Politica
Educare tra porto sicuro e mare aperto report del PD
Nota del coordinatore di circolo Giuseppe Quercia
Corato - domenica 24 dicembre 2023
6.46 Comunicato Stampa
Il Partito Democratico di Corato*, sensibile al tema delle politiche
> sociali ed al fine di promuovere le attività programmate dall'assessorato
> ai servizi sociali del Comune di Corato, ha partecipato con interesse
> all'incontro dal titolo *"Educare tra porto sicuro e mare aperto"*,
> metafora su cui circa 250 tra amministratori, operatori sociali e sanitari,
> operatori del terzo settore, docenti e famiglie si sono confrontati nella
> giornata del *18 dicembre nella cornice del Teatro Comunale di Corato*.
> L'iniziativa è stata organizzata dall'Ambito Territoriale di Corato, Ruvo
> di Puglia e Terlizzi, in collaborazione con il Distretto Socio-Sanitario n.
> 2 dell'ASL Bari.
>
> *Perché questo titolo?* L'educare è l'antica arte maieutica di Socrate
> del "tirar fuori", del favorire la crescita e lo sviluppo armonico dei
> discenti in un ambiente adatto, ma è anche allevare, prendersi cura. Questo
> è dunque il difficile compito di tutti coloro che intervengono nella
> crescita dei bambini: quello di soddisfare i loro bisogni fondamentali,
> quali calore, nutrimento e cure educative/affettive, ma anche quello di
> aiutarli ad "entrare" nel mondo attuale fatto di tradizioni, regole, leggi.
>
> Un compito arduo le cui azioni possono causare smarrimento, isolamento,
> dispersione scolastica, dipendenza. *Come essere quindi educatori
> all'altezza di questo compito nella società moderna? Come aiutare le
> famiglie nella capacità di prendersi cura dei minori. *Oltre che
> sostenere la crescita di genitori competenti, si tratta inoltre di creare
> comunità "competenti" ed educanti. Oltre che dei servizi sociali e
> sanitari, cruciale diventa il ruolo della scuola nel sostenere non solo
> l'acquisizione di conoscenze, ma anche le reti ed abilità sociali, la
> gestione delle emozioni e il benessere psico-fisico del minore.
>
> La nostra Carta Costituzionale afferma la pari dignità di tutti i
> cittadini italiani indipendentemente dalle loro diversità derivanti da
> sesso, religione, lingua, razza… ma affida il compito a tutti noi di
> rimuovere gli OSTACOLI che non consentono tale uguaglianza. Un ostacolo è
> la povertà economica e materiale, ma anche quella culturale e sociale su
> cui si fa ancora troppo poco, come ha sostenuto Elvira Zaccagnino (Edizioni
> La Meridiana).
>
> Nel pomeriggio, *il pedagogista sardo Lorenzo Braina*, attraverso il
> potere delle storie, è riuscito amabilmente a raccontare la crisi educativa
> del nostro tempo: fra il disagio e l'insofferenza giovanile e la mancanza
> di bussole degli educatori: emancipati da modelli educativi obsoleti ma al
> tempo stesso privi di nuovi modelli solidi e condivisi.
>
> Fra i tanti contenuti emersi, curiosi i suoi suggerimenti sulle storture
> educative del nostro tempo. Dalla concezione del FIGLIO PROTETTO, che deve
> crescere lontano da sofferenze, lutti, problemi e vivere perennemente in un
> "porto sicuro": diventando però incapace di affrontare da solo il "mare
> aperto". All'idea del FIGLIO PROGETTO: figlio sul quale far ricadere tutte
> le aspettative genitoriali, generando ansia da prestazione e conseguente
> senso perenne di frustrazione. Infine, la concezione della donna come DEA
> MADRE, figura divina che sola può prendersi cura dei figli e degli anziani,
> ma non della Madre Donna, portatrice di desideri, sogni e bisogni altri.
>
> Per rispondere alla deriva educativa, occorre prima di tutto riflettere
> sui modelli di pensiero ed azione che, come singoli professionisti e/o
> organizzazioni, mettiamo in campo nel prenderci cura dei minori e dei
> genitori. Provando a sospendere il giudizio, compito delle comunità
> educanti è quello di rimettersi in ricerca: provando insieme a capire
> quello che si fa e quello che si potrebbe fare per rendere le nostre città
> più vivibili per tutti. Anche per i più fragili.
>
> Presenti sul palco: i Sindaci Corrado Nicola De Benedittis (Corato) e
> Pasquale Chieco (Ruvo di Puglia), gli Assessori ai Servizi Sociali Felice
> Addario (Corato) e Domenico Curci (Ruvo di Puglia, il Responsabile
> dell'Ufficio di Piano Emanuele Università, il Vice-direttore del Distretto
> Socio-sanitario Antonio Papagni, la Presidente del Consiglio dell'Ordine
> degli Assistenti Sociali Puglia Filomena Matera, Giuseppe Del Grosso
> (Ufficio Garante Regionale dei Minori), Valentina Palmitessa (Cooperativa
> Shalom), Patrizia Depergola (Cooperativa La Strada e le Stelle), Pina Modeo
> (Scuola Battisti-Giovanni XXIII), Annamaria Cimadomo e Carmine Desario
> (Servizi Sociali Corato), Angela Spinelli (Servizi Sociali Ruvo), Francesca
> Filannino (Consultorio).
