Politica
Crisi amministrativa, Malcangi tira in ballo la data del 24 febbraio
L'ex assessore paventa un lungo commissariamento per la città
Corato - sabato 3 febbraio 2018
16.13
Il sindaco Mazzilli ha revocato le sue dimissioni e, nelle sue dichiarazioni diffuse attraverso un comunicato stampa, si è dimostrato ottimista circa la possibilità di ricostruire una nuova maggioranza che consenta il prosieguo dell'attività amministrativa.
Quali saranno i componenti di questa nuova maggioranza ancora non è dato saperlo. Se Mazzilli possa contare su Ventura e su Caputo, unici consiglieri non organici alla maggioranza che non hanno votato favorevolmente la mozione di sfiducia, lo sapremo durante il prossimo consiglio comunale, a meno che entrambi i consiglieri comunali non vogliano anticipare i tempi e rilasciare eventuali dichiarazioni circa la loro posizione.
Quel che tuttavia accomuna il pensiero dei due consiglieri che hanno "salvato" l'amministrazione Mazzilli è il voler evitare l'arrivo di un commissario prefettizio che conducesse la città ad elezioni in questa stessa primavera. Ciò che si è voluto evitare, infatti, è stato il commissariamento della città per un massimo di 4 mesi.
È evidente, dunque, che il sindaco Mazzilli ha buone ragioni di credere di poter godere del sostegno di una maggioranza di consiglieri comunali per giungere alla scadenza naturale del suo mandato.
Vi è però una data cruciale, da non sottovalutare. A tirare in ballo questa data è l'ex assessore della giunta Mazzilli e coordinatore del Movimento Schittulli Mario Matteo Malcangi che in un suo post su Facebook ripreso dallo stesso Movimento Schittulli, cita la legge n.120 del 30 aprile 1999.
«Cari concittadini è importante sapere, come recita la norma sulle autonomie locali, che per i consigli comunali nell'ipotesi di rinnovo per motivi diversi dalla scadenza naturale del mandato, devono essere indette nuove elezioni in una delle domeniche tra il 15 aprile e 15 giugno dello stesso anno , se tali motivi di sono verificati entro il 24 Febbraio. Se invece detti motivi si sono verificati oltre il 24 Febbraio il rinnovo e quindi le nuove elezioni si terranno nello stesso periodo (15 aprile-15giugno) ma dell' anno successivo» scrive Malcangi, tenendo fede al testo della legge.
E commenta: «Appare evidente che il nostro sindaco insieme ai consiglieri "ballerini" debbano assumersi tutte le responsabilità di un anno di commissariamento. Trascinare una amministrazione senza essere certo di avere il sostegno della maggioranza dei consiglieri, almeno cosi sembra, visto che ad ora non ci è pervenuta una sua ufficiale comunicazione contraria ,significa non avere a cuore le sorti dei propri cittadini».
Sibillina la sua conclusione: «Fino a quando gli è stato chiesto di far restare in vita questa amministrazione agonizzante? E nell'interesse di chi, oltre al suo?»
Quali saranno i componenti di questa nuova maggioranza ancora non è dato saperlo. Se Mazzilli possa contare su Ventura e su Caputo, unici consiglieri non organici alla maggioranza che non hanno votato favorevolmente la mozione di sfiducia, lo sapremo durante il prossimo consiglio comunale, a meno che entrambi i consiglieri comunali non vogliano anticipare i tempi e rilasciare eventuali dichiarazioni circa la loro posizione.
Quel che tuttavia accomuna il pensiero dei due consiglieri che hanno "salvato" l'amministrazione Mazzilli è il voler evitare l'arrivo di un commissario prefettizio che conducesse la città ad elezioni in questa stessa primavera. Ciò che si è voluto evitare, infatti, è stato il commissariamento della città per un massimo di 4 mesi.
È evidente, dunque, che il sindaco Mazzilli ha buone ragioni di credere di poter godere del sostegno di una maggioranza di consiglieri comunali per giungere alla scadenza naturale del suo mandato.
Vi è però una data cruciale, da non sottovalutare. A tirare in ballo questa data è l'ex assessore della giunta Mazzilli e coordinatore del Movimento Schittulli Mario Matteo Malcangi che in un suo post su Facebook ripreso dallo stesso Movimento Schittulli, cita la legge n.120 del 30 aprile 1999.
«Cari concittadini è importante sapere, come recita la norma sulle autonomie locali, che per i consigli comunali nell'ipotesi di rinnovo per motivi diversi dalla scadenza naturale del mandato, devono essere indette nuove elezioni in una delle domeniche tra il 15 aprile e 15 giugno dello stesso anno , se tali motivi di sono verificati entro il 24 Febbraio. Se invece detti motivi si sono verificati oltre il 24 Febbraio il rinnovo e quindi le nuove elezioni si terranno nello stesso periodo (15 aprile-15giugno) ma dell' anno successivo» scrive Malcangi, tenendo fede al testo della legge.
E commenta: «Appare evidente che il nostro sindaco insieme ai consiglieri "ballerini" debbano assumersi tutte le responsabilità di un anno di commissariamento. Trascinare una amministrazione senza essere certo di avere il sostegno della maggioranza dei consiglieri, almeno cosi sembra, visto che ad ora non ci è pervenuta una sua ufficiale comunicazione contraria ,significa non avere a cuore le sorti dei propri cittadini».
Sibillina la sua conclusione: «Fino a quando gli è stato chiesto di far restare in vita questa amministrazione agonizzante? E nell'interesse di chi, oltre al suo?»