Politica
Giovani democratici: "Serve un cambio di rotta che metta i giovani al centro"
"La nuova amministrazione rappresenta per noi giovani una grande speranza"
Corato - sabato 29 gennaio 2022
15.45 Comunicato Stampa
La nuova amministrazione rappresenta per noi giovani una grande speranza. In questo momento abbiamo un'opportunità unica per rimettere nelle mani delle nuove generazioni le redini del loro futuro e far ripartire il nostro Comune seguendo una direzione radicalmente diversa. Fin dall'inizio è emersa la chiara volontà di superare l'orizzonte temporale di breve termine che ha caratterizzato la classe politica e di rimettere al centro l'investimento su noi giovani come settore nevralgico per la crescita.
Giovani spesso dimenticati da una politica irresponsabile, fatta di tatticismi, personalismi e promesse vuote di cambiamento. Una politica che ha chiuso gli occhi di fronte alle centinaia di migliaia di nostri coetanei che sono dovuti emigrare alla ricerca di un lavoro dignitoso. Raramente, infatti, siamo stati considerati portatori di interesse fondamentale in Italia.
Altrettanto raramente l'agenda politica ha avuto come priorità uno sviluppo sostenibile, nel rispetto del principio di equità intergenerazionale. Il risultato è che la nostra generazione si sente sfiduciata, non crede nella politica, non vede un futuro dignitoso e pieno di opportunità.
È di fronte a questo quadro così drammatico che scriviamo per chiedere un vero cambio di rotta. Partendo dal Next generation Eu, un'opportunità storica per rilanciare finalmente il nostro Paese e guardare al futuro, ma andando anche oltre: serve un cambiamento che attraversi con urgenza tutti i settori della nostra economia e società, responsabilizzando e rendendo protagoniste le nuove generazioni, cioè noi giovani.
Questo cambio di rotta dovrebbe cominciare con un confronto tra l'amministrazione e le proposte dei giovani emerse negli ultimi mesi su come usare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Risorse prese in prestito dalle generazioni future, che saranno chiamate a farsene carico, e dal cui investimento dipenderà il benessere futuro di tutta la società.
Le proposte sono molte. A partire dalla creazione di nuovi spazi per la partecipazione giovanile. Allo stesso modo, il Consiglio nazionale dei giovani (Cng) ha lavorato ad un Piano nazionale giovani 2021, portando idee e proposte dei giovani sui tavoli tecnici e nelle commissioni parlamentari coinvolte nella redazione del Pnrr. O ancora, lo scorso luglio è nata la Rete giovani 2021, formata da 90 associazioni e movimenti giovanili italiani, che a settembre ha consegnato un piano di proposte e azioni concrete al governo, il Piano giovani 2021, in vista della legge di Bilancio, concentrandosi sui temi indispensabili per migliorare il futuro delle nuove generazioni: sostenibilità, inclusione e innovazione.
Questi sono alcuni esempi delle molteplici iniziative di attivismo giovanile nate "dal basso" per rispondere ad una crisi che va avanti da decenni e che è stata accentuata in modo esponenziale dal Covid-19. Questi movimenti sono la prova di come noi giovani, disillusi dalla politica "tradizionale", non abbiamo però abbandonato la voglia di contribuire in modo concreto al futuro del Paese, cercando di creare nuovi spazi e canali di dialogo per partecipare attivamente alla vita politica.
Ma per un vero cambio di rotta non basteranno semplicemente delle politiche che guardino ai giovani. Non sarà sufficiente una politica responsabile, che abbandoni gli screzi, la retorica e i tatticismi a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni.
