Scuola e Lavoro
Fitocannabinoidi, il progetto made in Corato si sposta in USA: «Troppi ostacoli»
I ricercatori di Forza Vitale hanno aperto una task force con colleghi USA e della Giamaica
Corato - giovedì 18 aprile 2019
11.06
Se ne discute da anni con pareri discordanti. Parliamo di cannabis e fitocannabinoidi, piante e sostanze di origine naturale dall'enorme potenziale per il comparto del benessere e di settori come agricoltura e industria.
A Corato in Puglia da alcuni mesi, nel Laboratorio Fitoterapico di Forza Vitale Italia Srl si fa ricerca su entrambi i fronti con riscontri già molto interessanti e la costituzione di una task force con ricercatori d'oltreoceano residenti tra USA e Giamaica. Il gruppo di lavoro coordinato dal Dr. Joseph Cannillo, Direttore Scientifico del laboratorio, avrà però la sua struttura operativa presso l'azienda americana Citiva CJL Holdings, attiva nel campo della cannabis medicale, partner del progetto con la West Indies University di Kingston, capitale giamaicana. Un progetto con mente in Italia e sede all'estero che punta a nuovi sviluppi nel campo della nutraceutica (alimentazione, integrazione alimentare e farmaceutica) e che in base alle prime stime potrebbe sviluppare a livello internazionale un fatturato di oltre 70 milioni di euro in 5 anni.
"Il fatto di dover stabilire la sede del progetto all'estero" - dichiara il Dr. Vito Cannillo amministratore dell'azienda pugliese - "è stata una scelta dolorosa ma obbligata, un paradosso tutto italiano dove idee e menti d'eccellenza sono frenate da zone d'ombra burocratiche e legali. Qui non sarebbe stato possibile fare nulla".
"Tutto è partito dai nostri studi sul Sistema Endocannabinoide" - prosegue Cannillo - "un apparato che trae il nome proprio dalla cannabis, fondamentale per le risposte immunitarie e infiammatorie e varie funzioni da quelle riproduttive all'umore e all'appetito. Da questi approfondimenti a quelli su canapa e fitocannabinoidi, il passo è stato breve. Il primo risultato è stato una formula a base di fitocannabinoidi "cannabis free", senza effetti psicoattivi e in linea con le attuali disposizioni legislative. Ma è solo l'inizio!"
"La filiera produttiva della canapa, ha molteplici utilizzi dal campo agricolo all'edilizia e alle bioplastiche fino alla farmaceutica. Perché non approfittare seriamente per creare qui opportunità di reddito e occupazione? Al di là degli ultimi incentivi normativi" - sottolinea l'imprenditore pugliese - "non possiamo dire di aver assistito ad un boom economico su questo versante al contrario di quanto accade nel resto del mondo. In Italia ed Europa invece come dicevo, ci sono oggi ancora molte zone d'ombra sulla canapa da parte del Ministero della Salute e dell' EFSA Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Questo oltre a bloccare gli investimenti, riduce opportunità e considerazione per tante figure professionali preparate come ad esempio i laureati in Scienze Erboristiche che potrebbero lavorare in questo settore. In più tale nebulosa mette a rischio la qualità dei prodotti in commercio. Sappiamo cosa c'è realmente nella cosiddetta cannabis light venduta con l'ambigua dicitura in etichetta "solo per uso tecnico o da collezione?".
"C'è bisogno" - conclude Cannillo - "di un confronto aperto senza timori e pregiudizi ideologici e di una strategia programmatica in cui questo tema risulti tra le opzioni stabili di investimento agricolo e industriale e produca sul serio la new canapa economy. Qui siamo pronti a farlo adesso insieme a istituzioni, università e colleghi imprenditori".
A Corato in Puglia da alcuni mesi, nel Laboratorio Fitoterapico di Forza Vitale Italia Srl si fa ricerca su entrambi i fronti con riscontri già molto interessanti e la costituzione di una task force con ricercatori d'oltreoceano residenti tra USA e Giamaica. Il gruppo di lavoro coordinato dal Dr. Joseph Cannillo, Direttore Scientifico del laboratorio, avrà però la sua struttura operativa presso l'azienda americana Citiva CJL Holdings, attiva nel campo della cannabis medicale, partner del progetto con la West Indies University di Kingston, capitale giamaicana. Un progetto con mente in Italia e sede all'estero che punta a nuovi sviluppi nel campo della nutraceutica (alimentazione, integrazione alimentare e farmaceutica) e che in base alle prime stime potrebbe sviluppare a livello internazionale un fatturato di oltre 70 milioni di euro in 5 anni.
"Il fatto di dover stabilire la sede del progetto all'estero" - dichiara il Dr. Vito Cannillo amministratore dell'azienda pugliese - "è stata una scelta dolorosa ma obbligata, un paradosso tutto italiano dove idee e menti d'eccellenza sono frenate da zone d'ombra burocratiche e legali. Qui non sarebbe stato possibile fare nulla".
"Tutto è partito dai nostri studi sul Sistema Endocannabinoide" - prosegue Cannillo - "un apparato che trae il nome proprio dalla cannabis, fondamentale per le risposte immunitarie e infiammatorie e varie funzioni da quelle riproduttive all'umore e all'appetito. Da questi approfondimenti a quelli su canapa e fitocannabinoidi, il passo è stato breve. Il primo risultato è stato una formula a base di fitocannabinoidi "cannabis free", senza effetti psicoattivi e in linea con le attuali disposizioni legislative. Ma è solo l'inizio!"
"La filiera produttiva della canapa, ha molteplici utilizzi dal campo agricolo all'edilizia e alle bioplastiche fino alla farmaceutica. Perché non approfittare seriamente per creare qui opportunità di reddito e occupazione? Al di là degli ultimi incentivi normativi" - sottolinea l'imprenditore pugliese - "non possiamo dire di aver assistito ad un boom economico su questo versante al contrario di quanto accade nel resto del mondo. In Italia ed Europa invece come dicevo, ci sono oggi ancora molte zone d'ombra sulla canapa da parte del Ministero della Salute e dell' EFSA Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare. Questo oltre a bloccare gli investimenti, riduce opportunità e considerazione per tante figure professionali preparate come ad esempio i laureati in Scienze Erboristiche che potrebbero lavorare in questo settore. In più tale nebulosa mette a rischio la qualità dei prodotti in commercio. Sappiamo cosa c'è realmente nella cosiddetta cannabis light venduta con l'ambigua dicitura in etichetta "solo per uso tecnico o da collezione?".
"C'è bisogno" - conclude Cannillo - "di un confronto aperto senza timori e pregiudizi ideologici e di una strategia programmatica in cui questo tema risulti tra le opzioni stabili di investimento agricolo e industriale e produca sul serio la new canapa economy. Qui siamo pronti a farlo adesso insieme a istituzioni, università e colleghi imprenditori".