Religione
Da Torino a Corato, il segno della Sacra Sindone ora è nella chiesa del Carmine
Esposta nella teca una copia del sacro lenzuolo
Corato - martedì 30 marzo 2021
12.40
Quel lenzuolo di lino che porta su di sè i segni di un uomo maltrattato e torturato, come quelli descritti nei Vangeli appartenenti a Gesù di Nazareth, è oggi una delle reliquie più venerate. La Sacra Sindone è custodita nel Duomo di Torino. Migliaia di fedeli vi si recano per osservarla e pregare dinanzi ad essa.
Un simbolo di fede che appartiene a tutta la comunità credente, a quella di Torino in particolare e che da qualche giorno ha trovato fisicamente spazio anche nella città di Corato. Nella chiesa del Carmine, infatti, è ora custodita una copia del Sacro Lenzuolo, esposta in una teca ai piedi dell'altare.
La copia in scala della Sindone fu offerta alla comunità credente di Corato nel 2017 dalla famiglia Cannillo di Torino, fortemente devota al culto di San Cataldo. Domenica scorsa, durante la celebrazione eucaristica presieduta da Don Vincenzo Di Pilato, il lenzuolo opportunamente posizionato in una teca, è stato benedetto e posto ai piedi dell'altare.
È stato possibile allestire la teca grazie al lavoro di due devoti, Savio Fusaro e Pasquale Diasparra che hanno a lungo lavorato nel loro laboratorio per fare in modo che il lenzuolo potesse essere posizionato in chiesa.
Un atto di fede e devozione al quale oggi possono unirsi tutti quei fedeli che, pregando dinanzi al lenzuolo, possano trovare l'intimità del sacro.
Un simbolo di fede che appartiene a tutta la comunità credente, a quella di Torino in particolare e che da qualche giorno ha trovato fisicamente spazio anche nella città di Corato. Nella chiesa del Carmine, infatti, è ora custodita una copia del Sacro Lenzuolo, esposta in una teca ai piedi dell'altare.
La copia in scala della Sindone fu offerta alla comunità credente di Corato nel 2017 dalla famiglia Cannillo di Torino, fortemente devota al culto di San Cataldo. Domenica scorsa, durante la celebrazione eucaristica presieduta da Don Vincenzo Di Pilato, il lenzuolo opportunamente posizionato in una teca, è stato benedetto e posto ai piedi dell'altare.
È stato possibile allestire la teca grazie al lavoro di due devoti, Savio Fusaro e Pasquale Diasparra che hanno a lungo lavorato nel loro laboratorio per fare in modo che il lenzuolo potesse essere posizionato in chiesa.
Un atto di fede e devozione al quale oggi possono unirsi tutti quei fedeli che, pregando dinanzi al lenzuolo, possano trovare l'intimità del sacro.