Politica
E mozione di sfiducia fu. Ecco il testo integrale del documento
Protocollata questa mattina la mozione di sfiducia
Corato - venerdì 22 dicembre 2017
10.54
Ci avevamo visto giusto; eravamo bene informati. La mozione di sfiducia di cui abbiamo parlato soltanto poche ore fa è stata protocollata e porta la firma di 11 consiglieri comunali.
Primo firmatario è Renato Bucci, a cui spetterà il compito di illustrarla in Consiglio Comunale (che sarà convocato entro 30 giorni da oggi); seguono, nell'ordine, le firme di Daniele De Benedittis, Flora Maldera, Paolo Loizzo, Cataldo Fiore, Rosalba Marcone, Valeria Mazzone, Vito Bovino, Fabrizio Ventura, Massimo Torelli e Tommaso Loiodice.
Di seguito il testo integrale della mozione.
***
Per le motivazioni tutte innanzi esposte, i sottoscritti chiedono che venga sottoposta a discussione e votazione del consiglio comunale, nei termini e secondo le modalità previste dall'art. 52 d.lgs. 267/2000, la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco e della Giunta Comunale di Corato.
Primo firmatario è Renato Bucci, a cui spetterà il compito di illustrarla in Consiglio Comunale (che sarà convocato entro 30 giorni da oggi); seguono, nell'ordine, le firme di Daniele De Benedittis, Flora Maldera, Paolo Loizzo, Cataldo Fiore, Rosalba Marcone, Valeria Mazzone, Vito Bovino, Fabrizio Ventura, Massimo Torelli e Tommaso Loiodice.
Di seguito il testo integrale della mozione.
I sottoscritti consiglieri comunali,
PREMESSO che
Nel corso della seduta di consiglio comunale del 27 novembre 2017 si è consolidata, con l'ufficializzazione dell'uscita dalla compagine della maggioranza e dell'assunzione di ruolo di opposizione, da parte del gruppo consiliare Movimento Schittulli, una spaccatura all'interno delle forze politiche e delle relative rappresentanze consiliari che sostenevano l'attuale amministrazione;
la frattura determinatasi ha significativa ed irrefutabile gravità, in quanto ha determinato il venir meno di una forza politica che faceva parte del gruppo di partiti e movimenti costitutivi dell'alleanza elettorale e di programma che ha supportato l'attuale amministrazione;
la crisi amministrativa apertasi è altresì sostanziale e profonda anche dal punto di vista numerico, in quanto, comportando il passaggio all'opposizione di due consiglieri comunali, ossia Filomena Maldera e Massimo Torelli, componenti del gruppo Movimento Schittulli, ha determinato il venir meno della maggioranza consiliare di supporto all'attuale amministrazione;
non dimenticato né sottaciuto il fatto che già nel passato l'amministrazione aveva perso il sostegno del consigliere Roselli, ed aveva altresì registrato una dichiarazione di indipendenza da parte del consigliere Di Tria, così di fatto già perdendo due importanti componenti dell'originaria maggioranza;
la situazione di crisi si aggravava ulteriormente nel corso della seduta del consiglio comunale del 30 novembre, con una netta presa di distanza, dall'attuale assetto della compagine politica che sostiene il Sindaco, del consigliere Franco Caputo;
PREMESSO che
Nel corso della seduta di consiglio comunale del 27 novembre 2017 si è consolidata, con l'ufficializzazione dell'uscita dalla compagine della maggioranza e dell'assunzione di ruolo di opposizione, da parte del gruppo consiliare Movimento Schittulli, una spaccatura all'interno delle forze politiche e delle relative rappresentanze consiliari che sostenevano l'attuale amministrazione;
la frattura determinatasi ha significativa ed irrefutabile gravità, in quanto ha determinato il venir meno di una forza politica che faceva parte del gruppo di partiti e movimenti costitutivi dell'alleanza elettorale e di programma che ha supportato l'attuale amministrazione;
la crisi amministrativa apertasi è altresì sostanziale e profonda anche dal punto di vista numerico, in quanto, comportando il passaggio all'opposizione di due consiglieri comunali, ossia Filomena Maldera e Massimo Torelli, componenti del gruppo Movimento Schittulli, ha determinato il venir meno della maggioranza consiliare di supporto all'attuale amministrazione;
