Attualità
Garantirsi il posto auto con sedie e carrelli è vietato?
Risponde l'ANACI
Corato - sabato 2 dicembre 2017
10.00
Garantirsi un posto auto con sedie o cartelli è lecito o no? Evitare che le automobili parcheggino dinanzi alla porta del proprio magazzino o del proprio garage mettendoci una fioriera, una sedia è una pratica possibile?
Se contassimo il numero di strade ormai "privatizzate" da chi le considera territorio proprio e di nessun altro ci sarebbe da rimanere sorpresi per la quantità di ostacoli al libero parcheggio. Una miriade, inoltre, i cartelli di passo carrabile non autorizzati o le richieste di "lasciare libero il passaggio giorno e notte", alcune particolarmente gentili altre persino minacciose ("zona rimozione!").
Vero è che in alcune zone della nostra città, specialmente in particolari orari di punta, trovare un posto libero per parcheggiare l'autovettura è davvero una caccia al tesoro e, purtroppo, si verificano casi di sosta selvaggia persino sui marciapiedi o dinanzi gli scivoli per consentire il passaggio di carrozzine o in prossimità degli incroci.
Ed è in quel momento che l'automobilista, magari colto dalla speranza di poter parcheggiare in un posto libero, impreca ritrovandosi dinanzi una sedia o un qualche cartello. E spesso, onde evitare di discutere, si rinuncia a parcheggiare lì dove sarebbe corretto per poi parcheggiare in chiaro divieto.
Un quesito sui molto spesso sono chiamati a rispondere gli Amministratori di condominio come il caso sottoposto dall'ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari).
«È lecito prenotare il parcheggio? E cosa si rischia se si collocano degli ostacoli come catenelle, sedie e altri oggetti volti a scoraggiare l'uso del suolo pubblico? Certo, difficilmente l'automobilista si metterebbe a discutere con l'autore dell'illecito perché, anche ammettendo che la spunti, facile sarebbe la ritorsione. E nessuno rischia una ruota o la carrozzeria graffiata per una questione di principio. Tuttavia, quantomeno, la soddisfazione di denunciare alle autorità il comportamento illecito è sicuramente meno pericolosa» scrive l'ANACI di Andria che passa ad una analisi della questione:
«Va chiarito che, chi blocca un posto auto per tenerlo per sé commette due illeciti:
- una violazione amministrativa del Codice della Strada –quella di occupazione della sede stradale– la quale comporta una multa da 169 a 680 euro. L'autore dell'opera abusiva può essere obbligato a rimuovere le recinzioni e gli ostacoli frapposti sulla sede stradale;
- un reato –quello di invasione di terreni o edifici– punito con la reclusione fino a due anni e una multa da 103 a 1.032 euro (Art. 633 cod. pen).
Ma attenzione: i due illeciti non sono alternativi, ma possono essere cumulati tra loro e, quindi, sanzionati entrambi nello stesso tempo. Come infatti ha chiarito più volte la Cassazione, le due norme agiscono su piani diversi: la prima a tutela della sicurezza della circolazione stradale, l'altra a difesa del patrimonio (in questo caso quello pubblico).
Affinché però si possa realizzare il reato è necessario che l'intenzione del colpevole sia quella di realizzare una stabile occupazione, cosa che potrebbe ricorrere in presenza di due pali metallici piantati con il cemento o altro supporto fisso dentro la strada e collegati da una catena. La sedia, certo, dimostra una finalità meramente transitoria e occasionale (Cass. sent. n. 50659/2014)».
Se contassimo il numero di strade ormai "privatizzate" da chi le considera territorio proprio e di nessun altro ci sarebbe da rimanere sorpresi per la quantità di ostacoli al libero parcheggio. Una miriade, inoltre, i cartelli di passo carrabile non autorizzati o le richieste di "lasciare libero il passaggio giorno e notte", alcune particolarmente gentili altre persino minacciose ("zona rimozione!").
Vero è che in alcune zone della nostra città, specialmente in particolari orari di punta, trovare un posto libero per parcheggiare l'autovettura è davvero una caccia al tesoro e, purtroppo, si verificano casi di sosta selvaggia persino sui marciapiedi o dinanzi gli scivoli per consentire il passaggio di carrozzine o in prossimità degli incroci.
Ed è in quel momento che l'automobilista, magari colto dalla speranza di poter parcheggiare in un posto libero, impreca ritrovandosi dinanzi una sedia o un qualche cartello. E spesso, onde evitare di discutere, si rinuncia a parcheggiare lì dove sarebbe corretto per poi parcheggiare in chiaro divieto.
Un quesito sui molto spesso sono chiamati a rispondere gli Amministratori di condominio come il caso sottoposto dall'ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari).
«È lecito prenotare il parcheggio? E cosa si rischia se si collocano degli ostacoli come catenelle, sedie e altri oggetti volti a scoraggiare l'uso del suolo pubblico? Certo, difficilmente l'automobilista si metterebbe a discutere con l'autore dell'illecito perché, anche ammettendo che la spunti, facile sarebbe la ritorsione. E nessuno rischia una ruota o la carrozzeria graffiata per una questione di principio. Tuttavia, quantomeno, la soddisfazione di denunciare alle autorità il comportamento illecito è sicuramente meno pericolosa» scrive l'ANACI di Andria che passa ad una analisi della questione:
«Va chiarito che, chi blocca un posto auto per tenerlo per sé commette due illeciti:
- una violazione amministrativa del Codice della Strada –quella di occupazione della sede stradale– la quale comporta una multa da 169 a 680 euro. L'autore dell'opera abusiva può essere obbligato a rimuovere le recinzioni e gli ostacoli frapposti sulla sede stradale;
- un reato –quello di invasione di terreni o edifici– punito con la reclusione fino a due anni e una multa da 103 a 1.032 euro (Art. 633 cod. pen).
Ma attenzione: i due illeciti non sono alternativi, ma possono essere cumulati tra loro e, quindi, sanzionati entrambi nello stesso tempo. Come infatti ha chiarito più volte la Cassazione, le due norme agiscono su piani diversi: la prima a tutela della sicurezza della circolazione stradale, l'altra a difesa del patrimonio (in questo caso quello pubblico).
Affinché però si possa realizzare il reato è necessario che l'intenzione del colpevole sia quella di realizzare una stabile occupazione, cosa che potrebbe ricorrere in presenza di due pali metallici piantati con il cemento o altro supporto fisso dentro la strada e collegati da una catena. La sedia, certo, dimostra una finalità meramente transitoria e occasionale (Cass. sent. n. 50659/2014)».