Scuola e Lavoro
Fornelli, dietrofront del sindaco: "Restate nella Giovanni XXIII sino all'allestimento di nuove aule"
Passo indietro del primo cittadino rispetto alla delibera di giunta
Corato - lunedì 13 settembre 2021
13.46
L'immediato sgombero delle aule della Giovanni XXIII in cui erano collocate alcune classi della scuola elementare Fornelli non era possibile a pochi giorni dall'inizio delle lezioni.
Il sindaco, pertanto con sua disposizione, ha prolungato i tempi di permanenza degli studenti del "Fornelli" nei locali della Giovanni XXIII "esclusivamente per il tempo necessario ad allestire nuove aule scolastiche".
Una soluzione temporanea nelle more che si abbia riscontro dell'avviso pubblico per la disponibilità di locali idonei ad ospitare le aule del Fornelli "sfrattate senza preavviso" dalla delibera di giunta.
"Nessuno dica che abbiamo accettato studenti in numero maggiore rispetto agli scorsi anni" chiarisce la preside Lotito.
"Né che vi sia competizione tra scuole. È un dato di fatto che c'è esigenza di spazi, ma ci siamo ritrovati improvvisamente a dover ottemperare alla delibera di giunta che ci intimava l'immediato sgombero delle aule. E ciò non era fattibile" continua la dirigente.
L'organo scolastico ha persino interpellato l'Avvocatura dello Stato per un parere e per impugnare quella delibera, non volendo incorrere nella interruzione del pubblico servizio e nella negazione del diritto allo studio.
Secondo i vertici dello storico istituto scolastico, che quest'anno celebra il centenario dalla sua istituzione, nella scelta della ubicazione delle nuove aule, non si può non tener conto della territorialità.
"È necessario mantenere l'identità del nostro istituto, non disperdere gli studenti. Per questo riteniamo come soluzione ottimale la collocazione al piano superiore dei locali dell'istituto Antoniano, in cui già da tempo frequentano la scuola i bambini del nostro istituto. Le risorse per i lavori ci sono, è fattibile una risistemazione di quei locali", spiega la dsga Angela Quinto.
Il desiderio è quello di una collocazione definitiva delle aule e non, come accadde per la Giovanni XXIII, una provvisorietà lunga 20 anni.
Ad ogni modo l'auspicio è che la collocazione delle aule avvenga previa valutazione di un tecnico incaricato dalla scuola, affinché si possa valutare l'idoneità ad ospitare i piccoli studenti in sicurezza e in linea con le norme.
Non è escluso che la vicenda possa caratterizzarsi di nuovi episodi.
Il sindaco, pertanto con sua disposizione, ha prolungato i tempi di permanenza degli studenti del "Fornelli" nei locali della Giovanni XXIII "esclusivamente per il tempo necessario ad allestire nuove aule scolastiche".
Una soluzione temporanea nelle more che si abbia riscontro dell'avviso pubblico per la disponibilità di locali idonei ad ospitare le aule del Fornelli "sfrattate senza preavviso" dalla delibera di giunta.
"Nessuno dica che abbiamo accettato studenti in numero maggiore rispetto agli scorsi anni" chiarisce la preside Lotito.
"Né che vi sia competizione tra scuole. È un dato di fatto che c'è esigenza di spazi, ma ci siamo ritrovati improvvisamente a dover ottemperare alla delibera di giunta che ci intimava l'immediato sgombero delle aule. E ciò non era fattibile" continua la dirigente.
L'organo scolastico ha persino interpellato l'Avvocatura dello Stato per un parere e per impugnare quella delibera, non volendo incorrere nella interruzione del pubblico servizio e nella negazione del diritto allo studio.
Secondo i vertici dello storico istituto scolastico, che quest'anno celebra il centenario dalla sua istituzione, nella scelta della ubicazione delle nuove aule, non si può non tener conto della territorialità.
"È necessario mantenere l'identità del nostro istituto, non disperdere gli studenti. Per questo riteniamo come soluzione ottimale la collocazione al piano superiore dei locali dell'istituto Antoniano, in cui già da tempo frequentano la scuola i bambini del nostro istituto. Le risorse per i lavori ci sono, è fattibile una risistemazione di quei locali", spiega la dsga Angela Quinto.
Il desiderio è quello di una collocazione definitiva delle aule e non, come accadde per la Giovanni XXIII, una provvisorietà lunga 20 anni.
Ad ogni modo l'auspicio è che la collocazione delle aule avvenga previa valutazione di un tecnico incaricato dalla scuola, affinché si possa valutare l'idoneità ad ospitare i piccoli studenti in sicurezza e in linea con le norme.
Non è escluso che la vicenda possa caratterizzarsi di nuovi episodi.