non dimenticato né sottaciuto il fatto che già nel passato l'amministrazione aveva perso il sostegno del consigliere Roselli, ed aveva altresì registrato una dichiarazione di indipendenza da parte del consigliere Di Tria, così di fatto già perdendo due importanti componenti dell'originaria maggioranza;
la situazione di crisi si aggravava ulteriormente nel corso della seduta del consiglio comunale del 30 novembre, con una netta presa di distanza, dall'attuale assetto della compagine politica che sostiene il Sindaco, del consigliere Franco Caputo;
che consentisse di prefigurare una possibilità di concreto ed operativo prosieguo della consiliatura; al contrario, si imitava a riferire l'avvio di tentativi di risanamento di tale crisi senza fornire indicazioni su modalità e tempi degli stessi;
nel corso della suddetta seduta di consiglio comunale del 30 novembre, ed invero anche nel corso di quella antecedente del 27 novembre del 2017, pur richiamato alle proprie responsabilità in ordine al dovere di esternare immediatamente ogni eventuale antefatto che fosse a monte dell'attuale crisi, il Sindaco non ha comunicalo alcunchè;
tale comportamento del Sindaco è parso fin da subito inaccettabile e più grave della stessa crisi amministrativa, in quanto suscitava la netta percezione che il Sindaco non avesse né consapevolezza del problema, né, a maggior ragione, capacità di risolverlo.
Né è parso accettabile l'argomento retorico utilizzato dal Sindaco, consistente, anziché nel prendere piena cognizione delle ragioni della crisi e nell'esternarle, nel ventilare ipotetiche rivelazioni eclatanti in caso di mancata risoluzione della stessa.
Nel frattempo, già in data 29 novembre 2017, anche l'assessore Musci rimetteva il proprio mandato, così riverberandosi, la situazione di crisi, all'interno anche dell'organo collegiale esecutivo della città.
Nelle settimane successive non si è manifestato alcun fatto nuovo né alcuna comunicazione politica o istituzionale, che abbia impresso una svolta alla situazione di fibrillazione e stallo determinatasi;
Al contempo, l'appartenenza del Presidente del Consiglio Comunale al medesimo sodalizio politico, ormai minoritario, che sostiene il Sindaco, determina un netto ed inaccettabile sbilanciamento nel peso specifico istituzionale tra la consistenza numerica delle opposizioni, maggioritaria, eppure priva di qualsivoglia rappresentanza che le consenta di attivare le funzioni e le prerogative del consiglio comunale, e la consistenza numerica delle forze consiliari che supportano ancora l'azione amministrativa, così consolidandosi il concreto rischio di un pesante condizionamento o comunque limitazione della stessa operatività del consiglio comunale, baricentro e fulcro di ogni azione amministrativa.
Nondimeno va censurata l'intera modalità di gestione dei rapporti tra il sindaco, i singoli assessori, ed il consiglio comunale. Nel corso di questi tre anni e mezzo di amministrazione si sono avvicendati, per dimissioni o, principalmente, revoche, numerosi assessori, senza che venisse offerta alcuna motivazione credibile, e spesso proprio alcuna motivazione. Gli assessori, spesso, sono stati relegati, in sede di consiglio comunale, a ruoli di comparse silenziose ed inespressive, con la mortificazione, a volte imbarazzante anche per le opposizioni, di dover ascoltare interventi consiliari e risposte del sindaco su materie di loro rispettiva competenza, senza poter interloquire direttamente, così offrendosi, della loro attività , un'immagine poco consona a quella di collaboratori fattivamente e costruttivamente impegnati nell'azione amministrativa, tanto che di alcuni di essi, pur sforzandosi, non si riesce a rammentare alcuna apprezzabile iniziativa nei rami di competenza.
