Politica
Diritto allo studio, «500mila euro per acquistare dispositivi tecnologici». La proposta di legge
Presentata in Consiglio regionale dal consigliere regionale e presidente del Comitato regionale per la Protezione Civile Maurizio Bruno
Corato - giovedì 10 giugno 2021
Comunicato Stampa
Il consigliere regionale e presidente del Comitato regionale per la Protezione Civile Maurizio Bruno, ha presentato una proposta di legge per chiedere al Consiglio regionale di stanziare 500mila euro al fine di supportare le famiglie pugliesi più in difficoltà nell'acquisto del primo dispositivo informatico (smartphone, tablet, pc, ecc.) ai propri figli. «Non per svago, ovviamente. Ma per quella pura, inderogabile necessità venuta drammaticamente a galla durante la pandemia».
«In questi mesi sono stati centinaia di migliaia gli studenti e le studentesse nel nostro paese che non hanno potuto seguire le lezioni in DAD perché privi, per motivi soprattutto economici, di questi strumenti ormai fondamentali per la propria istruzione. - si legge nella nota - Ragazze e ragazzi che hanno visto ostacolato in parte o del tutto il loro costituzionale diritto allo studio.
Non possiamo più permettere che accada nuovamente. O che simili iniziative, già assunte dal governo, si arrestino una volta giunte a scadenza.
Dispositivi informatici e connessione veloce non sono più, ormai da tempo, solo degli strumenti per comunicare con gli amici e trascorrere il tempo libero.
Sono finestre sul mondo, sono strumenti ormai vitali per qualsiasi attività anche pubblica, inclusa l'istruzione, che avranno sempre più peso con il passare del tempo.
E oggi, per uno studente, soprattutto delle superiori, non disporre di tali dispositivi è un po' come se ai miei tempi non avessimo avuto vocabolari, libri, carta e penna. Non è possibile. Il diritto all'inclusione digitale deve essere realizzato in tutti i modi possibili.
Affinché l'istruzione migliore non torni a essere come un tempo un privilegio da benestanti, con le fasce periferiche e più in difficoltà, lasciate indietro. Sono certo che il Consiglio regionale, al di là delle differenze politiche, di colore e di parte, saprà fare propria questa proposta che per il bene di tutti e che mira a realizzare quello che è un diritto di tutti.
Il diritto allo studio. E al futuro» - conclude.
«In questi mesi sono stati centinaia di migliaia gli studenti e le studentesse nel nostro paese che non hanno potuto seguire le lezioni in DAD perché privi, per motivi soprattutto economici, di questi strumenti ormai fondamentali per la propria istruzione. - si legge nella nota - Ragazze e ragazzi che hanno visto ostacolato in parte o del tutto il loro costituzionale diritto allo studio.
Non possiamo più permettere che accada nuovamente. O che simili iniziative, già assunte dal governo, si arrestino una volta giunte a scadenza.
Dispositivi informatici e connessione veloce non sono più, ormai da tempo, solo degli strumenti per comunicare con gli amici e trascorrere il tempo libero.
Sono finestre sul mondo, sono strumenti ormai vitali per qualsiasi attività anche pubblica, inclusa l'istruzione, che avranno sempre più peso con il passare del tempo.
E oggi, per uno studente, soprattutto delle superiori, non disporre di tali dispositivi è un po' come se ai miei tempi non avessimo avuto vocabolari, libri, carta e penna. Non è possibile. Il diritto all'inclusione digitale deve essere realizzato in tutti i modi possibili.
Affinché l'istruzione migliore non torni a essere come un tempo un privilegio da benestanti, con le fasce periferiche e più in difficoltà, lasciate indietro. Sono certo che il Consiglio regionale, al di là delle differenze politiche, di colore e di parte, saprà fare propria questa proposta che per il bene di tutti e che mira a realizzare quello che è un diritto di tutti.
Il diritto allo studio. E al futuro» - conclude.