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Forza Italia Giovani: «Siamo di nuovo all'anatra zoppa»

Attacco all'astensionismo (e a Franco Caputo)

Una nota a firma del circolo cittadino di Forza Italia Giovani

"Sono le nostre scelte, Harry, che ci mostrano chi siamo veramente molto più delle nostre capacità", scrive la Rowling in Harry Potter e la Camera dei Segreti.

Proprio da questa frase vogliamo commentare quello che è accaduto in questi ultimi giorni, in seno alla massima assise comunale.

Quale messaggio giunge alla città e a quella fascia più giovane che assiste a questo triste spettacolo dove, chi ricopre ruoli istituzionali, decide di non scegliere, di astenersi?

In una situazione, in cui l'astensione e la non partecipazione la fa da padrone, chi deve fare, continua ad alimentare questo spirito, per poi, durante la campagna elettorale, rivolgere accorati appelli al partito dell'astensione, di scegliere e per giunta per loro.

Ma che cosa è l'astensione? La voce astensione o astensionismo non compare nel lessico della politica, praticamente è una parola sconosciuta sui maggiori libri che trattano l'argomento. In qualche dizionario dei sinonimi e dei contrari e da qualche buon vocabolario risulta che astensionismo è sinonimo di assenteismo e ha più significati: dal punto di vista alimentare significa astinenza, digiuno, dieta, regime, privazione, continenza; sul piano personale può averne uno negativo: rinuncia, abbandono, omissione, uno positivo: contenersi, esimersi, trattenersi nel senso di moderazione, ritenutezza, discrezione, modestia.

In politica astenersi significa tenersideliberatamente, consapevolmentelontano dalla vita politica.

Quindi può un consigliere comunale tenersi lontano dalla vita politica? Presumo che la risposta sia facile e al quanto scontata ma noi vogliamo porgerla.

Il ruolo del Consigliere comunale è un ruolo primario all'interno della gestione dell'ente e vi è una responsabilità assunta, il giorno del voto, nei confronti dell'elettore che non è semplicemente quella di alzare la mano in segno di approvazione o di urlare per opporsi in segno di contrarietà. La responsabilità è di provare a fare qualcosa per l'ambito comunale nel quale si è eletti. Svolgere al meglio il proprio ruolo è un buon viatico per migliorare il rapporto di fiducia dei cittadini nei confronti dei politici, perché i politici non sono tutti uguali, e un'altra politica è sempre possibile.

Quindi perché astenersi proprio su una mozione di sfiducia, basata su una spaccatura tra le forze politiche che sostenevano l'attuale amministrazione, una diversità di orientamento politico tra sindaco e maggioranza consiliare.

Ora cosa succederà? Un sindaco senza maggioranza, in balia del cosiddetto tredicesimo uomo, alla ricerca delle persone che daranno prospettive di dialogo al primo cittadino, su provvedimenti importanti che il consiglio comunale dovrà votare.

Siamo nuovamente all'anatra zoppa, per cui la maggioranza in Consiglio è di colore opposto a quella che sostiene il primo cittadino.
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