Cultura
Dalla pattumiera a Palazzo Gioia: ecco la storia dell'incunabolo
Oltre cinquecento anni di storia strappati all'incuria
Corato - lunedì 20 febbraio 2017
10.56
A custodirlo oggi è una teca, donata dal Rotary Club di Corato e dalla Fidapa che, nel pomeriggio di sabato ha celebrato la cerimonia delle candele.
Una storia a lieto fine per il libro più prezioso di Corato, l'incunabolo, che oggi può essere ammirato nella maestosità della sua storia all'interno di Palazzo Gioia.
In pochi però conoscono la vera storia di quell'incunabolo e di come, per una assurda casualità, esso è stato sottratto al macero.
A raccontarla è il consigliere comunale Giuseppe D'Introno, che nel passato ha ricoperto il ruolo di consigliere delegato alla cultura. È proprio durante il periodo in cui D'Introno aveva il suo ufficio presso la biblioteca comunale che l'incunabolo fu letteralmente salvato dalla pattumiera.
«A dicembre del 2008 dovevano iniziare i lavori per la ristrutturazione del piano terra del Palazzo della Pretura in piazza Sedile ed erano stati chiamati degli operatori Asipu per liberare gli ambienti da mobili vecchi e cartoni abbandonati. Il caso volle che fossi presente io a visionare le operazioni. Mi accorsi all'improvviso di testi antichi accatastati in un vecchio stipo a muro.
Fu la scoperta più bella che avessi mai fatto.
Oggi gli incunaboli sono gelosamente conservati a Palazzo Gioia e fanno parte del più importante patrimonio librario e culturale della nostra Corato. Grande merito va alla dott.ssa Michela Petrizzelli che seppe immediatamente riconoscere in quei libri recuperati qualcosa di veramente importante» scrive D'Introno sui social network.
L'incunabolo, uno dei primissimi testi a stampa databile tra il 1499 e il 1500 ed appartenente al fondo dei libri rari e di pregio della Biblioteca Comunale di Corato, è stato oggetto di un'opera di valorizzazione a cura della sezione FIDAPA di Corato, già durante il biennio 2013-2015 presieduto da Angela Povia, nell'ambito del progetto "Perle. Dall'Italia nel mondo", coordinato dalla referente della Commissione Internazionale Arte e Cultura Teodora Procacci.
L'iniziativa risalente al marzo 2012, mediante una raccolta fondi messa in campo dagli allora presidenti Teresa De Meo (biennio 2011-2013) e Michele Loizzo, rispettivamente per la FIDAPA e il Rotary Club Corato, è stata completata dalle due associazioni con il subentrante presidente Rotary Club Maurizio Quinto, in collaborazione con l'Ufficio Cultura e l'Amministrazione Comunale, con il restauro del testo. Presentato alla cittadinanza nell'aprile 2013, il restauro è stato affidato al laboratorio di restauro Biblos di Maria Luce Di Michele, mentre gli studi alle socie Maria Francesca Casamassima e Teodora Procacci.
Nel 2016, in occasione dell'apertura di Palazzo Gioia, comprendente una sezione dedicata ai testi antichi della biblioteca civica, è stata realizzata, dalla FIDAPA di Corato e dal Rotary Club Corato con il patrocinio del Comune, una teca espositiva adatta a custodire il prezioso testo, che verrà reso finalmente fruibile all'intera cittadinanza e ai tanti visitatori assieme ad un contributo didascalico.
Una storia a lieto fine per il libro più prezioso di Corato, l'incunabolo, che oggi può essere ammirato nella maestosità della sua storia all'interno di Palazzo Gioia.
In pochi però conoscono la vera storia di quell'incunabolo e di come, per una assurda casualità, esso è stato sottratto al macero.
A raccontarla è il consigliere comunale Giuseppe D'Introno, che nel passato ha ricoperto il ruolo di consigliere delegato alla cultura. È proprio durante il periodo in cui D'Introno aveva il suo ufficio presso la biblioteca comunale che l'incunabolo fu letteralmente salvato dalla pattumiera.
«A dicembre del 2008 dovevano iniziare i lavori per la ristrutturazione del piano terra del Palazzo della Pretura in piazza Sedile ed erano stati chiamati degli operatori Asipu per liberare gli ambienti da mobili vecchi e cartoni abbandonati. Il caso volle che fossi presente io a visionare le operazioni. Mi accorsi all'improvviso di testi antichi accatastati in un vecchio stipo a muro.
Fu la scoperta più bella che avessi mai fatto.
Oggi gli incunaboli sono gelosamente conservati a Palazzo Gioia e fanno parte del più importante patrimonio librario e culturale della nostra Corato. Grande merito va alla dott.ssa Michela Petrizzelli che seppe immediatamente riconoscere in quei libri recuperati qualcosa di veramente importante» scrive D'Introno sui social network.
L'incunabolo, uno dei primissimi testi a stampa databile tra il 1499 e il 1500 ed appartenente al fondo dei libri rari e di pregio della Biblioteca Comunale di Corato, è stato oggetto di un'opera di valorizzazione a cura della sezione FIDAPA di Corato, già durante il biennio 2013-2015 presieduto da Angela Povia, nell'ambito del progetto "Perle. Dall'Italia nel mondo", coordinato dalla referente della Commissione Internazionale Arte e Cultura Teodora Procacci.
L'iniziativa risalente al marzo 2012, mediante una raccolta fondi messa in campo dagli allora presidenti Teresa De Meo (biennio 2011-2013) e Michele Loizzo, rispettivamente per la FIDAPA e il Rotary Club Corato, è stata completata dalle due associazioni con il subentrante presidente Rotary Club Maurizio Quinto, in collaborazione con l'Ufficio Cultura e l'Amministrazione Comunale, con il restauro del testo. Presentato alla cittadinanza nell'aprile 2013, il restauro è stato affidato al laboratorio di restauro Biblos di Maria Luce Di Michele, mentre gli studi alle socie Maria Francesca Casamassima e Teodora Procacci.
Nel 2016, in occasione dell'apertura di Palazzo Gioia, comprendente una sezione dedicata ai testi antichi della biblioteca civica, è stata realizzata, dalla FIDAPA di Corato e dal Rotary Club Corato con il patrocinio del Comune, una teca espositiva adatta a custodire il prezioso testo, che verrà reso finalmente fruibile all'intera cittadinanza e ai tanti visitatori assieme ad un contributo didascalico.