Quello che serve al nostro Paese è un cambiamento culturale, che rimetta i giovani al centro della vita lavorativa e politica, insomma, al centro dell'intera società. Solo così possiamo ridare fiducia e speranza ad un'intera generazione disillusa, che si sente privata del proprio futuro e senza la quale un futuro non ci sarà. Noi siamo qui, pronti a partecipare ai tavoli di lavoro, a partire dal Next generation Eu, e pronti a definire con voi questi nuovi meccanismi di collaborazione a lungo termine per disegnare insieme il futuro di tutti. Solo così potremo diventare attori, o meglio, «costruttori» (per citare le parole del Presidente Sergio Mattarella) del nostro futuro.
Giovani spesso dimenticati da una politica irresponsabile, fatta di tatticismi, personalismi e promesse vuote di cambiamento. Una politica che ha chiuso gli occhi di fronte alle centinaia di migliaia di nostri coetanei che sono dovuti emigrare alla ricerca di un lavoro dignitoso. Raramente, infatti, siamo stati considerati portatori di interesse fondamentale in Italia.
Altrettanto raramente l'agenda politica ha avuto come priorità uno sviluppo sostenibile, nel rispetto del principio di equità intergenerazionale. Il risultato è che la nostra generazione si sente sfiduciata, non crede nella politica, non vede un futuro dignitoso e pieno di opportunità.
È di fronte a questo quadro così drammatico che scriviamo per chiedere un vero cambio di rotta. Partendo dal Next generation Eu, un'opportunità storica per rilanciare finalmente il nostro Paese e guardare al futuro, ma andando anche oltre: serve un cambiamento che attraversi con urgenza tutti i settori della nostra economia e società, responsabilizzando e rendendo protagoniste le nuove generazioni, cioè noi giovani.
Questo cambio di rotta dovrebbe cominciare con un confronto tra l'amministrazione e le proposte dei giovani emerse negli ultimi mesi su come usare le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Risorse prese in prestito dalle generazioni future, che saranno chiamate a farsene carico, e dal cui investimento dipenderà il benessere futuro di tutta la società.
Le proposte sono molte. A partire dalla creazione di nuovi spazi per la partecipazione giovanile. Allo stesso modo, il Consiglio nazionale dei giovani (Cng) ha lavorato ad un Piano nazionale giovani 2021, portando idee e proposte dei giovani sui tavoli tecnici e nelle commissioni parlamentari coinvolte nella redazione del Pnrr. O ancora, lo scorso luglio è nata la Rete giovani 2021, formata da 90 associazioni e movimenti giovanili italiani, che a settembre ha consegnato un piano di proposte e azioni concrete al governo, il Piano giovani 2021, in vista della legge di Bilancio, concentrandosi sui temi indispensabili per migliorare il futuro delle nuove generazioni: sostenibilità, inclusione e innovazione.
Questi sono alcuni esempi delle molteplici iniziative di attivismo giovanile nate "dal basso" per rispondere ad una crisi che va avanti da decenni e che è stata accentuata in modo esponenziale dal Covid-19. Questi movimenti sono la prova di come noi giovani, disillusi dalla politica "tradizionale", non abbiamo però abbandonato la voglia di contribuire in modo concreto al futuro del Paese, cercando di creare nuovi spazi e canali di dialogo per partecipare attivamente alla vita politica.
Ma per un vero cambio di rotta non basteranno semplicemente delle politiche che guardino ai giovani. Non sarà sufficiente una politica responsabile, che abbandoni gli screzi, la retorica e i tatticismi a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni.
Quello che serve al nostro Paese è un cambiamento culturale, che rimetta i giovani al centro della vita lavorativa e politica, insomma, al centro dell'intera società. Solo così possiamo ridare fiducia e speranza ad un'intera generazione disillusa, che si sente privata del proprio futuro e senza la quale un futuro non ci sarà. Noi siamo qui, pronti a partecipare ai tavoli di lavoro, a partire dal Next generation Eu, e pronti a definire con voi questi nuovi meccanismi di collaborazione a lungo termine per disegnare insieme il futuro di tutti. Solo così potremo diventare attori, o meglio, «costruttori» (per citare le parole del Presidente Sergio Mattarella) del nostro futuro.