Politica
Ex scuola Madonna Pellegrina: si chiude il contenzioso con il pagamento di 32mila euro da parte del Comune
Il contratto scade il 15 febbraio
Corato - venerdì 2 febbraio 2018
12.38
Sembra giunto a compimento l'ultimo atto della querelle che ha visto protagonisti il Comune di Corato e la Comunità Braccianti per la questione riguardante l'ex sede della scuola Madonna pellegrina, ubicata in via santa Lucia.
Si è tenuto infatti martedì 30 gennaio l'incontro conclusivo tra le parti in causa, portando il Comune ad accettare la proposta avanzata dalla Comunità Braccianti. Per risolvere il contenzioso pendente ai danni del Comune di Corato e chiudere il contratto di locazione, l'associazione ha chiesto all'ente comunale di pagare la somma di circa 31.600 euro.
Ricordiamo che la scadenza del contratto di locazione era stata fissata al 31 agosto 2019.
In data 13 gennaio 2017, il Comune di Corato, nell'ambito del riassetto generale della dotazione degli ambienti scolastici di propria disposizione, visto il piano di dimensionamento della rete scolastica locale e dell'offerta formativa 2017/2018 e preso atto che l'immobile in questione non rientrava più nelle necessarie dotazioni per il regolare svolgimento delle attività scolastiche in capo all'Ente decide di recedere dal contratto di locazione a far data dal 31 luglio 2017.
Il presidente generale della Comunità, Giuseppe Scaringella, manifestò subito «il proprio diniego» al recesso dal contratto, non riscontrando «i motivi fondanti la richiesta» ed evidenziando anche «che il contratto di locazione vigente non prevedeva la possibilità di richiesta di recesso unilaterale». Di qui, appunto, l'inizio del contenzioso.
Il Comune ha accolto la decisione della Comunità Braccianti; infatti «la proposta transattiva, formulata dall' Associazione Civile "Comunità dei Braccianti", è meritevole di valutazione positiva in considerazione delle seguenti motivazioni: pur sussistendo le ragioni del Comune di Corato, basate sui principi di economicità, efficienza e funzionalità, gli orientamenti giurisprudenziali sono controversi in materia di risoluzione anticipata dei contratti locatizi e, pertanto, risultano, comunque, probabilità di soccombenza in capo all'Ente». In più «la somma richiesta di 29.399,29 euro, a tacitazione di ogni altra pretesa e con risoluzione definitiva del rapporto locatizio, è riferita a soli sei mesi di rapporto locatizio, a fronte di due anni ancora a svolgersi, pari a 117.597,16».
Si è tenuto infatti martedì 30 gennaio l'incontro conclusivo tra le parti in causa, portando il Comune ad accettare la proposta avanzata dalla Comunità Braccianti. Per risolvere il contenzioso pendente ai danni del Comune di Corato e chiudere il contratto di locazione, l'associazione ha chiesto all'ente comunale di pagare la somma di circa 31.600 euro.
Ricordiamo che la scadenza del contratto di locazione era stata fissata al 31 agosto 2019.
In data 13 gennaio 2017, il Comune di Corato, nell'ambito del riassetto generale della dotazione degli ambienti scolastici di propria disposizione, visto il piano di dimensionamento della rete scolastica locale e dell'offerta formativa 2017/2018 e preso atto che l'immobile in questione non rientrava più nelle necessarie dotazioni per il regolare svolgimento delle attività scolastiche in capo all'Ente decide di recedere dal contratto di locazione a far data dal 31 luglio 2017.
Il presidente generale della Comunità, Giuseppe Scaringella, manifestò subito «il proprio diniego» al recesso dal contratto, non riscontrando «i motivi fondanti la richiesta» ed evidenziando anche «che il contratto di locazione vigente non prevedeva la possibilità di richiesta di recesso unilaterale». Di qui, appunto, l'inizio del contenzioso.
Il Comune ha accolto la decisione della Comunità Braccianti; infatti «la proposta transattiva, formulata dall' Associazione Civile "Comunità dei Braccianti", è meritevole di valutazione positiva in considerazione delle seguenti motivazioni: pur sussistendo le ragioni del Comune di Corato, basate sui principi di economicità, efficienza e funzionalità, gli orientamenti giurisprudenziali sono controversi in materia di risoluzione anticipata dei contratti locatizi e, pertanto, risultano, comunque, probabilità di soccombenza in capo all'Ente». In più «la somma richiesta di 29.399,29 euro, a tacitazione di ogni altra pretesa e con risoluzione definitiva del rapporto locatizio, è riferita a soli sei mesi di rapporto locatizio, a fronte di due anni ancora a svolgersi, pari a 117.597,16».