Cronaca
Disastro ferroviario, uno dei due capistazione coinvolti nell'indagine torna al lavoro
La disposizione del giudice annulla la sua sospensione
Corato - martedì 17 ottobre 2017
19.59
Alessio Porcelli, il capostazione di Corato che era in servizio il 12 luglio 2016, sciagurato giorno in cui si verificò il disastro ferroviario sulla Andria - Corato, potrà tornare in servizio.
A deciderlo, secondo quanto riportato sull'edizione barese di Repubblica.it, è stato il giudice Luca Ariola del tribunale del lavoro di Bari.
Il giudice, stando a ciò che riferisce il quotidiano online, «ha inoltre annullato il provvedimento di sospensione dalla retribuzione, condannando Ferrotramviaria spa al pagamento in favore del ricorrente di tutti gli arretrati maturati».
Il giorno successivo al disastro ferroviario, Porcelli, il suo collega della stazione di Andria ed il macchinista superstite, furono sospesi dal servizio e le loro posizioni valutate dall'indagine della magistratura che sta accertando le responsabilità sull'accaduto.
Porcelli impugnò immediatamente il provvedimento della Ferrotramviaria e chiese di essere rimesso in servizio.
Oggi la sentenza del tribunale, immediatamente esecutiva, lo riammette al lavoro avvalorando la tesi secondo la quale il coinvolgimento come indagato in un processo penale non è sufficiente per giustificare la sospensione dal servizio.
A deciderlo, secondo quanto riportato sull'edizione barese di Repubblica.it, è stato il giudice Luca Ariola del tribunale del lavoro di Bari.
Il giudice, stando a ciò che riferisce il quotidiano online, «ha inoltre annullato il provvedimento di sospensione dalla retribuzione, condannando Ferrotramviaria spa al pagamento in favore del ricorrente di tutti gli arretrati maturati».
Il giorno successivo al disastro ferroviario, Porcelli, il suo collega della stazione di Andria ed il macchinista superstite, furono sospesi dal servizio e le loro posizioni valutate dall'indagine della magistratura che sta accertando le responsabilità sull'accaduto.
Porcelli impugnò immediatamente il provvedimento della Ferrotramviaria e chiese di essere rimesso in servizio.
Oggi la sentenza del tribunale, immediatamente esecutiva, lo riammette al lavoro avvalorando la tesi secondo la quale il coinvolgimento come indagato in un processo penale non è sufficiente per giustificare la sospensione dal servizio.