Territorio
Gelate in Puglia, perdita fino all'80% di ciliegie
Coldiretti: «Notevole effetto sull'aumento dei prezzi»
Corato - lunedì 25 maggio 2020
11.51 Comunicato Stampa
Addio ad un frutto su tre con il crollo del raccolto di frutta estiva, con la perdita fino al 80% di ciliegie in Puglia per colpa di gelate e trombe d'aria, che è destinato ad avere effetti sui prezzi al consumo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle previsioni sul raccolto di frutta in tutta Europa di Europech per il 2020.
Si stima una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% e il quantitativo di albicocche – aggiunge Coldiretti - che risulta più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%).
"Si registrano tensioni sui prezzi dei beni alimentari che hanno fatto segnare un aumento medio del 3%, ma con punte che raddoppiano per i prodotti freschi. A pesare è la situazione climatica avversa che ha tagliato le produzioni sulle quali gravano i maggiori costi a carico delle aziende per garantire le misure di sicurezza anti-Covid e le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte che potrebbe comportare ulteriori perdite a carico dell'offerta delle produzioni agricole", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per questo al Mercato contadino di Lecce, per rispondere alla crescita della domanda al consumo di frutta e ortaggi al prezzo giusto, gli agricoltori di Campagna Amica hanno puntato in Piazza Bottazzi su insalate, cicoria otrantina, bietole, spinaci, cicorie selvatiche, peperoni gialli, verdi e rossi, finocchi, cavolfiori, broccoli, ravanelli, zucchine con fiore e senza, melunceddhe (cocomeri/caroselli), fave verdi, piselli verdi, carote, fagiolini, sedano, pomodori insalatari, pomodori rossi a grappolo, carciofi, patate, melanzane, meloni gialli, quelli retati, fragole, nespole.
Una situazione drammatica nelle campagne destinata ad avere ulteriori e pesanti effetti anche sull'andamento dei prezzi per i consumatori che hanno fatto già registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% frutta al +5% per la verdura ad aprile secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat che rileva aumenti anche per pesce surgelato (+4,2%), latte (+4,1%), salumi (+3,4%) pasta (+3,7%), burro (+2,5%), carni (+2,5%) e formaggi (+2,4%) per effetto dello sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni ai mercati al dettaglio e ai consumi fuori casa con l'emergenza coronavirus.
Ai pochi centesimi riconosciuti agli agricoltori la forbice si allarga a dismisura al consumo – denuncia Coldiretti Puglia - come per esempio per i caroselli che da 1,20 euro al chilo nei campi il prezzo schizza a 3,80 euro al dettaglio con una forbice che segna il +217%, le fave novelle che da 0,40 euro pagati agli agricoltori vengono vendute a 2,80 euro al chilo con +600%, i carciofi con prezzi al dettaglio del + 591% rispetto ai campi, i piselli verdi che da 1 euro in campagna sono venduti al consumo a 4,50 euro al chilo, fino ai broccoli con una forbice del 400%.
Una crescita trainata dalla voglia di tornare in linea con più di 1 pugliese su 3 (39%) che si è messo a dieta per prepararsi alla prima prova costume dell'anno dopo il lungo periodo di lockdown durante il quale si è registrato un aumento medio in peso di almeno due chili. Soprattutto tra i giovani la maggiore attenzione al benessere a tavola si esprime con smoothies, frullati e centrifugati con frutta e verdura consumati spesso fuori casa che – sottolinea la Coldiretti - è venuta a mancare con chiusura obbligatoria di bar, pub e locali.
Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la Coldiretti – ha pesato su molte imprese dell'agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all'esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco.
Si stima una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% e il quantitativo di albicocche – aggiunge Coldiretti - che risulta più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%).
"Si registrano tensioni sui prezzi dei beni alimentari che hanno fatto segnare un aumento medio del 3%, ma con punte che raddoppiano per i prodotti freschi. A pesare è la situazione climatica avversa che ha tagliato le produzioni sulle quali gravano i maggiori costi a carico delle aziende per garantire le misure di sicurezza anti-Covid e le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per le raccolte che potrebbe comportare ulteriori perdite a carico dell'offerta delle produzioni agricole", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Per questo al Mercato contadino di Lecce, per rispondere alla crescita della domanda al consumo di frutta e ortaggi al prezzo giusto, gli agricoltori di Campagna Amica hanno puntato in Piazza Bottazzi su insalate, cicoria otrantina, bietole, spinaci, cicorie selvatiche, peperoni gialli, verdi e rossi, finocchi, cavolfiori, broccoli, ravanelli, zucchine con fiore e senza, melunceddhe (cocomeri/caroselli), fave verdi, piselli verdi, carote, fagiolini, sedano, pomodori insalatari, pomodori rossi a grappolo, carciofi, patate, melanzane, meloni gialli, quelli retati, fragole, nespole.
Una situazione drammatica nelle campagne destinata ad avere ulteriori e pesanti effetti anche sull'andamento dei prezzi per i consumatori che hanno fatto già registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% frutta al +5% per la verdura ad aprile secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat che rileva aumenti anche per pesce surgelato (+4,2%), latte (+4,1%), salumi (+3,4%) pasta (+3,7%), burro (+2,5%), carni (+2,5%) e formaggi (+2,4%) per effetto dello sconvolgimento in atto sul mercato per le limitazioni ai mercati al dettaglio e ai consumi fuori casa con l'emergenza coronavirus.
Ai pochi centesimi riconosciuti agli agricoltori la forbice si allarga a dismisura al consumo – denuncia Coldiretti Puglia - come per esempio per i caroselli che da 1,20 euro al chilo nei campi il prezzo schizza a 3,80 euro al dettaglio con una forbice che segna il +217%, le fave novelle che da 0,40 euro pagati agli agricoltori vengono vendute a 2,80 euro al chilo con +600%, i carciofi con prezzi al dettaglio del + 591% rispetto ai campi, i piselli verdi che da 1 euro in campagna sono venduti al consumo a 4,50 euro al chilo, fino ai broccoli con una forbice del 400%.
Una crescita trainata dalla voglia di tornare in linea con più di 1 pugliese su 3 (39%) che si è messo a dieta per prepararsi alla prima prova costume dell'anno dopo il lungo periodo di lockdown durante il quale si è registrato un aumento medio in peso di almeno due chili. Soprattutto tra i giovani la maggiore attenzione al benessere a tavola si esprime con smoothies, frullati e centrifugati con frutta e verdura consumati spesso fuori casa che – sottolinea la Coldiretti - è venuta a mancare con chiusura obbligatoria di bar, pub e locali.
Il lungo periodo di chiusura – sottolinea la Coldiretti – ha pesato su molte imprese dell'agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco e sui quali gravano anche le difficoltà all'esportazione con molti Paesi stranieri che hanno adottato le stesse misure di blocco.