Attualità
Essere nonni oggi. Parola al team di ricerca di Corato e al suo vademecum
Il progetto è stato ideato Luisa Mascoli, pedagogista e insegnante, e Daniela Angela Mangione, pedagogista accademica nel contesto britannico
Corato - lunedì 1 luglio 2024
12.50
Come si diventa nonni nel ventunesimo secolo e cosa bisogna fare o non fare per aiutare i nipoti? A dare la risposta sono stati i nonni e le nonne coinvolti nella ricerca internazionale dal titolo "Verso una nuova pedagogia dei nonni: un progetto partecipativo". La ricerca, patrocinata dalla fondazione Vincenzo Casillo, ha visto protagonista nel team di ricerca Daniela Angela Mangione, pedagogista accademica nel contesto britannico e Luisa Mascoli, pedagogista e insegnante.
I risultati sono stati presentati domenica alla sala conferenze della Fondazione Vincenzo Casillo di Corato.
"È stata una medicina per me - afferma entusiasta una nonna coinvolta nel progetto- poter parlare della mia esperienza di nonna e mettermi in gioco per aiutare le future generazioni".
Con le loro storie ed esperienze gli oltre 20 partecipanti hanno stilato un "Vademecum" su "Le 7 cose che i nonni dovrebbero fare sempre e sulle 7 cose che i nonni non dovrebbero fare mai", una specie di guida con cui i nonni possono insegnare, alle future generazioni, cose che non esistono nei libri come, ad esempio, il senso di identità e di appartenenza. Durante la conferenza si è espresso anche l'Assessore alle politiche sociali Felice Addario: "È la prima volta che l'amministrazione comunale di Corato sostiene un progetto in collaborazione con due Università internazionali. È proprio per questo è stato bello partecipare al melting pot che si è creato con focus sul neologismo della nonnità. È importante che noi come enti pubblici favoriamo una maggiore consapevolezza rispetto al tema degli anziani e alle condizioni in cui essi si trovano a vivere".
Ma cos'è la nonnità? A spiegare lo status socio-giuridico della nonnità è l'Avvocata Beatrice De Palma: "È uno status trasversale, ovvero rappresenta la condizione di essere nonno o nonna. È una definizione che ha un ruolo e una responsabilità come ad esempio la trasmissione dei valori e della saggezza". L'avv. De Palma ha illustrato il diritto degli 'ascendenti' a mantenere rapporti significativi con i nipoti minirenni, come stabilito dal Codice Civile e il walfare legato alla terza età, con riferimento all'indennità di accompagnamento e allo status di handicap previsto dalla legge 104/1992.
Accanto alla definizione normativa l'importanza dei nonni a sostegno delle nuove forme di famiglie che si evolvono nel tempo sono state spiegate e approfondite dal professore associato di pedagogia sperimentale del Dipartimento Forpsicom dell'Università di Bari, Alberto Fornasari: "L'Italia, dopo il Giappone, è il secondo paese ad avere la percentuale di anziani più alta. La riflessione pedagogica quindi si interroga su come garantire una crescita pedagogica dei figli mettendo in conto nuovi modelli di famiglia. Senza dimenticare che a questi ultimi si aggiungono poi anche la sfida del tempo e degli impegni legati al mondo del lavoro. Cambiamenti che in qualche modo colpiscono la genitorialità come categoria. I nonni sono diventati una categoria fondamentale perché sono diventati un ammortizzatore sociale. Per la prima volta abbiamo dei nonni che sono in una condizione economica più agiata rispetto ai genitori, non solo contribuiscono alla crescita dei nipoti in maniera sociale ma anche economica".
Il ruolo dei nonni e nonne è fondamentale e il progetto è stato preso a cuore dal team di ricerca composto da anziani e anziane. "Mi sentivo vuota -spiega una seconda nonna del team di ricerca - con il progetto ho scoperto quanto noi anziani, che spesso siamo messi da parte e sottovalutati, siamo invece importanti e quanto ancora possiamo fare per le nuove generazioni".
Un crogiolo di esperienze e vissuti che s'intrecciano e che si traducono in un libro dal titolo "Verso una nuova pedagogia dei nonni" edito da Fos edizioni. Un vero manuale per conoscere questo mondo meraviglioso e per preparare le nuove generazioni di nonni.
