Gaetano Nesta
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Politica

Crisi amministrativa, l'amarezza di Gaetano Nesta: «Mazzilli mi ha deluso»

Una lunga nota a firma dell'ex assessore allo sport

Una nota a firma dell'ex assessore allo sport Gaetano Nesta

È un triste epilogo quello a cui io e gli altri assessori siamo andati incontro, qualche mese fa non avrei immaginato sarebbe andata a finire così.

Tuttavia è bene è che si faccia chiarezza nei confronti di chi, soprattutto i cittadini, non sanno realmente come sono andate le cose: le nostre dimissioni sono state richieste esplicitamente dal sindaco che, spiegata la situazione politica del momento, ci ha chiesto di fare un passo indietro, nell'attesa di cambiamenti, eventuali rimpasti, o "giochi politici" vorrei aggiungere. Nonostante ciò, tutta la giunta ha continuato a svolgere il proprio dovere, fino all'ultimo giorno, quello della consegna delle dimissioni al protocollo (13 aprile scorso).

Quello in corso può essere annoverato fra i momenti più brutti e bui di un'amministrazione cittadina: in quello che sembrava essere solo un periodo di transizione, con tutte le difficoltà del caso, in qualità di assessore allo sport e agli affari generali, ho continuato a svolgere il mio dovere, pur subendo numerose umiliazioni, e dovendo fare i conti con gli attacchi continui non solo da parte dell'opposizione, fatto legittimo, ma anche da chi nel corso del mandato assessorile mi era stato vicino, definendosi "amico", come i partiti di centrodestra con i quali ho condiviso il percorso politico.

È bene che si sappia che le mie dimissioni sono state volute non perché io abbia mancato di dare il mio contributo alla città nel mio ruolo,ma per una "questione politica", ai fini di un rimpasto. Ma quale rimpasto?!

È deludente prendere atto che nonostante l'impegno profuso in ogni circostanza, pur di risolvere un problema - senza badare alla carica politica, al colore politico di nessuna realtà associativa con la quale mi sono interfacciato - il risultato sia quello odierno, ovvero fuori dalla giunta, sebbene io sia stato espressione del voto degli elettori.

Queste mie esternazioni - che ho sentito il dovere di fare nonostante non sia particolarmente bravo nei discorsi, perché preferisco arrivare al cuore del problema con i fatti - sono legate esclusivamente al profondo senso di delusione per aver dato tanto (per citare solo una delibera, quella che ha consentito di attingere dalla lista dei centri per l'impiego i nomi degli scrutatori per le elezioni), nella speranza di veder risolti alcuni dei problemi legati al mondo dello sport a Corato e non solo, senza poter portare a compimento oggi alcuni progetti.

E non come qualcuno potrebbe sostenere, perché "si perde la poltrona": io, nonostante svolgessi i compiti di assessore in maniera predominante, ho la mia attività che ogni mattina mi fa svegliare per andare a lavorare, come tutti. Sono un semplice artigiano che, fino all'altro ieri, ha cercato di dare il contributo alla sua città, pur nella consapevolezza di essere considerato non all'altezza del compito. "Come fa un imbianchino a fare l'assessore?" ha sostenuto qualche amico seduto accanto a me in consiglio comunale.

Quella nomina io me la sono sudata, e voglio ricordare a quanti lo hanno dimenticato, che sono stato eletto dai coratini, dando tra l'altro la possibilità a qualcun altro di prendere il mio posto in consiglio.

E ciò dispiace. Fare l'assessore oggi è un impegno carico di responsabilità verso la città, che bisogna avere a cuore. Invece accade che senza volerlo, senza aver avuto "colpe", si è costretti a lasciare un incarico, e soprattutto un percorso incompiuto, forse solo perché non mi sono mai interessate le strategie politiche decise nella stanza dei bottoni, ma solo il bene della città.

