
Scuola e Lavoro
I disturbi del comportamento sotto la lente degli esperti
Partecipazione attenta al convegno organizzato dal Liceo “Oriani”
Corato - venerdì 7 marzo 2025
6.18
Si è svolto presso il Liceo "A. Oriani" di Corato, il convegno dal titolo "I disturbi del comportamento: inquadramento tematico e approccio operativo nell'adolescenza". L'incontro ha offerto un'opportunità di aggiornamento sulle problematiche comportamentali che caratterizzano la fase adolescenziale, attraverso una serie di interventi di esperti e accademici.
Ad introdurre i lavori il Dirigente Scolastico, Francesco Catalano, che ha sottolineato l'importanza di trattare tematiche legate al benessere psicologico e comportamentale degli adolescenti al fine di promuovere un ambiente educativo più inclusivo e consapevole.
Il primo intervento è stato a cura della professoressa Tiziana Lanciano, associata di Psicologia Generale presso l'Università di Bari, che ha approfondito il tema delle fasi delicate dell'adolescenza e della regolazione emotiva. La professoressa Lanciano ha evidenziato come l'adolescenza rappresenti un periodo particolarmente turbolento, caratterizzato da profondi cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi. In questo contesto, la regolazione emotiva diventa un aspetto centrale per il benessere e la crescita dei giovani. "La capacità di gestire le emozioni è fondamentale per attraversare le sfide tipiche di questa fase della vita", ha spiegato Lanciano. La difficoltà nel regolare le emozioni, infatti, può portare a comportamenti problematici e ad un aumento del rischio di sviluppare disturbi psicologici.
Il secondo intervento è stato della professoressa Antonietta Curci, ordinaria di Pedagogia Generale all'Università di Bari, che ha trattato la diagnosi differenziale del Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), con un focus sulle casistiche più ricorrenti. La professoressa Curci ha spiegato che questo disturbo, che si manifesta attraverso comportamenti di sfida e opposizione verso figure autoritarie, è spesso erroneamente interpretato come semplice "ribellione adolescenziale". Tuttavia, ha puntualizzato, "è fondamentale saper distinguere tra una fase di sviluppo normale e un disturbo che richiede un intervento mirato". La diagnosi precoce è cruciale, ha continuato, poiché, se non affrontato tempestivamente, il DOP può evolversi in problematiche più gravi nel corso degli anni, con ripercussioni nel percorso scolastico e professionale.
L'ultimo intervento è stato affidato a Francesco Pizzolorusso, dottore di ricerca in Pedagogia Generale. Pizzolorusso ha evidenziato l'importanza di un approccio integrato che non solo tenga conto degli aspetti psicologici, ma anche delle dinamiche familiari, sociali ed educative. "Per affrontare i disturbi comportamentali in modo efficace, è necessario un intervento che coinvolga tutte le figure significative nella vita dell'adolescente, in particolare la famiglia e la scuola", ha sottolineato il relatore.
La moderazione dell'evento è stata affidata alla professoressa Claudia Casalino, docente dell'Oriani Tandoi. Il convegno ha offerto uno spunto importante di riflessione su come le istituzioni scolastiche e sociali possano rispondere in modo efficace ai disturbi comportamentali adolescenziali, un tema che, come emerso durante gli interventi, richiede un approccio multidisciplinare e un lavoro sinergico tra psicologi, pedagogisti, educatori e famiglie.
Ad introdurre i lavori il Dirigente Scolastico, Francesco Catalano, che ha sottolineato l'importanza di trattare tematiche legate al benessere psicologico e comportamentale degli adolescenti al fine di promuovere un ambiente educativo più inclusivo e consapevole.
Il primo intervento è stato a cura della professoressa Tiziana Lanciano, associata di Psicologia Generale presso l'Università di Bari, che ha approfondito il tema delle fasi delicate dell'adolescenza e della regolazione emotiva. La professoressa Lanciano ha evidenziato come l'adolescenza rappresenti un periodo particolarmente turbolento, caratterizzato da profondi cambiamenti fisici, psicologici ed emotivi. In questo contesto, la regolazione emotiva diventa un aspetto centrale per il benessere e la crescita dei giovani. "La capacità di gestire le emozioni è fondamentale per attraversare le sfide tipiche di questa fase della vita", ha spiegato Lanciano. La difficoltà nel regolare le emozioni, infatti, può portare a comportamenti problematici e ad un aumento del rischio di sviluppare disturbi psicologici.
Il secondo intervento è stato della professoressa Antonietta Curci, ordinaria di Pedagogia Generale all'Università di Bari, che ha trattato la diagnosi differenziale del Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP), con un focus sulle casistiche più ricorrenti. La professoressa Curci ha spiegato che questo disturbo, che si manifesta attraverso comportamenti di sfida e opposizione verso figure autoritarie, è spesso erroneamente interpretato come semplice "ribellione adolescenziale". Tuttavia, ha puntualizzato, "è fondamentale saper distinguere tra una fase di sviluppo normale e un disturbo che richiede un intervento mirato". La diagnosi precoce è cruciale, ha continuato, poiché, se non affrontato tempestivamente, il DOP può evolversi in problematiche più gravi nel corso degli anni, con ripercussioni nel percorso scolastico e professionale.
L'ultimo intervento è stato affidato a Francesco Pizzolorusso, dottore di ricerca in Pedagogia Generale. Pizzolorusso ha evidenziato l'importanza di un approccio integrato che non solo tenga conto degli aspetti psicologici, ma anche delle dinamiche familiari, sociali ed educative. "Per affrontare i disturbi comportamentali in modo efficace, è necessario un intervento che coinvolga tutte le figure significative nella vita dell'adolescente, in particolare la famiglia e la scuola", ha sottolineato il relatore.
La moderazione dell'evento è stata affidata alla professoressa Claudia Casalino, docente dell'Oriani Tandoi. Il convegno ha offerto uno spunto importante di riflessione su come le istituzioni scolastiche e sociali possano rispondere in modo efficace ai disturbi comportamentali adolescenziali, un tema che, come emerso durante gli interventi, richiede un approccio multidisciplinare e un lavoro sinergico tra psicologi, pedagogisti, educatori e famiglie.