>
> sociali ed al fine di promuovere le attività programmate dall'assessorato
> ai servizi sociali del Comune di Corato, ha partecipato con interesse
> all'incontro dal titolo *"Educare tra porto sicuro e mare aperto"*,
> metafora su cui circa 250 tra amministratori, operatori sociali e sanitari,
> operatori del terzo settore, docenti e famiglie si sono confrontati nella
> giornata del *18 dicembre nella cornice del Teatro Comunale di Corato*.
> L'iniziativa è stata organizzata dall'Ambito Territoriale di Corato, Ruvo
> di Puglia e Terlizzi, in collaborazione con il Distretto Socio-Sanitario n.
> 2 dell'ASL Bari.
>
> *Perché questo titolo?* L'educare è l'antica arte maieutica di Socrate
> del "tirar fuori", del favorire la crescita e lo sviluppo armonico dei
> discenti in un ambiente adatto, ma è anche allevare, prendersi cura. Questo
> è dunque il difficile compito di tutti coloro che intervengono nella
> crescita dei bambini: quello di soddisfare i loro bisogni fondamentali,
> quali calore, nutrimento e cure educative/affettive, ma anche quello di
> aiutarli ad "entrare" nel mondo attuale fatto di tradizioni, regole, leggi.
>
> Un compito arduo le cui azioni possono causare smarrimento, isolamento,
> dispersione scolastica, dipendenza. *Come essere quindi educatori
> all'altezza di questo compito nella società moderna? Come aiutare le
> famiglie nella capacità di prendersi cura dei minori. *Oltre che
> sostenere la crescita di genitori competenti, si tratta inoltre di creare
> comunità "competenti" ed educanti. Oltre che dei servizi sociali e
> sanitari, cruciale diventa il ruolo della scuola nel sostenere non solo
> l'acquisizione di conoscenze, ma anche le reti ed abilità sociali, la
> gestione delle emozioni e il benessere psico-fisico del minore.
>
> La nostra Carta Costituzionale afferma la pari dignità di tutti i
> cittadini italiani indipendentemente dalle loro diversità derivanti da
> sesso, religione, lingua, razza… ma affida il compito a tutti noi di
> rimuovere gli OSTACOLI che non consentono tale uguaglianza. Un ostacolo è
> la povertà economica e materiale, ma anche quella culturale e sociale su
> cui si fa ancora troppo poco, come ha sostenuto Elvira Zaccagnino (Edizioni
> La Meridiana).
>
> Nel pomeriggio, *il pedagogista sardo Lorenzo Braina*, attraverso il
> potere delle storie, è riuscito amabilmente a raccontare la crisi educativa
> del nostro tempo: fra il disagio e l'insofferenza giovanile e la mancanza
> di bussole degli educatori: emancipati da modelli educativi obsoleti ma al
> tempo stesso privi di nuovi modelli solidi e condivisi.
>
> Fra i tanti contenuti emersi, curiosi i suoi suggerimenti sulle storture
> educative del nostro tempo. Dalla concezione del FIGLIO PROTETTO, che deve
> crescere lontano da sofferenze, lutti, problemi e vivere perennemente in un
> "porto sicuro": diventando però incapace di affrontare da solo il "mare
> aperto". All'idea del FIGLIO PROGETTO: figlio sul quale far ricadere tutte
> le aspettative genitoriali, generando ansia da prestazione e conseguente
> senso perenne di frustrazione. Infine, la concezione della donna come DEA
> MADRE, figura divina che sola può prendersi cura dei figli e degli anziani,
> ma non della Madre Donna, portatrice di desideri, sogni e bisogni altri.
>
> Per rispondere alla deriva educativa, occorre prima di tutto riflettere
> sui modelli di pensiero ed azione che, come singoli professionisti e/o
> organizzazioni, mettiamo in campo nel prenderci cura dei minori e dei
> genitori. Provando a sospendere il giudizio, compito delle comunità
> educanti è quello di rimettersi in ricerca: provando insieme a capire
> quello che si fa e quello che si potrebbe fare per rendere le nostre città
> più vivibili per tutti. Anche per i più fragili.
>
> Presenti sul palco: i Sindaci Corrado Nicola De Benedittis (Corato) e
> Pasquale Chieco (Ruvo di Puglia), gli Assessori ai Servizi Sociali Felice
> Addario (Corato) e Domenico Curci (Ruvo di Puglia, il Responsabile
> dell'Ufficio di Piano Emanuele Università, il Vice-direttore del Distretto
> Socio-sanitario Antonio Papagni, la Presidente del Consiglio dell'Ordine
> degli Assistenti Sociali Puglia Filomena Matera, Giuseppe Del Grosso
> (Ufficio Garante Regionale dei Minori), Valentina Palmitessa (Cooperativa
> Shalom), Patrizia Depergola (Cooperativa La Strada e le Stelle), Pina Modeo
> (Scuola Battisti-Giovanni XXIII), Annamaria Cimadomo e Carmine Desario
> (Servizi Sociali Corato), Angela Spinelli (Servizi Sociali Ruvo), Francesca
> Filannino (Consultorio).
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