Cronaca
Ex pm di Trani Savasta condannato a dieci anni di reclusione
Pene inferiori per il sostituto procuratore Scimé, l'immobiliarista D'Agostino, gli avvocati Sfrecola e Ragno
Corato - giovedì 9 luglio 2020
13.48
Dieci anni di reclusione. Questa la pena comminata dal giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Cinzia Vergine, ai danni dell'ex pubblico ministero della Procura di Trani Antonio Savasta, sottoposto a giudizio con rito abbreviato. Savasta, accusato di aver partecipato a un'associazione a delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, che secondo le ipotesi degli inquirenti avrebbe gestito insieme a Michele Nardi, ex magistrato che però è imputato - insieme ad altre quattro persone (l'avvocato Simona Cuomo, il titolare di una palestra Gianluigi Patruno, l'ex cognato di Savasta Savino Zagaria e l'ispettore di Polizia Vincenzo Di Chiaro) - in un processo con rito ordinario attualmente in corso.
Condannati a una pena di quattro anni sia il sostituto procuratore Luigi Scimé (all'epoca dei fatti in servizio a Trani, ora a Salerno) che l'immobiliarista barlettano Luigi D'Agostino; quattro anni e quattro mesi all'avvocato Ruggiero Sfrecola e a due anni e otto mesi al collega Giacomo Ragno.
Per Scimé e Savasta è stata inoltre dichiarata «l'estinzione del rapporto di lavoro e di impiego con la pubblica amministrazione». Nel dispositivo della sentenza è ordinata la confisca dei beni nei confronti di Giacomo Ragno per 224 mila euro, di Luigi Scimé per 75 mila euro e di Antonio Savasta per 2 milioni 390 mila euro. Savasta è stato infine interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.
Condannati a una pena di quattro anni sia il sostituto procuratore Luigi Scimé (all'epoca dei fatti in servizio a Trani, ora a Salerno) che l'immobiliarista barlettano Luigi D'Agostino; quattro anni e quattro mesi all'avvocato Ruggiero Sfrecola e a due anni e otto mesi al collega Giacomo Ragno.
Per Scimé e Savasta è stata inoltre dichiarata «l'estinzione del rapporto di lavoro e di impiego con la pubblica amministrazione». Nel dispositivo della sentenza è ordinata la confisca dei beni nei confronti di Giacomo Ragno per 224 mila euro, di Luigi Scimé per 75 mila euro e di Antonio Savasta per 2 milioni 390 mila euro. Savasta è stato infine interdetto in perpetuo dai pubblici uffici.