In conclusione, vorrei spendere qualche parola sul sindaco Massimo Mazzilli. Ho avuto tanta fiducia in lui e continuo ad averla nei suoi confronti in qualità di amministratore, oltre a considerarlo un amico. Ritengo sia un ottimo amministratore, l'ho visto lavorare da mattina a sera ininterrottamente e penso continuerà a farlo in egual misura, nonostante tutti gli ostacoli.

L'ho difeso in più circostanze, però oggi devo ammettere che mi ha deluso. È mancato di rispetto nei miei confronti e in quelli di tutti gli assessori, avrebbe potuto meglio difendere l'operato della sua giunta, ma ciò non è accaduto. Qualche mese fa ci garantì che la nostra dignità non sarebbe stata toccata, invece è stata completamente violentata da quanti hanno fatto di tutto tranne che il bene per la propria città.

Massimo Mazzilli avrebbe dovuto essere più determinato, più coraggioso, in consiglio comunale avrebbe dovuto far assumere a tutti le proprie responsabilità, invece no, si è lasciato condizionare, e tutti sanno da chi. Senza contare che con l'azzeramento della giunta avrebbe dovuto far lasciare il suo posto anche al presidente del consiglio comunale. Perché ciò non è accaduto?

Eravamo una bella squadra, anche se l'opposizione spesso ci ha criticato, ritengo che molti di noi hanno lavorato cercando di dare sempre il meglio. Per quanto mi riguarda, il mio impegno nel settore sportivo, e non solo, a Corato è stato a trecentosessanta gradi.

Oggi amministrare una città non è cosa facile, le decisioni da prendere non sono semplici, pure a fronte del fatto che c'è sempre chi criticherà l'operato di un'amministrazione, sia essa di destra o di sinistra. A volte, però, basterebbe calarsi nei panni di un assessore, consigliere, amministratore, anche solo per mezza giornata, per rendersi conto delle difficoltà quotidiane.

Sono bene al corrente delle criticità legate al mondo dello sport a Corato: una su tutte, la carenza delle strutture sportive e il Palazzetto che versa in condizioni precarie. Due anni fa, con l'ex assessore Musci, e l'ufficio tecnico, ho fatto diversi sopralluoghi negli spogliatoi e nei bagni del Palalosito proprio per quantificare e organizzare i lavori, lavori che, ahimé, non sono mai partiti. Io ho cercato di fare del mio meglio, e le associazioni sportive lo sanno. Se avessi avuto più risorse a disposizione, dirottate quasi sempre su altri settori, avrei fatto tanto ancora per lo sport che vede impegnati tutti i nostri figli.

Oggi esco da Città Nuova e ringrazio in parte quanti hanno condiviso con me questo percorso. Dico in parte perché non sempre hanno saputo mantenere una posizione ferma dal punto di vista delle decisioni politiche, avrebbero dovuto e potuto difendere il proprio assessore, chiunque fosse stato al mio posto. Però capisco la posizione, perché questa è anche la lista del sindaco.

Se dovessi ricandidarmi, non correrò con chi, partito o coalizione che sia, mi ha tradito, con chi non è degno nemmeno di stare seduto in consiglio comunale. Chi vuol intendere, intenda.

Un grazie va a tutti i cittadini che mi hanno sostenuto, a tutte quelle società sportive con le quali ho condiviso tanti percorsi, campionati, gare e competizioni.E ringrazio anche chi, in questo periodo politico concitato, mi ha difeso e sostenuto, come l'UDC;tutti gli uffici, non solo quelli collegati alle mie deleghe, il segretario generale del Comune di Corato per i consigli che mi ha saputo dare e la signora Concetta Mancini per la sua estrema disponibilità, l'ASIPU e la Polizia Locale di Corato.

Mi auguro, per il bene di Corato, che chi andrà a prendere il mio posto, il nostro posto, sappia cogliere le reali esigenze di questa città, portando a compimento i doveri per cui è chiamato ad amministrare.

A chi si avvicina alla politica per la prima volta, soprattutto se giovani, consiglio di vagliare bene le alleanze che si stringono, perché in politica fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio.
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