Editoriale
Editoriale "La nottola di Minerva" a cura del dott. Giuseppe Galante (criminologo)
Piromane o incendiario? Continua la discussione fra cura o carcere
Corato - sabato 11 febbraio 2023
16.09
Il piromane (ne sono stati identificati solo 5 in tutto il mondo) è caratterizzato dall'appiccamento intenzionale e dalla presenza multipla di incendi che produce eccitamento durante la fase dell'accensione.
È attratto , affascinato dal fuoco oltre che dai suoi contesti istituzionali come i mezzi dei vigili del fuoco, i colori del fuoco e dalle conseguenze che lo stesso produce.
Spesso è residente nel quartiere ove appicca l'incendio, può lanciare falsi allarmi ed è innamorato del ruolo istituzionale dei pompieri . Dal fuoco prova piacere e gratificazione personale soprattutto se partecipa poi alle operazioni di spegnimento.
Il fuoco non è appiccato per motivi economici ma bensì come espressione ideologica sociopolitica, per esprimere rabbia e vendetta, come risposta ad una allucinazione.
Il suo giudizio è assolutamente integro , privo di patologie. Prime di appiccare il fuoco effettua notevoli sopralluoghi ed è indifferente alle conseguenze lesive causate dal fuoco. Detesta la proprietà privata. Spesso il disturbo si associa a dipendenze da alcool e droga.
La piromania è un disagio raro nella fanciullezza mentre nell' età giovanile si può associare a deficit dell'attenzione, disturbo dell'adattamento e dell'iperattività. È più frequentemente nei maschi specie in quelli con scarse capacità sociali e difficoltà dell'apprendimento. È un fenomeno molto raro. L'appiccamento del fuoco può contenere una forma di linguaggio non verbale teso al cambiamento dei servizi che occupano dello stesso ( incendio doloso comunicativo).
L'incendiario invece a motivazioni economiche: è il pastore che pensa che l'erba bruciata sia più saporita; può essere il volontario dei vigili del fuoco che vuole ottenere un contratto a tempo indeterminato piuttosto che il titolare dell'aereo anfibio Canadair oppure il contadino che vuole allargare la sua proprietà.
Anche le tecniche di appiccamento sono diverse in quanto più studiate nel piromane rispetto all'incendiario.
È attratto , affascinato dal fuoco oltre che dai suoi contesti istituzionali come i mezzi dei vigili del fuoco, i colori del fuoco e dalle conseguenze che lo stesso produce.
Spesso è residente nel quartiere ove appicca l'incendio, può lanciare falsi allarmi ed è innamorato del ruolo istituzionale dei pompieri . Dal fuoco prova piacere e gratificazione personale soprattutto se partecipa poi alle operazioni di spegnimento.
Il fuoco non è appiccato per motivi economici ma bensì come espressione ideologica sociopolitica, per esprimere rabbia e vendetta, come risposta ad una allucinazione.
Il suo giudizio è assolutamente integro , privo di patologie. Prime di appiccare il fuoco effettua notevoli sopralluoghi ed è indifferente alle conseguenze lesive causate dal fuoco. Detesta la proprietà privata. Spesso il disturbo si associa a dipendenze da alcool e droga.
La piromania è un disagio raro nella fanciullezza mentre nell' età giovanile si può associare a deficit dell'attenzione, disturbo dell'adattamento e dell'iperattività. È più frequentemente nei maschi specie in quelli con scarse capacità sociali e difficoltà dell'apprendimento. È un fenomeno molto raro. L'appiccamento del fuoco può contenere una forma di linguaggio non verbale teso al cambiamento dei servizi che occupano dello stesso ( incendio doloso comunicativo).
L'incendiario invece a motivazioni economiche: è il pastore che pensa che l'erba bruciata sia più saporita; può essere il volontario dei vigili del fuoco che vuole ottenere un contratto a tempo indeterminato piuttosto che il titolare dell'aereo anfibio Canadair oppure il contadino che vuole allargare la sua proprietà.
Anche le tecniche di appiccamento sono diverse in quanto più studiate nel piromane rispetto all'incendiario.