Chiude la mattinata il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis: "C' è stata una partecipazione massiccia di un gran numero di nonni. C'è stato un riscontro che ha dato un ritorno con la pubblicazione del libro. Noi siamo troppo dentro una pedagogia che vede il processo educativo come tecnico e abbandoniamo il fatto che la pedagogia è soprattutto una costruzione di relazioni tra persone che portano con sé anche aspetti affettivi ed emotivi. Oggi i giovani, i nipoti, hanno bisogno di presenza e di affetto e qui i nonni giocano un ruolo fondamentale".
I risultati sono stati presentati domenica alla sala conferenze della Fondazione Vincenzo Casillo di Corato.
"È stata una medicina per me - afferma entusiasta una nonna coinvolta nel progetto- poter parlare della mia esperienza di nonna e mettermi in gioco per aiutare le future generazioni".
Con le loro storie ed esperienze gli oltre 20 partecipanti hanno stilato un "Vademecum" su "Le 7 cose che i nonni dovrebbero fare sempre e sulle 7 cose che i nonni non dovrebbero fare mai", una specie di guida con cui i nonni possono insegnare, alle future generazioni, cose che non esistono nei libri come, ad esempio, il senso di identità e di appartenenza. Durante la conferenza si è espresso anche l'Assessore alle politiche sociali Felice Addario: "È la prima volta che l'amministrazione comunale di Corato sostiene un progetto in collaborazione con due Università internazionali. È proprio per questo è stato bello partecipare al melting pot che si è creato con focus sul neologismo della nonnità. È importante che noi come enti pubblici favoriamo una maggiore consapevolezza rispetto al tema degli anziani e alle condizioni in cui essi si trovano a vivere".
Ma cos'è la nonnità? A spiegare lo status socio-giuridico della nonnità è l'Avvocata Beatrice De Palma: "È uno status trasversale, ovvero rappresenta la condizione di essere nonno o nonna. È una definizione che ha un ruolo e una responsabilità come ad esempio la trasmissione dei valori e della saggezza". L'avv. De Palma ha illustrato il diritto degli 'ascendenti' a mantenere rapporti significativi con i nipoti minirenni, come stabilito dal Codice Civile e il walfare legato alla terza età, con riferimento all'indennità di accompagnamento e allo status di handicap previsto dalla legge 104/1992.
Accanto alla definizione normativa l'importanza dei nonni a sostegno delle nuove forme di famiglie che si evolvono nel tempo sono state spiegate e approfondite dal professore associato di pedagogia sperimentale del Dipartimento Forpsicom dell'Università di Bari, Alberto Fornasari: "L'Italia, dopo il Giappone, è il secondo paese ad avere la percentuale di anziani più alta. La riflessione pedagogica quindi si interroga su come garantire una crescita pedagogica dei figli mettendo in conto nuovi modelli di famiglia. Senza dimenticare che a questi ultimi si aggiungono poi anche la sfida del tempo e degli impegni legati al mondo del lavoro. Cambiamenti che in qualche modo colpiscono la genitorialità come categoria. I nonni sono diventati una categoria fondamentale perché sono diventati un ammortizzatore sociale. Per la prima volta abbiamo dei nonni che sono in una condizione economica più agiata rispetto ai genitori, non solo contribuiscono alla crescita dei nipoti in maniera sociale ma anche economica".
Il ruolo dei nonni e nonne è fondamentale e il progetto è stato preso a cuore dal team di ricerca composto da anziani e anziane. "Mi sentivo vuota -spiega una seconda nonna del team di ricerca - con il progetto ho scoperto quanto noi anziani, che spesso siamo messi da parte e sottovalutati, siamo invece importanti e quanto ancora possiamo fare per le nuove generazioni".
Un crogiolo di esperienze e vissuti che s'intrecciano e che si traducono in un libro dal titolo "Verso una nuova pedagogia dei nonni" edito da Fos edizioni. Un vero manuale per conoscere questo mondo meraviglioso e per preparare le nuove generazioni di nonni.
Chiude la mattinata il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis: "C' è stata una partecipazione massiccia di un gran numero di nonni. C'è stato un riscontro che ha dato un ritorno con la pubblicazione del libro. Noi siamo troppo dentro una pedagogia che vede il processo educativo come tecnico e abbandoniamo il fatto che la pedagogia è soprattutto una costruzione di relazioni tra persone che portano con sé anche aspetti affettivi ed emotivi. Oggi i giovani, i nipoti, hanno bisogno di presenza e di affetto e qui i nonni giocano un ruolo fondamentale".