Editoriale
"Guerra in Cucina": la violenza domestica ancora fenomeno difficile da estirpare
Nella Giornata Internazionale del Diritto della Donna, il commento del criminologo Giuseppe Galante
Corato - mercoledì 8 marzo 2023
16.04
Nella Bibbia la donna nasce da una costola di Adamo; in psicanalisi, Freud associa la donna al masochismo mentre nella storia sono decantate le gesta di uomini conquistatori e cacciatori.
Nel Duomo di Orvieto precisamente nella cappella di San Brizio ci sono gli affreschi del Signorelli dedicati al giudizio universale a cui si ispirò Michelangelo per la cappella Sistina. Con l'utilizzo di una telecamera a fibra ottica e quindi sotto la pittura si evince l'immagine di Caino terrorizzato per la sorte del fratello Abele: immagine di sangue dello stesso sangue. Eleonora d'Arbore alla fine del 1400 già legiferò a favore della donna vittima di violenza domestica.
L'Italia è solo sessantesima per leggi a tutela della donna: mentre Platone parla di malattia dell'anima, Aristotele di Passolione come argine fra bene e male, la politica strumentalizza il fenomeno spostandolo da destra a sinistra e viceversa.
Anche la magistratura è oggetto di attenzioni con il caso di Cristina Simeoni, ove a Verona fu recusata perché portatrice degli stessi valori socio culturale degli stupratori. La scarsa opinione di sé, l'isolamento sociale, la disoccupazione, la stanchezza sono elementi di forte rischio. La violenza domestica ha ridefinito la struttura della famiglia, che si trasforma e si adatta alle nuove emergenze con il genitore 1 e 2.
La donna è colpita al viso per sfregiare, alle costole perché dolorose e alla testa perché da lì parte l'impulso sessuale. Le armi sono talvolta il coltello perché rappresenta un simbolo fallico e le mani per il riscontro emozionale.
La cucina il luogo da dimenticare per le discussioni. Il numero oscuro è elevatissimo. Il mestiere più pericoloso al mondo per numero di feriti secondo l'Istat è quello della casalinga; il reato meno conosciuto dalla Procure è quello di violenza sessuale mentre il circolo vizioso si alimenta di piccoli incidenti, shock emotivi e richieste di riappacificazione. La donna compra il suo aguzzino con il silenzio, adattandosi alla sopravvivenza con lo sviluppo di una risposta emotiva automatica alla minaccia di morte (Sindrome di Stoccolma).
Solo la denuncia allevia la sofferenza. Il policlinico di Bari Come già fatto da quello di Grosseto, ha creato il canale di accesso al pronto soccorso Rosa per le donne vittime di abusi. La polizia di stato ha creato l'app YouPol per le segnalazioni anche in forma anonima.
Nel Duomo di Orvieto precisamente nella cappella di San Brizio ci sono gli affreschi del Signorelli dedicati al giudizio universale a cui si ispirò Michelangelo per la cappella Sistina. Con l'utilizzo di una telecamera a fibra ottica e quindi sotto la pittura si evince l'immagine di Caino terrorizzato per la sorte del fratello Abele: immagine di sangue dello stesso sangue. Eleonora d'Arbore alla fine del 1400 già legiferò a favore della donna vittima di violenza domestica.
L'Italia è solo sessantesima per leggi a tutela della donna: mentre Platone parla di malattia dell'anima, Aristotele di Passolione come argine fra bene e male, la politica strumentalizza il fenomeno spostandolo da destra a sinistra e viceversa.
Anche la magistratura è oggetto di attenzioni con il caso di Cristina Simeoni, ove a Verona fu recusata perché portatrice degli stessi valori socio culturale degli stupratori. La scarsa opinione di sé, l'isolamento sociale, la disoccupazione, la stanchezza sono elementi di forte rischio. La violenza domestica ha ridefinito la struttura della famiglia, che si trasforma e si adatta alle nuove emergenze con il genitore 1 e 2.
La donna è colpita al viso per sfregiare, alle costole perché dolorose e alla testa perché da lì parte l'impulso sessuale. Le armi sono talvolta il coltello perché rappresenta un simbolo fallico e le mani per il riscontro emozionale.
La cucina il luogo da dimenticare per le discussioni. Il numero oscuro è elevatissimo. Il mestiere più pericoloso al mondo per numero di feriti secondo l'Istat è quello della casalinga; il reato meno conosciuto dalla Procure è quello di violenza sessuale mentre il circolo vizioso si alimenta di piccoli incidenti, shock emotivi e richieste di riappacificazione. La donna compra il suo aguzzino con il silenzio, adattandosi alla sopravvivenza con lo sviluppo di una risposta emotiva automatica alla minaccia di morte (Sindrome di Stoccolma).
Solo la denuncia allevia la sofferenza. Il policlinico di Bari Come già fatto da quello di Grosseto, ha creato il canale di accesso al pronto soccorso Rosa per le donne vittime di abusi. La polizia di stato ha creato l'app YouPol per le segnalazioni anche in forma anonima.