Scuola e Lavoro
Gli studenti lavoratori: «Se ci ammaliamo non mangiamo. Vogliamo la didattica a distanza»
La protesta degli alunni del corso serale del Liceo Artistico
Corato - giovedì 5 novembre 2020
10.21
L'istruzione è un diritto che non ha età. Lo ribadiscono gli studenti lavoratori dei corsi serali che hanno iniziato il percorso scolastico in tarda età ma che vogliono rivendicare i loro diritti come qualsiasi altro studente.
In particolare, gli studenti del corso serale del Liceo Artistico di Corato non hanno gradito la scelta della dirigenza dell'istituto di decidere la didattica in presenza per questo tipo di corso, non adottando dunque la didattica a distanza.
«Lo prevede la legge, è vero, ma per noi ricorrere alla didattica a distanza sarebbe più che mai opportuno» commenta uno degli studenti del corso serale.
«Siamo tutti lavoratori: se anche soltanto uno di noi dovesse essere contagiato dal virus, l'isolamento sarebbe un problema enorme per tutti noi e per le nostre famiglie. Andare in isolamento significherebbe non mangiare».
Nel pomeriggio di ieri si è svolto un incontro tra il dirigente dell'istituto e i rappresentanti di classi. Un incontro non risolutivo, almeno stando al pensiero degli studenti che, presa carta e penna, hanno invocato l'intervento del presidente della Regione per ottenere il 100% della didattica a distanza anche in una scuola che prevede una importante attività laboratoriale.
«Nel caso ci fosse un positivo in classe, la stessa andrebbe in quarantena, causando "danni" economici agli studenti lavoratori. Per molti infatti, il lavoro in proprio o talvolta in nero è l'unica fonte di reddito» ribadisce uno degli studenti motivando la scelta di rivolgersi sia al governatore Emiliano ma anche al sindaco di Corato e al provveditore agli studi.
In particolare, gli studenti del corso serale del Liceo Artistico di Corato non hanno gradito la scelta della dirigenza dell'istituto di decidere la didattica in presenza per questo tipo di corso, non adottando dunque la didattica a distanza.
«Lo prevede la legge, è vero, ma per noi ricorrere alla didattica a distanza sarebbe più che mai opportuno» commenta uno degli studenti del corso serale.
«Siamo tutti lavoratori: se anche soltanto uno di noi dovesse essere contagiato dal virus, l'isolamento sarebbe un problema enorme per tutti noi e per le nostre famiglie. Andare in isolamento significherebbe non mangiare».
Nel pomeriggio di ieri si è svolto un incontro tra il dirigente dell'istituto e i rappresentanti di classi. Un incontro non risolutivo, almeno stando al pensiero degli studenti che, presa carta e penna, hanno invocato l'intervento del presidente della Regione per ottenere il 100% della didattica a distanza anche in una scuola che prevede una importante attività laboratoriale.
«Nel caso ci fosse un positivo in classe, la stessa andrebbe in quarantena, causando "danni" economici agli studenti lavoratori. Per molti infatti, il lavoro in proprio o talvolta in nero è l'unica fonte di reddito» ribadisce uno degli studenti motivando la scelta di rivolgersi sia al governatore Emiliano ma anche al sindaco di Corato e al provveditore agli studi.