Attualità
Gli studenti dell'Oriani-Tandoi incontrano i genitori di Michele Fazio, vittima innocente di mafia
Straordinaria esperienza per i ragazzi dell'istituto coratino
Corato - mercoledì 23 novembre 2022
18.29
Una mattina straordinaria, coinvolgente, emozionante, per gli studenti delle classi quarte dell'istituto superiore "Oriani-Tandoi" di Corato. Si è rivelato un incontro ricco di emozioni e spunti di riflessione, all'insegna del rispetto delle regole e di una didattica della storia contemporanea concreta e viva, quello dal titolo "Legalità e Perdono – dalla parte della vittima", tenutosi mercoledì nella sede del liceo classico.
Ascoltare, infatti, la testimonianza di Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, vittima innocente di mafia, nell'ambito del 3° Festival della Legalità, organizzato in collaborazione con l'associazione Nuova Umanità, è stato per gli allievi dell'istituto coratino come rivivere non solo un tragico episodio di cronaca, ma pure sussumere una indiscutibile lezione di verità.
Dopo il saluto del dirigente scolastico Francesco Catalano, che ha fortemente voluto questo momento di grande valore formativo, il docente e scrittore Francesco Minervini, introducendo gli interventi dei coniugi, ha ricostruito con dovizia di particolari il panorama criminale di Bari Vecchia, al tramonto degli Anni '90, con la faida terribile fra i clan Strisciuglio e Capriati. Fu proprio in uno scontro a fuoco fra bande dei due gruppi malavitosi, che il 12 luglio del 2001, venne barbaramente ucciso il giovane diciassettenne Michele Fazio, mentre «cercava di parare con una mano il cd di Barry White, regalatogli dal fratello, quella sera stessa, come a voler difendere la musica, l'emblema della bellezza».
Da quel momento, è iniziato il calvario che ha reso due titani della lotta antimafia l'ex ferroviere e sua moglie. Il primo ha preso a battersi per la giustizia, per far riaprire il caso dell'omicidio del suo piccolo, incredibilmente chiuso senza responsabili al primo grado, affinché al terzo venissero condannati finalmente gli assassini. La seconda è andata per le strade di quel centro storico famigerato, con una dignità granitica e antica, guardando negli occhi quei delinquenti, quei boss, quelle donne malvissute, che proprio non riescono a spiegarsi perché "quei due infami" non abbassino gli occhi quando li incrociano.
E così, da qualche anno, con Libera girano eroicamente per tutta Italia a raccontare la loro testimonianza, incantando e conquistando, ogni volta, tutti i ragazzi presenti.
E lo fanno senza mai aver paura, perché la corazza che li protegge sempre è il ricordo eterno del loro angelo Michele.
Ascoltare, infatti, la testimonianza di Pinuccio e Lella Fazio, genitori di Michele, vittima innocente di mafia, nell'ambito del 3° Festival della Legalità, organizzato in collaborazione con l'associazione Nuova Umanità, è stato per gli allievi dell'istituto coratino come rivivere non solo un tragico episodio di cronaca, ma pure sussumere una indiscutibile lezione di verità.
Dopo il saluto del dirigente scolastico Francesco Catalano, che ha fortemente voluto questo momento di grande valore formativo, il docente e scrittore Francesco Minervini, introducendo gli interventi dei coniugi, ha ricostruito con dovizia di particolari il panorama criminale di Bari Vecchia, al tramonto degli Anni '90, con la faida terribile fra i clan Strisciuglio e Capriati. Fu proprio in uno scontro a fuoco fra bande dei due gruppi malavitosi, che il 12 luglio del 2001, venne barbaramente ucciso il giovane diciassettenne Michele Fazio, mentre «cercava di parare con una mano il cd di Barry White, regalatogli dal fratello, quella sera stessa, come a voler difendere la musica, l'emblema della bellezza».
Da quel momento, è iniziato il calvario che ha reso due titani della lotta antimafia l'ex ferroviere e sua moglie. Il primo ha preso a battersi per la giustizia, per far riaprire il caso dell'omicidio del suo piccolo, incredibilmente chiuso senza responsabili al primo grado, affinché al terzo venissero condannati finalmente gli assassini. La seconda è andata per le strade di quel centro storico famigerato, con una dignità granitica e antica, guardando negli occhi quei delinquenti, quei boss, quelle donne malvissute, che proprio non riescono a spiegarsi perché "quei due infami" non abbassino gli occhi quando li incrociano.
E così, da qualche anno, con Libera girano eroicamente per tutta Italia a raccontare la loro testimonianza, incantando e conquistando, ogni volta, tutti i ragazzi presenti.
E lo fanno senza mai aver paura, perché la corazza che li protegge sempre è il ricordo eterno del loro angelo Michele.