Arti e Professioni
Dalla cattedra del Liceo ai banchi dell'Università: a 83 anni c'è ancora tanto da imparare
Il prof. Aldo Tommasicchio si racconta in questa entusiasmante avventura
Corato - lunedì 13 novembre 2017
0.41
"Non è importante aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni".
Questa è una delle massime più importanti che il premio Nobel Rita Levi Montalcini usava per sottolineare quanto sia importante vivere bene, coltivando i propri interessi soprattutto con il passare degli anni. Ed è la citazione che il prof. Cataldo Tommasicchio ha fatto sua per parlare di sé e della sua coraggiosa scelta: ritornare all'Università alla sua età. Non nasconde di avere 83 anni, come non evita di definirsi forse troppo grande per ricominciare a studiare, ma chi lo ha conosciuto non si meraviglia di questa sua scelta.
Dopo aver insegnato latino e greco sino al pensionamento nel 1994 presso il Liceo Oriani, il prof. Tommasicchio ha sempre continuato a studiare e a preparare i ragazzi nelle sue materie classiche, ma il suo amore per i classici e per la traduzione, oltre alla devozione per la religione cattolica, gli hanno permesso di entrare in contatto con alcuni dei più importanti monasteri cistercensi della Capitale e studiosi provenienti dall'estero.
«Dal 2000 ho avuto la possibilità di fare volontariato come guida turistica anche in posti come le Terme di Caracalla o le Terme di Diocleziano, e visto che il mio alloggio preferito erano i monasteri, per la pace e la tranquillità spirituale che ti trasmettono, ho conosciuto, così, abati provenienti da altre nazioni che mi hanno portato nelle più grandi biblioteche, ricche di testi risalenti al 1800, in latino e riguardanti autori latini del passato. Mi proposero di curare la traduzione e la digitalizzazione di tanti testi che io non ho esitato a fare. Il mio amore per la classicità e soprattutto per i testi di età cristiana risale dai tempi dal liceo, tant'è che la mia tesi era su S. Agostino» ci racconta.
Dopo tanti anni ad insegnare ai ragazzi e tanti altri di studio e di ricerche su testi classici, può pensare un professore di ritornare all'università?
Per il prof. Tommasicchio, la risposta è sì.
«Sentivo di voler aggiungere altro sapere a quel po' che avevo. Anche con l'avanzare degli anni non bisognerebbe mai sentirsi troppo vecchi e mettere un limite alla sete di sapere. Ecco perché ho deciso ritornare all'Università. Ero indeciso sul da farsi. Ero attratto da facoltà come scienze della formazione, o della comunicazione, ma poi il mio vecchio amore mi ha indirizzato verso la magistrale "Filologia, storia e letterature antiche". Devo dire grazie a molti docenti che mi hanno accolto e aiutato ad entrare in un mondo molto cambiato dai miei tempi» rivela lo studente Tommasicchio.
« Ho già fatto 8 esami e me ne manca solo uno prima di laurearmi. Ammetto che non sia stato facile abituarmi al cambiamento rispetto ai miei tempi. In passato all'università la laurea si sudava e gli esami ti facevano tremare sia per la mole immensa dei programmi ma soprattutto per la severità che si leggeva negli occhi dei docenti. Non era facile prendere anche solo un 18 e sapevi che quel 18 condizionava anche gli altri voti a seguire sul tuo libretto cartaceo. Ora, invece, tutto è cambiato in meglio se dovessi cogliere l'apertura mentale del mondo accademico verso le nuove generazioni, ma ritengo i programmi di studio troppo stringati e brevi, tali da non permettere un'eccellente preparazione nelle singole materie» continua.
E conclude: «Ho letto stupore negli occhi di alcuni docenti e studenti universitari nel conoscere la mia età e la mia professione. Credo che la mia esperienza e la mia scelta, che per molti potrebbe sembrare bizzarra, possa servire a spronare molti giovani a non stancarsi mai di appassionarsi allo studio, alla lettura, al sapere, perché, riprendendo la Montalcini, studiando ci si mantiene giovani e si continua a vivere senza invecchiare».
