Attualità
“Costa Rica, un Paese in pace con il mondo, da settanta anni senza esercito”
A Corato il console onorario Bepi Costantino
Corato - sabato 24 marzo 2018
10.04
Il prossimo 27 Marzo 2018 alle ore 20:00, presso la sede del Rotary Club Corato, sita in Larghetto San Benedetto 5, il Console onorario della Costa Rica a Bari, Ing. Bepi Costantino, terrà una relazione dal titolo: "Costa Rica, un Paese in pace con il mondo, da settanta anni senza esercito"
Nel 1948 la piccola nazione centroamericana abolì le forze armate, una scelta unica nel convulso panorama dell'America latina che ne ha determinato un invidiabile sviluppo sociale ed economico. La decisione fu presa da José Figueres, a capo di un piccolo esercito rivoluzionario, al termine di una guerra civile lampo che servì a consolidare una democrazia già stabile fin dal 1871.
Ma fu l'abolizione delle forze armate la vera, grande svolta positiva nella storia della Costa Rica.
In un continente in cui la storia della maggior parte delle nazioni è caratterizzata da colpi di stato, dittature, governi militari, guerre civili, con le inquietanti presenze di eserciti mercenari e squadroni della morte, la Costa Rica costituisce una singolarissima eccezione che vale la pena di comprendere.
Quando Figueres decise di abolire l'esercito e la marina militare (il Paese non aveva aviazione), destinò contestualmente l'intero bilancio delle forze armate a istruzione e sanità pubbliche, tuttora tra le migliori del continente. E i governi che si succedettero, democraticamente eletti ogni quattro anni, proseguirono sulla strada di importante riforme che costituirono la base sulla quale è stata costruita la moderna Costa Rica.
Il Paese oggi è tra i più sviluppati dell'America latina. Ha una forte diversificazione di produzione ed esportazione di beni e servizi, un elevato livello di istruzione medio, una elevata propensione alla salvaguardia ambientale. Circa un terzo del territorio è protetto (parchi nazionali, riserve biologiche ecc.), oltre la metà della superficie è ricoperta da boschi e foreste, l'ecoturismo continua a richiamare visitatori da tutto il mondo: circa il 5 per cento della biodiversità del pianeta è concentrata qui, tra quattro diverse tipologie di foreste tropicali, è considerata il paradiso del birdwatching con oltre 850 differenti specie di uccelli, sulle spiagge dei due oceani vanno a nidificare regolarmente cinque delle otto specie di tartarughe marine a rischio di estinzione, nelle sue acque ogni anno si concentrano le megattere del Pacifico settentrionale nell'epoca in cui partoriscono, giusto per citare alcune peculiarità. Inoltre tutta l'energia elettrica consumata in Costa Rica è prodotta da fonti rinnovabili: idroelettrico, geotermico, biomasse, eolico, solare.
La gran parte delle scelte positive operate in Costa Rica negli ultimi settant'anni deriva dalla decisione di abolire l'esercito. Nell'incontro di martedì prossimo si approfondiranno il come e il perché.
Nel 1948 la piccola nazione centroamericana abolì le forze armate, una scelta unica nel convulso panorama dell'America latina che ne ha determinato un invidiabile sviluppo sociale ed economico. La decisione fu presa da José Figueres, a capo di un piccolo esercito rivoluzionario, al termine di una guerra civile lampo che servì a consolidare una democrazia già stabile fin dal 1871.
Ma fu l'abolizione delle forze armate la vera, grande svolta positiva nella storia della Costa Rica.
In un continente in cui la storia della maggior parte delle nazioni è caratterizzata da colpi di stato, dittature, governi militari, guerre civili, con le inquietanti presenze di eserciti mercenari e squadroni della morte, la Costa Rica costituisce una singolarissima eccezione che vale la pena di comprendere.
Quando Figueres decise di abolire l'esercito e la marina militare (il Paese non aveva aviazione), destinò contestualmente l'intero bilancio delle forze armate a istruzione e sanità pubbliche, tuttora tra le migliori del continente. E i governi che si succedettero, democraticamente eletti ogni quattro anni, proseguirono sulla strada di importante riforme che costituirono la base sulla quale è stata costruita la moderna Costa Rica.
Il Paese oggi è tra i più sviluppati dell'America latina. Ha una forte diversificazione di produzione ed esportazione di beni e servizi, un elevato livello di istruzione medio, una elevata propensione alla salvaguardia ambientale. Circa un terzo del territorio è protetto (parchi nazionali, riserve biologiche ecc.), oltre la metà della superficie è ricoperta da boschi e foreste, l'ecoturismo continua a richiamare visitatori da tutto il mondo: circa il 5 per cento della biodiversità del pianeta è concentrata qui, tra quattro diverse tipologie di foreste tropicali, è considerata il paradiso del birdwatching con oltre 850 differenti specie di uccelli, sulle spiagge dei due oceani vanno a nidificare regolarmente cinque delle otto specie di tartarughe marine a rischio di estinzione, nelle sue acque ogni anno si concentrano le megattere del Pacifico settentrionale nell'epoca in cui partoriscono, giusto per citare alcune peculiarità. Inoltre tutta l'energia elettrica consumata in Costa Rica è prodotta da fonti rinnovabili: idroelettrico, geotermico, biomasse, eolico, solare.
La gran parte delle scelte positive operate in Costa Rica negli ultimi settant'anni deriva dalla decisione di abolire l'esercito. Nell'incontro di martedì prossimo si approfondiranno il come e il perché.