Attualità
Disastro ferroviario Corato - Andria, i parenti delle vittime in protesta dinanzi al Palazzo di Giustizia
Chiedono sicurezza dopo l'incidente ferroviario di ieri in Salento
Corato - mercoledì 14 giugno 2017
12.35
Giustizia per le 23 vittime della strage dei treni del 12 luglio 2016, avvenuto sulla linea della Ferrotramviaria tra Andria e Corato.
È quanto chiedono i parenti delle vittime, che stamattina hanno attuato un sit-in davanti il Palazzo di Giustizia di Trani.
In seguito all'ultimo incidente ferroviario avvenuto ieri nel Leccese, nella zona di Gallipoli, dove due treni si sono scontrati perché uno dei due non ha rispettato il semaforo rosso, alcuni rappresentanti dell'ASTIP (l'associazione creatasi dopo la strage del 12 luglio) hanno manifestato con striscioni fuori al Tribunale per sollecitare gli inquirenti a trarre le conclusioni nell'ambito dell'inchiesta, che coinvolge 13 persone. Hanno chiesto di poter parlare con i magistrati che si occupano dell'inchiesta.
A prendere parte alla protesta anche la famiglia di Francesco Ludovico Tedone, il diciassettenne coratino rimasto vittima dell'incidente ferroviario del 12 luglio.
Le testimonianze - «Siamo qui oggi - ha detto la moglie di Enrico Castellano, che risiedeva a Torino ed era in Puglia per le vacanze il giorno dell'incidente - sicuramente non per protestare contro l'operato della Procura, su cui non abbiamo molto da ridire. Vorremo un'accelerata dopo l'incidente che si è verificato ieri sera. La cosa che chiediamo è che si blocchino queste linee insicure. La Regione deve intervenire o chi per lei. Ecco perché anche la Procura dovrebbe farsi carico di questo problema serio che sta investendo la Puglia. Siamo nelle mani - ha concluso - di gente che non fa nulla per proteggerci».
«Rivedendo le immagini di ieri - ha detto la madre di un'altra vittima andriese, Jolanda Inchingolo - ho rivissuto gli stessi momenti di quella giornata. Se solo fossero stati installati prima i sensori di sicurezza sui binari, non ci sarebbero stati tutti quei morti, tra cui mia figlia. Chiedo giustizia. Crediamo nella Procura, sappiamo aspettare - ha concluso - ma i responsabili devono avere la giusta condanna anche a nomi di tutti i pendolari che si spostano ogni giorno».
Dal procuratore - Una delegazione dei parenti è stata ricevuta dal procuratore facente funzioni, Francesco Giannella. Tra loro anche la presidente delll'associazione, Daniela Castellano, che nell'individuazione incidente ha perso il padre.
È quanto chiedono i parenti delle vittime, che stamattina hanno attuato un sit-in davanti il Palazzo di Giustizia di Trani.
In seguito all'ultimo incidente ferroviario avvenuto ieri nel Leccese, nella zona di Gallipoli, dove due treni si sono scontrati perché uno dei due non ha rispettato il semaforo rosso, alcuni rappresentanti dell'ASTIP (l'associazione creatasi dopo la strage del 12 luglio) hanno manifestato con striscioni fuori al Tribunale per sollecitare gli inquirenti a trarre le conclusioni nell'ambito dell'inchiesta, che coinvolge 13 persone. Hanno chiesto di poter parlare con i magistrati che si occupano dell'inchiesta.
A prendere parte alla protesta anche la famiglia di Francesco Ludovico Tedone, il diciassettenne coratino rimasto vittima dell'incidente ferroviario del 12 luglio.
Le testimonianze - «Siamo qui oggi - ha detto la moglie di Enrico Castellano, che risiedeva a Torino ed era in Puglia per le vacanze il giorno dell'incidente - sicuramente non per protestare contro l'operato della Procura, su cui non abbiamo molto da ridire. Vorremo un'accelerata dopo l'incidente che si è verificato ieri sera. La cosa che chiediamo è che si blocchino queste linee insicure. La Regione deve intervenire o chi per lei. Ecco perché anche la Procura dovrebbe farsi carico di questo problema serio che sta investendo la Puglia. Siamo nelle mani - ha concluso - di gente che non fa nulla per proteggerci».
«Rivedendo le immagini di ieri - ha detto la madre di un'altra vittima andriese, Jolanda Inchingolo - ho rivissuto gli stessi momenti di quella giornata. Se solo fossero stati installati prima i sensori di sicurezza sui binari, non ci sarebbero stati tutti quei morti, tra cui mia figlia. Chiedo giustizia. Crediamo nella Procura, sappiamo aspettare - ha concluso - ma i responsabili devono avere la giusta condanna anche a nomi di tutti i pendolari che si spostano ogni giorno».
Dal procuratore - Una delegazione dei parenti è stata ricevuta dal procuratore facente funzioni, Francesco Giannella. Tra loro anche la presidente delll'associazione, Daniela Castellano, che nell'individuazione incidente ha perso il padre.