casa ma volevamo fare un disco e così abbiamo preso dieci delle canzoni che avevo nel cassetto e le abbiamo arrangiate e registrate. Dopo i primi esperimenti, ho scritto altre canzoni ed è uscito il nostro primo grande successo, "Identico"».
Da quell'album con il brano "Un'altra birra però" i Medison sono entrati per 4 settimane nella classifica Indie Music Like del MEI e hanno partecipato al Premio Musica contro le mafie, rientrando nella Top 10 della giuria popolare con oltre 900 preferenze su 265 brani in gara.
Da quel momento è iniziata la splendida avventura dei Medison: un disco, un tour che ha toccato varie città italiane, una compagnia teatrale da loro gestita, che ha ospitato amici provenienti dall'Africa e dal Pakistan, con cui ha girato vari teatri pugliesi con lo spettacolo "Indivisibili" e poi la loro partecipazione alla manifestazione mondiale all'Arena di Budapest dove hanno suonato davanti a 12.000 giovani. «Per noi è stato davvero emozionante! Durante l'intro della canzone avevamo la pelle d'oca, l'energia che il pubblico ci trasmetteva è diventata dopo pochi secondi anche nostra e da lì è diventato naturale cantare per loro».
I successi che Francesco scrive nascono durante una camminata mentre porta il tempo con i passi o in auto, descrivono vite diverse, esprimono i pensieri e i valori del cantante tranese, sono storie di vita vissuta, tutto parte da una frase che si trasforma in una canzone.
"Anche se scorro come il Tevere" è il singolo che quest'anno è stato trasmesso dalle radio italiane con la produzione musicale di Davide Pannozzo, descritto dalla critica come uno degli artisti di contemporary blues più interessanti della nuova generazione. Ma i Medison non si fermano qui: stanno già lavorando per un nuovo disco che presenteranno in una delle date dei loro concerti mentre sognano di aumentare i loro amici e suonare sempre e ovunque!
Dopo una prima esperienza come cover band con un primo gruppo, la differenza di sogni e obiettivi ha portato ogni musicista a intraprendere una strada diversa; Francesco però non ha mai abbandonato la sua passione e da una forte amicizia con Fabrizio sono nati i Medison.
«Fabrizio mi chiese un giorno di suonare insieme e la prima volta rifiutai. Passato qualche anno era diventato bravissimo e fui io a chiedergli se volesse ascoltare i miei testi e se fosse ancora disponibile per formare una band- racconta Francesco- Fabrizio ha subito accettato! A noi si sono aggiunti Mario,Andrea e Antonio. Siamo partiti davvero con i mezzi che avevamo in casa ma volevamo fare un disco e così abbiamo preso dieci delle canzoni che avevo nel cassetto e le abbiamo arrangiate e registrate. Dopo i primi esperimenti, ho scritto altre canzoni ed è uscito il nostro primo grande successo, "Identico"».
Da quell'album con il brano "Un'altra birra però" i Medison sono entrati per 4 settimane nella classifica Indie Music Like del MEI e hanno partecipato al Premio Musica contro le mafie, rientrando nella Top 10 della giuria popolare con oltre 900 preferenze su 265 brani in gara.
Da quel momento è iniziata la splendida avventura dei Medison: un disco, un tour che ha toccato varie città italiane, una compagnia teatrale da loro gestita, che ha ospitato amici provenienti dall'Africa e dal Pakistan, con cui ha girato vari teatri pugliesi con lo spettacolo "Indivisibili" e poi la loro partecipazione alla manifestazione mondiale all'Arena di Budapest dove hanno suonato davanti a 12.000 giovani. «Per noi è stato davvero emozionante! Durante l'intro della canzone avevamo la pelle d'oca, l'energia che il pubblico ci trasmetteva è diventata dopo pochi secondi anche nostra e da lì è diventato naturale cantare per loro».
I successi che Francesco scrive nascono durante una camminata mentre porta il tempo con i passi o in auto, descrivono vite diverse, esprimono i pensieri e i valori del cantante tranese, sono storie di vita vissuta, tutto parte da una frase che si trasforma in una canzone.
"Anche se scorro come il Tevere" è il singolo che quest'anno è stato trasmesso dalle radio italiane con la produzione musicale di Davide Pannozzo, descritto dalla critica come uno degli artisti di contemporary blues più interessanti della nuova generazione. Ma i Medison non si fermano qui: stanno già lavorando per un nuovo disco che presenteranno in una delle date dei loro concerti mentre sognano di aumentare i loro amici e suonare sempre e ovunque!