Questa è una delle massime più importanti che il premio Nobel Rita Levi Montalcini usava per sottolineare quanto sia importante vivere bene, coltivando i propri interessi soprattutto con il passare degli anni. Ed è la citazione che il prof. Cataldo Tommasicchio ha fatto sua per parlare di sé e della sua coraggiosa scelta: ritornare all'Università alla sua età. Non nasconde di avere 83 anni, come non evita di definirsi forse troppo grande per ricominciare a studiare, ma chi lo ha conosciuto non si meraviglia di questa sua scelta.
Dopo aver insegnato latino e greco sino al pensionamento nel 1994 presso il Liceo Oriani, il prof. Tommasicchio ha sempre continuato a studiare e a preparare i ragazzi nelle sue materie classiche, ma il suo amore per i classici e per la traduzione, oltre alla devozione per la religione cattolica, gli hanno permesso di entrare in contatto con alcuni dei più importanti monasteri cistercensi della Capitale e studiosi provenienti dall'estero.
«Dal 2000 ho avuto la possibilità di fare volontariato come guida turistica anche in posti come le Terme di Caracalla o le Terme di Diocleziano, e visto che il mio alloggio preferito erano i monasteri, per la pace e la tranquillità spirituale che ti trasmettono, ho conosciuto, così, abati provenienti da altre nazioni che mi hanno portato nelle più grandi biblioteche, ricche di testi risalenti al 1800, in latino e riguardanti autori latini del passato. Mi proposero di curare la traduzione e la digitalizzazione di tanti testi che io non ho esitato a fare. Il mio amore per la classicità e soprattutto per i testi di età cristiana risale dai tempi dal liceo, tant'è che la mia tesi era su S. Agostino» ci racconta.
Dopo tanti anni ad insegnare ai ragazzi e tanti altri di studio e di ricerche su testi classici, può pensare un professore di ritornare all'università?
Per il prof. Tommasicchio, la risposta è sì.
«Sentivo di voler aggiungere altro sapere a quel po' che avevo. Anche con l'avanzare degli anni non bisognerebbe mai sentirsi troppo vecchi e mettere un limite alla sete di sapere. Ecco perché ho deciso ritornare all'Università. Ero indeciso sul da farsi. Ero attratto da facoltà come scienze della formazione, o della comunicazione, ma poi il mio vecchio amore mi ha indirizzato verso la magistrale "Filologia, storia e letterature antiche". Devo dire grazie a molti docenti che mi hanno accolto e aiutato ad entrare in un mondo molto cambiato dai miei tempi» rivela lo studente Tommasicchio.
« Ho già fatto 8 esami e me ne manca solo uno prima di laurearmi. Ammetto che non sia stato facile abituarmi al cambiamento rispetto ai miei tempi. In passato all'università la laurea si sudava e gli esami ti facevano tremare sia per la mole immensa dei programmi ma soprattutto per la severità che si leggeva negli occhi dei docenti. Non era facile prendere anche solo un 18 e sapevi che quel 18 condizionava anche gli altri voti a seguire sul tuo libretto cartaceo. Ora, invece, tutto è cambiato in meglio se dovessi cogliere l'apertura mentale del mondo accademico verso le nuove generazioni, ma ritengo i programmi di studio troppo stringati e brevi, tali da non permettere un'eccellente preparazione nelle singole materie» continua.
E conclude: «Ho letto stupore negli occhi di alcuni docenti e studenti universitari nel conoscere la mia età e la mia professione. Credo che la mia esperienza e la mia scelta, che per molti potrebbe sembrare bizzarra, possa servire a spronare molti giovani a non stancarsi mai di appassionarsi allo studio, alla lettura, al sapere, perché, riprendendo la Montalcini, studiando ci si mantiene giovani e si continua a vivere senza invecchiare».