La situazione così determinatasi, ormai stagnante, non consente alcuna positiva prognosi in ordine alla risoluzione della crisi amministrativa ed al ripristino di una normalizzazione dei rapporti e delle funzioni istituzionali, nonché della stessa azione amministrativa, ed anzi rafforza il convincimento che il protrarsi di tale situazione cagionerà pesanti inerzie operative e conseguenti gravi danni alla comunità tutta.nel corso della suddetta seduta di consiglio comunale del 30 novembre, ed invero anche nel corso di quella antecedente del 27 novembre del 2017, pur richiamato alle proprie responsabilità in ordine al dovere di esternare immediatamente ogni eventuale antefatto che fosse a monte dell'attuale crisi, il Sindaco non ha comunicalo alcunchè;
tale comportamento del Sindaco è parso fin da subito inaccettabile e più grave della stessa crisi amministrativa, in quanto suscitava la netta percezione che il Sindaco non avesse né consapevolezza del problema, né, a maggior ragione, capacità di risolverlo.
Né è parso accettabile l'argomento retorico utilizzato dal Sindaco, consistente, anziché nel prendere piena cognizione delle ragioni della crisi e nell'esternarle, nel ventilare ipotetiche rivelazioni eclatanti in caso di mancata risoluzione della stessa.
Nel frattempo, già in data 29 novembre 2017, anche l'assessore Musci rimetteva il proprio mandato, così riverberandosi, la situazione di crisi, all'interno anche dell'organo collegiale esecutivo della città.
Nelle settimane successive non si è manifestato alcun fatto nuovo né alcuna comunicazione politica o istituzionale, che abbia impresso una svolta alla situazione di fibrillazione e stallo determinatasi;
Al contempo, l'appartenenza del Presidente del Consiglio Comunale al medesimo sodalizio politico, ormai minoritario, che sostiene il Sindaco, determina un netto ed inaccettabile sbilanciamento nel peso specifico istituzionale tra la consistenza numerica delle opposizioni, maggioritaria, eppure priva di qualsivoglia rappresentanza che le consenta di attivare le funzioni e le prerogative del consiglio comunale, e la consistenza numerica delle forze consiliari che supportano ancora l'azione amministrativa, così consolidandosi il concreto rischio di un pesante condizionamento o comunque limitazione della stessa operatività del consiglio comunale, baricentro e fulcro di ogni azione amministrativa.
Nondimeno va censurata l'intera modalità di gestione dei rapporti tra il sindaco, i singoli assessori, ed il consiglio comunale. Nel corso di questi tre anni e mezzo di amministrazione si sono avvicendati, per dimissioni o, principalmente, revoche, numerosi assessori, senza che venisse offerta alcuna motivazione credibile, e spesso proprio alcuna motivazione. Gli assessori, spesso, sono stati relegati, in sede di consiglio comunale, a ruoli di comparse silenziose ed inespressive, con la mortificazione, a volte imbarazzante anche per le opposizioni, di dover ascoltare interventi consiliari e risposte del sindaco su materie di loro rispettiva competenza, senza poter interloquire direttamente, così offrendosi, della loro attività , un'immagine poco consona a quella di collaboratori fattivamente e costruttivamente impegnati nell'azione amministrativa, tanto che di alcuni di essi, pur sforzandosi, non si riesce a rammentare alcuna apprezzabile iniziativa nei rami di competenza.
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Per le motivazioni tutte innanzi esposte, i sottoscritti chiedono che venga sottoposta a discussione e votazione del consiglio comunale, nei termini e secondo le modalità previste dall'art. 52 d.lgs. 267/2000, la presente mozione di sfiducia nei confronti del Sindaco e della Giunta Comunale di Corato.