Politica
Direzione Corato attacca: «l'amministrazione De Benedittis, per i coratini, è una calamità più disastrosa delle bombe d'acqua»
Secondo il partito d'opposizione, l'amministrazione non avrebbe sfruttato i fondi PNRR preposti alla riduzione del rischio idrogeologico
Corato - venerdì 16 giugno 2023
7.37 Comunicato Stampa
Di fronte a calamità naturali che stanno provocando enormi danni al territorio, chi è al governo della Città ha il dovere di agire nell'interesse della comunità e non nascondersi dietro uno sterile ed inappropriato scaricabarile.
Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco De Benedittis, nel commentare sui social i disagi provocati dalla grande quantità di pioggia del 13 giugno, ha scritto testualmente: "le reti preposte allo smaltimento delle acque meteoriche è del tutto insufficiente" (la sgrammaticatura è sua), e "bisogna recuperare un tale ingiustificabile ritardo".
Peccato che il sindaco ignori, o finga di ignorare, a quali stretti vincoli di Bilancio hanno dovuto sottostare gli Enti Locali fino al 2018, con il cappio al collo del Patto di Stabilità che impediva di spendere, investire, assumere. Senza contare che nel 2018 il PNRR non esisteva!
Le colpe sono in capo a chi non è stato in grado di sfruttare adeguatamente, così come hanno fatto altri Comuni, tutte le opportunità offerte dal PNRR, che prevedeva, fra l'altro, 2,49 miliardi di euro proprio per "la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico".
Purtroppo a Direzione Corato non risulta che il Comune di Corato abbia partecipato ai relativi bandi, ci risulta che nell'ambito di quella missione PNRR Corato ha partecipato solo ad un bando "resilienza, valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei comuni" (1,78 milioni).
Eppure il 28 gennaio 2022 (vale a dire un anno e mezzo fa), in spirito collaborativo, il nostro movimento politico scrisse proprio al sindaco una lettera aperta - "PNRR: è il momento di tracciare la strada dello sviluppo per Corato" (per chi fosse interessato il testo è disponibile su www.direzionecorato.it) - con l'invito a ripresentare, in ambito PNRR, due progetti delle precedenti amministrazioni che riguardano la salvaguardia idraulica delle acque superficiali e la problematica idrogeologica. A conferma della nostra buona fede la lettera si concludeva con la disponibilità a dare il nostro contributo a sostegno del progresso della città.
Ebbene, a quella lettera NON È STATO DATO ALCUN RISCONTRO!
Per questo oggi il sindaco avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che parlare di "ingiustificabile ritardo". Le colpe sono tutte e solo sue e della incapacità della sua amministrazione, a cominciare, per esempio, dalla mancata manutenzione ordinaria delle caditoie.
Le opportunità offerte dal PNRR non ci sono mai state prima e difficilmente si ripresenteranno in futuro. Corato ha ottenuto solo 21,52 milioni di euro, sbandierati come un successo, e invece, sono segno di grave incapacità: basti pensare alla vicina Ruvo, che pur contando la metà degli abitanti di Corato, è riuscita a ottenere oltre 30 milioni di euro!
A parlare di ritardi ingiustificati è poi un sindaco che non solo con la sua Amministrazione non ha saputo cogliere tutte le opportunità del PNRR, ma ha anche PERSO fondi già in cassa, come i 6 milioni del FSC 2014-2020 per il riutilizzo delle acque reflue.
Insomma, l'amministrazione De Benedittis, per i coratini, è una calamità più disastrosa delle bombe d'acqua.
Nei giorni scorsi, infatti, il sindaco De Benedittis, nel commentare sui social i disagi provocati dalla grande quantità di pioggia del 13 giugno, ha scritto testualmente: "le reti preposte allo smaltimento delle acque meteoriche è del tutto insufficiente" (la sgrammaticatura è sua), e "bisogna recuperare un tale ingiustificabile ritardo".
Peccato che il sindaco ignori, o finga di ignorare, a quali stretti vincoli di Bilancio hanno dovuto sottostare gli Enti Locali fino al 2018, con il cappio al collo del Patto di Stabilità che impediva di spendere, investire, assumere. Senza contare che nel 2018 il PNRR non esisteva!
Le colpe sono in capo a chi non è stato in grado di sfruttare adeguatamente, così come hanno fatto altri Comuni, tutte le opportunità offerte dal PNRR, che prevedeva, fra l'altro, 2,49 miliardi di euro proprio per "la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico".
Purtroppo a Direzione Corato non risulta che il Comune di Corato abbia partecipato ai relativi bandi, ci risulta che nell'ambito di quella missione PNRR Corato ha partecipato solo ad un bando "resilienza, valorizzazione del territorio ed efficienza energetica dei comuni" (1,78 milioni).
Eppure il 28 gennaio 2022 (vale a dire un anno e mezzo fa), in spirito collaborativo, il nostro movimento politico scrisse proprio al sindaco una lettera aperta - "PNRR: è il momento di tracciare la strada dello sviluppo per Corato" (per chi fosse interessato il testo è disponibile su www.direzionecorato.it) - con l'invito a ripresentare, in ambito PNRR, due progetti delle precedenti amministrazioni che riguardano la salvaguardia idraulica delle acque superficiali e la problematica idrogeologica. A conferma della nostra buona fede la lettera si concludeva con la disponibilità a dare il nostro contributo a sostegno del progresso della città.
Ebbene, a quella lettera NON È STATO DATO ALCUN RISCONTRO!
Per questo oggi il sindaco avrebbe fatto meglio a tacere piuttosto che parlare di "ingiustificabile ritardo". Le colpe sono tutte e solo sue e della incapacità della sua amministrazione, a cominciare, per esempio, dalla mancata manutenzione ordinaria delle caditoie.
Le opportunità offerte dal PNRR non ci sono mai state prima e difficilmente si ripresenteranno in futuro. Corato ha ottenuto solo 21,52 milioni di euro, sbandierati come un successo, e invece, sono segno di grave incapacità: basti pensare alla vicina Ruvo, che pur contando la metà degli abitanti di Corato, è riuscita a ottenere oltre 30 milioni di euro!
A parlare di ritardi ingiustificati è poi un sindaco che non solo con la sua Amministrazione non ha saputo cogliere tutte le opportunità del PNRR, ma ha anche PERSO fondi già in cassa, come i 6 milioni del FSC 2014-2020 per il riutilizzo delle acque reflue.
Insomma, l'amministrazione De Benedittis, per i coratini, è una calamità più disastrosa delle bombe d'acqua.