
Religione
Don Tonino Bello proclamato Venerabile. Anche Corato gioisce
Presente alla funzione il sindaco De Benedittis con la fascia tricolore
Corato - domenica 16 gennaio 2022
16.25
Don Tonino Bello è Venerabile e finalmente la sua Chiesa e la sua Diocesi hanno potuto celebrarlo.
Si è svolta ieri pomeriggio, sabato 15 gennaio, la Santa Messa all'interno della Cattedrale di Molfetta, durante cui il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha dato lettura del decreto del conferimento del titolo all'indimenticato Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, documento firmato da Papa Francesco.
«La carità fu l'ideale supremo del Servo di Dio - è uno dei passi più significativi del Decreto - ed egli la rendeva personalmente nel contesto ecclesiale, sociale, politico».
«Curava le ferite interiori, condivideva le ferite di tanti e sopportò con fiducia e fortezza le atroci sofferenze della malattia, si spense raccomandandosi alla Madonna», ha scritto ancora il Santo Padre.
Davanti a una Cattedrale molfettese gremita (nel rispetto delle disposizioni anti-Covid), infine, la lettura della parte più importante del Decreto: «Sono provate le virtù teologali verso Dio e il prossimo e quelle cardinali in grado eroico del servo di Dio Antonio Bello».
A seguire un applauso scrosciante da parte del clero presente ma anche della famiglia e delle autorità civili più importanti.
Toccante anche l'omelia del Cardinale Semeraro, a Molfetta per 35 anni e vice rettore del seminario regionale, anni che il prelato ha ricordato con con commozione.
Semeraro si è soffermato sul rapporto tra don Tonino e la Madonna con la preghiera a Maria «che dobbiamo rivolgere - ha detto all'adunanza dei fedeli - anche noi in questa Chiesa che ha avuto in don Tonino immagine, simbolo, amico».
A fine cerimonia Monsignor Domenico Cornacchia ha donato al Cardinale Semeraro la casula indossata dal clero in occasione della visita di Papa Francesco il 20 aprile 2018. Presenti a questa celebrazione storica anche gli amministratori delle quattro città della diocesi e limitrofe tra cui il sindaco di Corato Corrado De Benedittis, testimone per l'intera comunità dell'amore incondizionato della gente verso il vescovo degli ultimi.
Si è svolta ieri pomeriggio, sabato 15 gennaio, la Santa Messa all'interno della Cattedrale di Molfetta, durante cui il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha dato lettura del decreto del conferimento del titolo all'indimenticato Vescovo di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, documento firmato da Papa Francesco.
«La carità fu l'ideale supremo del Servo di Dio - è uno dei passi più significativi del Decreto - ed egli la rendeva personalmente nel contesto ecclesiale, sociale, politico».
«Curava le ferite interiori, condivideva le ferite di tanti e sopportò con fiducia e fortezza le atroci sofferenze della malattia, si spense raccomandandosi alla Madonna», ha scritto ancora il Santo Padre.
Davanti a una Cattedrale molfettese gremita (nel rispetto delle disposizioni anti-Covid), infine, la lettura della parte più importante del Decreto: «Sono provate le virtù teologali verso Dio e il prossimo e quelle cardinali in grado eroico del servo di Dio Antonio Bello».
A seguire un applauso scrosciante da parte del clero presente ma anche della famiglia e delle autorità civili più importanti.
Toccante anche l'omelia del Cardinale Semeraro, a Molfetta per 35 anni e vice rettore del seminario regionale, anni che il prelato ha ricordato con con commozione.
Semeraro si è soffermato sul rapporto tra don Tonino e la Madonna con la preghiera a Maria «che dobbiamo rivolgere - ha detto all'adunanza dei fedeli - anche noi in questa Chiesa che ha avuto in don Tonino immagine, simbolo, amico».
A fine cerimonia Monsignor Domenico Cornacchia ha donato al Cardinale Semeraro la casula indossata dal clero in occasione della visita di Papa Francesco il 20 aprile 2018. Presenti a questa celebrazione storica anche gli amministratori delle quattro città della diocesi e limitrofe tra cui il sindaco di Corato Corrado De Benedittis, testimone per l'intera comunità dell'amore incondizionato della gente verso il vescovo degli ultimi.